Coronavirus e viaggi, Ryanair avverte i primi cambiamenti nel mood dei turisti e parla di tagli sui voli a settembre, ottobre.
Dopo i primi mesi estivi in cui sembrava che il numero di contagi da Coronavirus fosse in netto calo, in questi giorni di metà agosto la situazione torna ad essere preoccupante. I viaggiatori che ancora non sono partiti o che stanno organizzando le vacanze per ottobre e novembre si fermano, dubbiosi. Partire oppure no? È meglio cancellare la prenotazione già ora o “rischiarsela” e vedere come andrà?
Ryanair: voli a rischio in autunno
In tutto questo marasma di informazioni e di numeri che attanagliano l’informazione e la mente di tutti gli italiani più attenti e sensibili all’argomento, i vettori arei e le più importanti compagnie aeree iniziano a sentire l’effetto di questa presunta seconda ondata di contagi da Covid-19. Come riporta TTG infatti, Ryanair ha già iniziato a vedere molti voli cancellati da parte dei turisti e ventila la possibilità di dover effettuare dei nuovi tagli.
Ryanair: tagli sui voli a settembre e ottobre
Il comparto turistico, come quello aereo, è sicuramente tra i settori che maggiormente subisce l’impatto di una nuova risalita in termini di contagi da Coronavirus. E infatti Ryanair ha subito messo in luce un cambiamento in termini di andamento delle prenotazioni in seguito all’aumento dei contagi. Al punto tale che ha annunciato con anticipo la possibilità di nuovi tagli nella programmazione dei voli per i mesi di settembre e ottobre. Si parla di circa il 20% in meno rispetto a quanto preventivato. A oggi, per fortuna, si tratta solo di ipotesi e dichiarazioni e in concreto ancora non sappiamo quanti tagli e su quali tratte ci saranno. Pare però che le riduzioni interesserebbero soprattutto i Paesi considerati a rischio quindi la Spagna, la Francia e la Svezia. Una decisione forte, sicuramente, ma al contempo quasi necessaria per evitare di subire ulteriori gravi perdite.
I contagi in risalita
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Questo 2020 non è stato sicuramente l’anno giusto per i viaggi e le vacanze. Nonostante molti turisti abbiano deciso comunque di partire proprio nei giorni di massima affluenza turistica qualcosa è andato storto. O meglio, forse i vacanzieri hanno allentato un po’ l’attenzione dopo mesi di stress. Ed è qui che è cascato l’asino con un aumento di contagi che, si spera, rimanga circoscritto.