Fiumicino, Ciampino e il Marconi di Bologna sono fra gli scali più sicuri dal punto di vista sanitario in Europa
La sicurezza sanitaria dei passeggeri e del personale è un requisito fondamentale per un aeroporto e lo è ancora di più in questo periodo di pandemia. La situazione coronavirus ha fatto infatti alzare gli standard di sicurezza e richiesto un cambiamento agli aeroporti affinché diventassero un luogo sicuro per la salute. Una sfida non da poco che è stata però vinta da tre aeroporti italiani. Tre scali del nostro Paese hanno infatti avuto un riconoscimento ufficiale per la loro tutela nei confronti della salute dei viaggiatori. Si tratta degli aeroporti di Roma – lo scalo Leonardo da Vinci di Fiumicino e il G.B. Pastine di Ciampino – e lo scalo Gugliemo Marconi di Bologna.
Viaggiare ai tempi del coronavirus significa dove avere maggiori attenzioni e dover prendere precauzioni indispensabili per la propria salute e per quella degli altri. Gli aeroporti sono stati sin dall’inizio della pandemia degli osservati speciali. Dapprima nel periodo del lockdown sono stati chiusi, poi con la riapertura delle frontiere e il ritorno ai viaggi per turismo sono stati nuovamente riaperti e di nuovo frequentati. Ma non senza qualche timore. D’altronde si tratti di ambienti chiusi dove transitano migliaia di persone provenienti da ogni parte del mondo.
Indispensabile dunque prendere delle precauzioni eccezionali all’interno degli aeroporti per garantire la sicurezza sanitaria di chi ci transita o ci lavora. Sappiamo bene che ognuno in questa lotta al coronavirus deve fare la propria parte anche all’interno degli aeroporti. Ad ogni viaggiatore è richiesto di indossare la mascherina, tenere una distanza di sicurezza e lavarsi bene le mani (qui le regole negli aeroporti); al ministero della Salute il compito di definire le destinazioni possibili e quelle vietate (ecco dove si può andare e le limitazioni d’accesso); agli aeroporti il compito di sanificare, pulire e controllare i passeggeri.
E i migliori aeroporti a fare questo come abbiamo visto sono tre scali italiani.
A riconoscere il merito dei tre aeroporti italiani è stata l’Associazione internazionale degli Aeroporti (l’Airport Council Internaciol, ossia l’ ACI) che ha creato il programma AHA, ovvero Airport Health Accreditation, al fine di valutare la sicurezza sanitaria negli scali secondo degli standard di sicurezza. Con la pandemia queste valutazioni sono diventate non solo più stringenti, ma fondamentali. Transitare in un aeroporto sicuro per la salute consente una ripresa dei viaggi e del turismo e dunque dell’economia. L’attenzione viene posta sul livello di pulizia degli spazi (la frequenza e il tipo di detergenti usati); sugli impianti di condizionamento (pulizia e tipo di filtri), sulla segnaletica informativa; sul mantenimento della distanza di sicurezza; sul comportamento del personale dello scalo; sulle comunicazioni ai passeggeri; sulle procedure di rilevamento della temperatura e tracciamento dei passeggeri.
E i primi aeroporti dell’Europa a ricevere la certificazione AHA sono stati gli scali di Roma, Fiumicino e Ciampino e lo scalo di Bologna. Nei due aeroporti romani già da un paio di mesi sono stati installati oltre 100 termoscanner per la rilevazione della temperatura e sono stati installati 300 dispenser per la disinfezione delle mani. Inoltre sono stati ridisegnati gli spazi per garantire maggiore distanza fra le persone e una maggiore pulizia. Infine le comunicazioni ai viaggiatori sono numerose e in tutte le lingue. Lo scalo bolognese si è distinto per l’uso di un sistema innovativo per la sanificazione (a frammentazione molecolare), per l’installazione di termoscanner e l’uso di barriere in plexiglass.