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Creuza de Ma per il nuovo ponte San Giorgio di Genova: testo, significato e dove si trovano

Qual è il significato di Creuza de Ma, la canzone di Fabrizio De André riarrangiata per l’inaugurazione del Ponte San Giorgio di Genova. Dove si trovano queste mulattiere?

Creuza de Ma, testo e traduzione della canzone per il nuovo ponte di Genova

L’inaugurazione del Ponte di Genova, ex Ponte Morandi, ora Ponte San Giorgio ha emozionato tutti. Un arcobaleno si è stagliato sopra alla titanica costruzione, davanti alle autorità come il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e all’architetto Renzo Piano, come un augurio e allo stesso tempo un saluto alle vittime che hanno perso la vita in quella clamorosa tragedia. Le Frecce Tricolori hanno sorvolato il nuovo ponte di Genova e nel cuore risuonava Creuza De Ma.

 

Creuza de Ma per il nuovo ponte San Giorgio di Genova

La canzone originale, di Fabrizio De André, è stata ripresa e cantata da una vera e proprio armata di grandi star della musica italiana. Dal 1984 a oggi, per l’inaugurazione del nuovo ponte di Genova, dopo il tragico crollo del Ponte Morandi il 14 agosto di due anni fa.

I cantanti che hanno preso parte al progetto sono:

  • Mina
  • Zucchero
  • Diodato
  • Gianna Nannini
  • Mauro Pagani
  • Giua
  • Vinicio Capossela
  • Vasco Rossi
  • Paolo Fresu
  • Vittorio De Scalzi
  • Jack Savoretti
  • Antonella Ruggiero
  • Francesco Guccini
  • Ivano Fossati
  • Ornella Vanoni
  • Giuliano Sangiorgi
  • Cristiano De André
  • Sananda Maitreya

La rielaborazione della canzone è stata coordinata da Dori Ghezzi, la compagna di Fabrizio De Andrè, insieme a Mauro Pagani, suo storico collaboratore e coautore del brano. I proventi dalla vendita e dagli stream del brano verranno utilizzati fondamentalemente per la realizzazione del Memoriale delle vittime.

Qual è il significato e il testo di Creuza de Ma? E dove si trovano?

Se vi state chiedendo qual è il significato di Crêuza de Mä sappiate che è una parola che arriva direttamente dal dialetto di Genova ed è la parola utilizzata per indicare una stradina o una mulattiera che collega l’entroterra con il mare. Una strada di mare.

Il significato del testo invece è molto affascinante, parla di una gruppo di marinai, eterni viaggiatori, che tornano dopo una giornata di mare e vanno a mangiare nella Taverna di Andrea e pensano a chi potrebbero incontrare.

Creuza de Ma cantata live da Fabrizio de Andrè

Testo Creuza de Ma

Vediamo ora il testo e la traduzione della canzone Creuza De Ma grazie al sito IlMugugnoGenovese.

Crêuza de mä
Umbre de muri muri de mainé
dunde ne vegnì duve l’è ch’ané
da ‘n scitu duve a l’ûn-a a se mustra nûa
e a neutte a n’à puntou u cutellu ä gua
e a muntä l’àse gh’é restou Diu
u Diàu l’é in çë e u s’è gh’è faetu u nìu
ne sciurtìmmu da u mä pe sciugà e osse da u Dria
a a funtan-a di cumbi ‘nta cä de pria.
E ‘nt’a cä de pria chi ghe saià
int’à cä du Dria che u nu l’è mainà
gente de Lûgan facce da mandillä
qui che du luassu preferiscian l’ä
figge de famiggia udù de bun
che ti peu ammiàle senza u gundun.
E a ‘ste panse veue cose che daià
cose da beive, cose da mangiä
frittûa de pigneu giancu de Purtufin
çervelle de bae ‘nt’u meximu vin
lasagne da fiddià ai quattru tucchi
paciûgu in aegruduse de lévre de cuppi.
E ‘nt’a barca du vin ghe naveghiemu ‘nsc’i scheuggi
emigranti du rìe cu’i cioi ‘nt’i euggi
finché u matin crescià da puéilu rechéugge
frè di ganeuffeni e dè figge
bacan d’a corda marsa d’aegua e de sä
che a ne liga e a ne porta ‘nte ‘na creuza de mä.

Traduzione di Creuza de Ma

Creuza di mare
Ombre di facce facce di marinai
da dove venite dov’è che andate
da un posto dove la luna si mostra nuda
e la notte ci ha puntato il coltello alla gola
e a montare l’asino c’è rimasto Dio
il Diavolo è in cielo e ci si è fatto il nido
usciamo dal mare per asciugare le ossa dall’Andrea
alla fontana dei colombi nella casa di pietra.
E nella casa di pietra chi ci sarà
nella casa dell’Andrea che non è marinaio
gente di Lugano facce da tagliaborse
quelli che della spigola preferiscono l’ala
ragazze di famiglia, odore di buono
che puoi guardarle senza preservativo.
E a queste pance vuote cosa gli darà
cosa da bere, cosa da mangiare
frittura di pesciolini, bianco di Portofino
cervelle di agnello nello stesso vino
lasagne da tagliare ai quattro sughi
pasticcio in agrodolce di lepre di tegole.
E nella barca del vino ci navigheremo sugli scogli
emigranti della risata con i chiodi negli occhi
finché il mattino crescerà da poterlo raccogliere
fratello dei garofani e delle ragazze
padrone della corda marcia d’acqua e di sale
che ci lega e ci porta in una mulattiera di mare

Selena Marvaldi

Selena Marvaldi, classe 1987, giornalista pubblicista. Appassionata di natura, viaggi in mare e cultura. Laureata in Informazione ed Editoria a Genova, porta sempre nel cuore la sua terra che ama raccontare nei suoi articoli

Pubblicato da
Selena Marvaldi