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Consigli di viaggio

Viaggi all’estero e Covid-19: le regole e le limitazioni da conoscere

Viaggi all’estero e Covid-19: le regole e le limitazioni da conoscere per viaggiare sicuri.

Viaggi all’estero e Covid-19

L’evoluzione della pandemia del nuovo coronavirus nel mondo ha portato il Governo italiano ad aggiornare le norme di sicurezza sanitaria relative ai viaggi all’estero. Sono state introdotte nuove limitazioni, restrizioni, obbligo di quarantena o di tampone per il rientro dai nuovi Paesi a rischio.

Proprio a ridosso del Ferragosto è stato introdotto l’obbligo di tampone per tutti coloro che rientrano in Italia da un viaggio in Grecia, Spagna, Malta e Croazia. Paesi che negli ultimi giorni hanno visto un’impennata nella curva dei contagi. In ogni caso chiunque torni da Croazia, Malta, Grecia e Spagna deve comunicare il proprio rientro all’Asl territoriale di competenza. Nel caso insorgano sintomi compatibili con il Covid-19 bisogna darne immediata comunicazione all’Asl e sottoporsi obbligatoriamente all’isolamento.

A seguito di queste nuove regole, riportiamo un aggiornamento generale sui viaggi all’estero: i Paesi dove è consentito viaggiare liberamente, quelli con restrizioni e infine quelli dai quali non è consentito l’ingresso in Italia, a causa dell’emergenza sanitaria per il Covid-19.

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Viaggi all’estero e Covid-19: regole e limitazioni

Pubblichiamo tutte le informazioni aggiornate sulle norme di sicurezza sanitaria di prevenzione dei contagi da Covid-19 che devono osservare tutti i viaggiatori in Italia.

A seguito della rimozione dei divieti di spostamenti all’interno del territorio nazionale e nell’Unione Europea, lo scorso 3 giugno, sono liberamente consentiti i viaggi, per qualunque motivo dunque anche per turismo, tra le regioni italiane e nei Paesi europei indicati di seguito.

Viaggi nei Paesi europei

Di massima si può viaggiare liberamente dall’Italia verso la maggior parte dei Paesi europei, ma occorre tenere conto delle specifiche indicazioni o limitazioni introdotte anche di recente.

Paesi dell’Unione Europea dove si può viaggiare liberamente

I Paesi dell’Unione Europea dove si può viaggiare liberamente senza restrizioni e senza bisogno di motivazione, quindi anche per turismo e senza obbligo di isolamento al rientro sono: Austria, Belgio, Cipro, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Repubblica d’Irlanda, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Slovacchia, Slovenia, Svezia e Ungheria.

Paesi dell’Unione Europea dove si può viaggiare con restrizioni

Per Bulgaria e Romania è previsto l’obbligo di quarantena per tutti i coloro che nei 14 giorni precedenti all’arrivo in Italia abbiano soggiornato in questi Paesi.

Per Croazia, Grecia, Malta e Spagna: è previsto dal 13 agosto l’obbligo per coloro che nei 14 giorni precedenti all’arrivo in Italia abbiano soggiornato in questi Paesi di: presentare alle autorità competenti una certificazione attestante che, nelle 72 ore antecedenti all’ingresso nel territorio nazionale, si siano sottoposti a un test molecolare o antigenico, effettuato per mezzo di tampone con esito negativo oppure sottoporsi ad un test molecolare o antigenico, da effettuarsi per mezzo di tampone entro 48 ore dall’ingresso nel territorio nazionale presso l’azienda sanitaria locale di riferimento.

In attesa di sottoporsi al test presso l’azienda sanitaria locale di riferimento si deve osservare l’isolamento fiduciario presso la propria abitazione o dimora. Inoltre devono: comunicare immediatamente il proprio ingresso nel territorio nazionale al Dipartimento di prevenzione dell’azienda sanitaria competente per territorio, anche se asintomatici, e segnalare con tempestività la situazione all’Autorità sanitaria, in caso di insorgenza di sintomi Covid-19, attraverso i numeri telefonici dedicati e sottoporsi ad isolamento fiduciario.

Altri Paesi europei dove si può viaggiare

Sono, inoltre, liberamente consentiti i viaggi:

  • nei Paesi europei non appartenenti all’Unione ma all’accordo di Schengen, come Islanda, Liechtenstein, Norvegia, Svizzera;
  • nei Paesi non Schengen e non più UE, come Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del nord
  • negli Stati indipendenti minori come Repubblica di San Marino e Stato della Città del Vaticano, Andorra, Principato di Monaco.

In base al DPCM del 7 agosto è previsto l’obbligo di di compilare un’autodichiarazione giustificativa per chi entra in Italia dai Paesi UE, Schengen, Regno Unito e Irlanda del Nord, Andorra, Principato di Monaco. Sono esclusi: Croazia, Grecia, Malta e Spagna, per i quali è previsto invece l’obbligo di tampone al rientro, e Bulgaria e Romania, con obbligo di quarantena al rientro. Non serve l’autodichiarazione per chi è stato a San Marino e nello Stato della Città del Vaticano.

Nel documento si devono indicare il Paese di provenienza, le modalità di viaggio e i mezzi di trasporto utilizzati e infine le proprie condizioni di salute: se positivi o no al Covid-19.

Leggi anche –> Consigli e suggerimenti per viaggiare in sicurezza in questo periodo

Aeroporto (Adobe Stock)

Viaggi nei Paesi extraeuropei

Per i viaggi verso Paesi extraeuropei sono previsti invece divieti o limitazioni, di cui tenere conto.

Per alcuni Paesi extraeuropei sono consentiti i viaggi e gli spostamenti senza necessità di motivazione, dunque anche per turismo, si tratta di: Australia, Canada, Georgia, Giappone, Nuova Zelanda, Ruanda, Repubblica di Corea, Thailandia, Tunisia e Uruguay. In ogni caso, al rientro in Italia da questi Paesi è necessario compilare l’autodichiarazione giustificativa e sottoporsi ad isolamento fiduciario e sorveglianza sanitaria. Inoltre, la propria destinazione finale in Italia può essere raggiunta solo con mezzo privato (è consentito il transito aeroportuale, senza uscire dalle zone dedicate dell’aerostazione).

Per quanto riguarda il resto del mondo (Paesi dell’elenco E dell’allegato 20 al DPCM del 7 agosto) i viaggi e gli spostamenti da e per questi Paesi sono consentiti solo in presenza di precise motivazioni:

  • comprovate esigenze lavorative
  • di assoluta urgenza
  • motivi di salute
  • comprovate ragioni di studio
  • rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza.

Non sono quindi consentiti gli spostamenti per turismo. Il rientro in Italia da questo gruppo di Paesi è sempre consentito ai cittadini italiani/UE/Schengen e loro familiari, nonché ai titolari di regolare di permesso di soggiorno in Italia e loro familiari. Al rientro da questi Paesi, è necessario sottoporsi ad isolamento fiduciario e sorveglianza sanitaria, compilare l’autodichiarazione giustificativa, nella quale si deve indicare la motivazione che consente il rientro, e si può raggiungere la propria destinazione finale in Italia solo con mezzo privato (è consentito il transito aeroportuale, senza uscire dalle zone dedicate dell’aerostazione).

All’arrivo in Italia da questi Paesi è consentito soltanto fare, nel minore tempo possibile, il percorso per recarsi a casa o nella diversa dimora individuata come luogo dell’isolamento. In questo tragitto non è consentito usare mezzi di trasporto pubblico ma è consentito soltanto il noleggio di autovetture e l’utilizzo di taxi o il noleggio con conducente.

Paesi dai quali è vietato l’ingresso in Italia

Non possono entrare in Italia le persone che, nei 14 giorni antecedenti, abbiano soggiornato o sono transitate per uno dei seguenti Paesi: Armenia, Bahrein, Bangladesh, Bosnia Erzegovina, Brasile, Cile, Colombia, Kosovo, Kuwait, Macedonia del Nord, Moldavia, Montenegro, Oman, Panama, Perù, Repubblica Dominicana, Serbia.

Sono esentati dal divieto i cittadini italiani, di uno Stato UE, di un Paese parte dell’accordo di Schengen, del Regno Unito, di Andorra, del Principato di Monaco, della Repubblica di San Marino o dello Stato della Città del Vaticano e i loro stretti familiari (discendenti e ascendenti conviventi, coniuge, parte di unione civile, partner stabile), a condizione che siano residenti anagraficamente in Italia da data anteriore al 9 luglio 2020 o anteriore al 16 luglio per coloro che provengono da Kosovo, Montenegro e Serbia. Sono esentati anche i funzionari dell’Unione Europea e il personale diplomatico e delle organizzazioni internazionali. I soggetti esentati devono comunque sottostare all’obbligo di quarantena.

Infine, fanno eccezione al divieto di accesso e all’obbligo di quarantena l’equipaggio di mezzi di trasporto, personale viaggiante di mezzi di trasporto che esclusivamente per motivi di lavoro entrano in Italia, per un massimo di 120 ore o per un transito massimo di 36 ore per chi proviene da: Serbia, Kosovo, Macedonia del Nord, Bosnia Erzegovina e Montenegro.

Non possono entrare in Italia gli stranieri che presentano i sintomi del Covid-19 all’ingresso nel nostro Paese: febbre sopra i 37,5°C, tosse, difficoltà respiratorie eccc.

Per ulteriori informazioni:

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Valeria Bellagamba

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Valeria Bellagamba