Cambio ora solare 2020: entra in vigore da fine ottobre. Potrebbe essere l’ultima volta
Quello che fa segnare il passo fra l’estate e l’autunno, fra la bella stagione da vivere all’aperto e quella buia e fredda da vivere al chiuso è indubbiamente il cambio dell’ora. Le giornate a settembre si sono già notevolmente accorciate con il sole che tramonta sempre prima, lasciandoci al buio nei nostri aperitivi al mare. Ma sarà con l’entrata in vigore dell’ora solare che subiremo il ko definitivo e piomberemo in inverno.
Quell’ora di luce che ci verrà tolta dalle lancette che andranno in indietro ci verrà restituita dopo 6 mesi. Ma forse sarà l’ultima volta che il cambio dell’ora accadrà.
L’Ora solare 2020 entrerà in vigore nella notte fra sabato 24 e domenica 25 ottobre. Alle 3 del mattino le lancette dovranno essere spostate indietro di un’ora, ossia alle 2. Quella notte dormiremo così un’ora in più, guadagneremo un’ora di luce al mattino, ma la perderemo al pomeriggio. Farà infatti buio prima. Il 24 ottobre, ultimo giorno di ora legale, il sole sorgerà alle 7.34 e tramonterà alle 18.14; mentre il 25 ottobre, primo giorno dell’orario invernale, l’alba sarà alle 6.34 e il tramonto alle 17.13.
Le giornate cominceranno ad accorciarsi sempre di più fino al giorno di Santa Lucia e poi al solstizio d’inverno, ossia il 21 dicembre.
L’ora solare resterà in vigore fino a marzo. Nella notte fra sabato 27 e domenica 28 marzo 2021 alle 2 di notte dovremo spostare le lancette avanti di un’ora. Restituiremo l’ora di sonno guadagnata a marzo e riacquisteremo la luce al pomeriggio.
Era il 2018 quando una delegazione di alcuni Paesi del Nord Europa portò sul tavolo dell’Unione Europea la proposta di abolizione del cambio dell’ora. Il Parlamento Europeo dopo una serie di consultazioni votò per l’abolizione dell’ora legale dal 2021. Ogni stato è libero di scegliere quale orario adottare, mentre l’Unione ha l’obbligo di vigilare affinché troppi fusi orari diversi non creino turbative al mercato interno. Un’operazione però difficile.
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Nelle latitudini settentrionali del nostro Continente l’ora legale piace infatti molto poco. Nelle nazioni più prossime al circolo Polare Artico le giornate estive sono giù lunghissime e l’ora legale non fa che accentuare un fenomeno già presente e decisamente impegnativo per il fisico e per la mente. Non a caso i primi a presentare la richiesta di abolizione dell’ora legale sono stati gli svedesi e i finlandesi. Ma è tutta l’Europa del Nord a non gradire l’ora legale. La Germania l’ha iniziata ad applicare solo nel 1980 (mentre in Italia è presente ininterrottamente dal 1961) e da anni ci sono campagne abolizioniste. Stesso sentimento anche in Polonia e Lituania.
L’Europa meridionale ha ovviamente tutt’altro approccio. E vista la sua latitudine gradisce molto di più l’ora legale. L’Italia a fine 2019 chiamata da Bruxelles a esprimersi sulla questione del cambio dell’ora ha espresso la sua volontà di mantenere il doppio orario. Non ci sono infatti evidenze scientifiche che il cambio dell’ora provochi disturbi psicofisici, mentre è evidente il risparmio energetico che permette l’ora legale.
Con l’ufficiale abolizione dell’ora legale e la volontà dell’Italia di mantenerla cosa succederà? Il Parlamento Europeo avrebbe dovuto coordinare in questi mesi le diverse scelte dei singoli Paesi per evitare una selva di fusi orari diversi. L’emergenza sanitaria del coronavirus ha però congelato le discussioni in merito alla questione del cambio dell’ora. Si sarebbe dovuti infatti procedere alla ricerca di accordi e di valutazioni per consentire il mantenimento di un mercato fluido. Le priorità però in quest’ultimo anno sono evidentemente cambiate.
A questo punto quello che appare più probabile al momento è che ad ottobre 2021 l”Europa venga suddivisa in due blocchi del Nord e del Sud. I Paesi settentrionali adotteranno l’ora solare mentre quelli del Sud, Italia compresa, adotteranno l’ora legale. Quindi questa di ottobre 2020 sarà, forse, la nostra ultima volta con l’ora solare. Difficilmente infatti in un quadro complesso come quello attuale potranno esserci spazio per differenze fra Paesi della stessa latitudine.
Dunque i Paesi del Sud che resteranno nell’ora legale sposteranno per l’ultima volta gli orologi a marzo 2021, mentre i Paesi del Nord lo faranno per l’ultima volta ad ottobre 2021.
Un’ultima ipotesi possibile è che Bruxelles rimandi tutta la questione di altri 12 mesi. Cosa possibile sulla carta. Effettivamente con una pandemia in corso la questione dell’ora non è una priorità per nessuno.