Mostre del weekend 5-6 settembre da vedere in Italia

Appuntamento con le mostre del weekend del 5-6 settembre da vedere in Italia. Tutte le informazioni utili.

mostre weekend 5-6 settembre
Claude Monet, Ninfee, 1916-1919, Parigi, Musée Marmottan Monet (Foto dalla mostra di Palazzo Albergati a Bologna)

Con il mese di settembre si aprono tante nuove mostre interessanti, da visitare da qui fino all’inverno. Dopo le chiusure della scorsa primavera a causa dell’emergenza sanitaria per il nuovo coronavirus e un’estate passata soprattutto all’aperto, è arrivato il momento di tornare nei musei, nelle ville e nei palazzi dove ammirare esposizioni d’arte, classica e contemporanea.

La nuova stagione si annuncia ricca di novità interessanti, dalla pittura alla fotografia, incluse installazioni ed esposizioni originali. Ecco dove andare e cosa vedere nel primo weekend di settembre.

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Mostre del weekend 5-6 settembre cosa vedere in Italia

Tante nuove mostre stanno aprendo in Italia in questo periodo, per accompagnarci nelle piovose giornate di fine estate fino all’autunno. Altre invece sono in chiusura e se non avete avuto ancora modo di vederle è il caso di correre a prenotare la vostra visita. Questo è il periodo ideale anche per spostarsi da una città all’altra, grazie al clima ancora mite ma non troppo caldo, le scuole chiuse e i grandi esodi estivi terminati. Un bel weekend in una città d’arte con visita a una mostra è l’occasione giusta in questo momento. Di seguito vi proponiamo una selezione delle mostre più belle da vedere in Italia nel weekend del 5-6 settembre.

Monet e gli Impressionisti. Capolavori dal Musée Marmottan Monet, Parigi. Fino al 14 febbraio 2021 a Bologna, Palazzo Albergati. Lo scorso 29 agosto si è aperta la mostra dedicata al celebre pittore Claude Monet con opere anche di altri maestri dell’Impressionismo. Le opere in esposizione sono 57 e vengono dal Musée Marmottan Monet di Parigi, conosciuto nel mondo per essere la “casa dei grandi Impressionisti”. Per la prima volta dalla sua fondazione nel 1934, il Museo parigino cede in prestito un corpus di opere uniche, molte delle quali mai esposte altrove nel mondo. Gli altri impressionisti in mostra sono: Manet, Renoir, Degas, Corot, Sisley, Caillebotte, Morisot, Boudin, Pissarro e Signac.

Raphael Ware. I colori del Rinascimento. Fino al 27 settembre a Urbino, Galleria Nazionale delle Marche. Ultime settimane per ammirare una delle tante mostre dedicate a Raffaello nel cinquecentenario dalla sua scomparsa. Questa mostra, inaugurata a ottobre 2019, si sarebbe dovuta concludere il 13 aprile scorso, ma è stata prorogata a causa del coronavirus. Espone 157 raffinati esemplari di maiolica italiana rinascimentale, provenienti dalla più grande collezione privata del mondo di questo genere, con l’obiettivo di focalizzare l’attenzione su quell’importante momento della tradizione artistica italiana. La maiolica italiana esprime la ricerca artistica e il clima culturale tra Quattrocento e Cinquecento. Dal Seicento in poi, nei paesi europei, la maiolica cinquecentesca italiana diventa una vera e propria passione collezionistica e a quella istoriata, da considerarsi a pieno titolo un aspetto della pittura rinascimentale, viene associato il nome del grande pittore urbinate: in inglese Raphael ware.

Baldassarre Castiglione e Raffaello. Volti e momenti della vita di corte. Fino al 1° novembre nelle Sale del Castellare di Palazzo Ducale a Urbino. Ricordiamo nella città ducale anche quest’altra importante mostra, curata da Vittorio Sgarbi e Elisabetta Soletti, che rientra nelle celebrazioni raffaellesche per il cinquecentenario della scomparsa del grande pittore.

Le muse inquiete. La Biennale di fronte alla storia. Fino all’8 dicembre, al Padiglione Centrale dei Giardini della Biennale di Venezia. Con la mostra si celebrano i 125 anni della fondazione della Biennale di Venezia. Realizzata dall’Archivio storico della Biennale – ASAC, è curata per la prima volta dai sei direttori delle diverse discipline artistiche – Cecilia Alemani (Arte), Alberto Barbera (Cinema), Marie Chouinard (Danza), Ivan Fedele (Musica), Antonio Latella (Teatro), Hashim Sarkis (Architettura). L’esposizione svela i momenti e la modalità in cui il cammino della Biennale si è intersecato con i nodi cruciali della storia globale, attraverso opere, filmati e testimonianze.

Brian Eno. Reflected. Dl 4 settembre fino al 10 gennaio 2021 a Perugia, Galleria Nazionale dell’Umbria. L’esposizione presenta un progetto dedicato all’artista visivo, compositore e musicista inglese Brian Eno. Tre Lightbox di Eno, con i loro “paesaggi di colore” auto-generati utilizzando una serie di luci a Led intrecciate, dialogheranno con i capolavori degli artisti più rappresentativi della collezione del museo umbro, come Piero della Francesca (Polittico di Sant’Antonio), Beato Angelico (Polittico Guidalotti) e Perugino (Cristo morto in pietà).

Autografi femminili dalle collezioni dell’Ambrosiana. Fino al 6 settembre a Milano, Veneranda Biblioteca Ambrosiana. Ultimi giorni per visitare questa mostra dedicata alla creatività al femminile, con una serie di documenti di donne che si sono distinte, ciascuna nel loro campo d’indagine: dattiloscritti e materiale autografo della poetessa milanese Alda Merini (1931-2009), fogli autografi di Gaetana Agnesi (Milano, 1718-1799), una delle più importanti matematiche di tutti i tempi, prima donna autrice di un libro di matematica e prima a ottenere una cattedra universitaria di matematica all’Università di Bologna, Lucrezia Borgia (1480-1519), con parte del carteggio tra la stessa e l’umanista veneto Pietro Bembo, oltre alle lettere della Monaca di Monza a Federico Borromeo.

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Urbino, Palazzo Ducale (iStock)
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