Viaggi in Francia: controlli alle frontiere per i tamponi contro il coronavirus. Ecco da quando
La Francia sta registrando un’impennata allarmante di casi da coronavirus e l’Italia corre ai ripari. Dopo aver reso obbligatori i tamponi ai vacanzieri da rientro da Spagna, Croazia, Grecia e Malta, l’attenzione ora è tutta per la Francia. Nel Paese d’oltralpe infatti il numero dei nuovi casi positivi è intorno alle 7 mila unità giornaliere con un aumento vertiginoso e un timore di una crescita ulteriore complice anche la riapertura delle scuole dal 1 settembre. Il governo italiano è al lavoro con quello francese per un’intesa reciproca, ossia affinché i test rapidi siano effettuati sia in entrata sia in uscita. Anche con la Spagna è probabile che nei prossimi giorni si definisca un controllo reciproco alle frontiere.
La Francia dalla fine del lockdown è stato uno dei Paesi europei che ha subito riaperto le frontiere e ha revocato ogni tipo di controllo sui viaggiatori. Il confine terrestre di Ventimiglia fra Italia e Francia è attraversato ogni giorno da centinaia di frontalieri (cittadini italiani che lavorano in Francia) ed è stato attraversato in questi mesi estivi da migliaia di vacanzieri. Pieni anche gli aeroporti parigini complici anche i prezzi vantaggiosi dei voli in questa estate pandemica.
Da metà agosto l’attenzione dell’Italia si è concentrata sui vacanzieri da rientro dalle mete estere di mare: Grecia, Spagna, Croazia e Malta. Luoghi di villeggiatura dove le misure anti coronavirus non sempre sono state rispettate. Tanto che in extremis il governo ellenico ha cercato di frenare le notti insonni – e i contagi – con limitazioni orarie ai locali. L’Italia visto il numero di positivi da rientro ha così imposto i test rapidi all’arrivo in aeroporto o nei porti da questi quattro Paesi a rischio. Poi è stato il turno dei viaggiatori provenienti dalla Sardegna: focolai nelle discoteche della Costa Smeralda, precauzioni assenti, movida scatenata come se la pandemia non fosse mai esistita. Tamponi dunque nei porti di arrivo, chiusura dei locali e serrata delle discoteche.
Ora a far paura è la Francia. Se è vero che non c’è un flusso continuo di vacanzieri da rientro, sono migliaia le persone che si muovono da e per la Francia. E visto che ora la Francia è il Paese europeo con il più alto tasso di contagi è indispensabile prendere delle precauzioni. Precauzioni però reciproche. Nei prossimi giorni verranno definite le modalità per il test rapido anti-coronavirus da effettuarsi negli aeroporti e porti. Verosimile che si proceda come già avvenuto per Grecia, Spagna, Croazia e Malta.