La situazione e le restrizioni attuali in Spagna. Cosa fare se si ha una vacanza prenotata, consigli di sicurezza per i viaggi in Spagna
La Spagna è una delle mete più amate degli italiani e appena le frontiere sono state riaperte migliaia di italiani sono saliti su un aereo per arrivare a Barcellona o Madrid. Ma con la recrudescenza dei casi di coronavirus e l’aumento vertiginoso dei contagi nelle ultime settimane, la situazione sta rapidamente cambiando. E in molti si chiedono se sia sicuro andare in vacanza in Spagna in questo momento. Intanto con l’aumento dei positivi e il numero dei contagiati tornato ai tempi di maggio tornano anche misure drastiche in Spagna.
Così mezz’Europa sconsiglia di andare in vacanza in Spagna, facendo arrabbiare non poco il governo di Madrid. Quindi cosa fare se si ha una vacanza prenotata alle Baleari, a Barcellona o a Siviglia? Ecco i consigli utili, cosa c’è da sapere prima di mettersi in viaggio o se non è il caso di disfare le valigie, restare a casa e chiedere il rimborso.
Dal 21 giugno scorso quando la Spagna ha rimosso ogni restrizione in entrata permettendo la libera circolazione dei cittadini europei Barcellona e le spiagge delle isole Baleari e Canarie hanno di nuovo visto dei turisti. Così come a Madrid e a Valencia sono ricomparsi dei viaggiatori stranieri. Ma ora si rischia un nuovo stop al turismo internazionale. L’aumento dei contagi in Spagna, soprattutto nelle comunità autonome di Catalogna, Navarra e Aragona, spaventano i governi di Gran Bretagna, Francia e Germania che sconsigliano ai loro connazionali dall’andare in vacanza in Spagna. Dello stesso avviso anche Belgio, Norvegia e Olanda.
E per dissuadere ulteriormente i cittadini dall’effettuare viaggi nel Paese iberico ci pensa la quarantena. Londra ha imposto l’auto-isolamento di 14 giorni per chi torna dalla Spagna, incluse Baleari e Canarie, così come l’Olanda e il Belgio, ma solo per chi torna dalle regioni a rischio; la Norvegia impone 10 giorni di quarantena ai vacanzieri di rientro. Condizioni che rendono impossibile dunque andare in vacanza in Spagna dunque.
Un colpo durissimo per un Paese che ha visto frantumarsi l’intero comparto turistico ed ha una disoccupazione ora al 15.3%. Furioso il presidente spagnolo Sanchez che cerca una mediazione con i colleghi europei per evitare che si affossi del tutto il turismo in Spagna.
D’altronde nessuno è al sicuro e il virus è attivo ancora ovunque: in Gran Bretagna ci sono 21 mila positivi in più che in Spagna e il Regno Unito ha il triste primato del maggior numero di vittime, 46 mila. La Germania si trova ora a fronteggiare un nuovo focolaio in Baviera e un numero di casi giornaliero di 550 unità contro le 350 di qualche settimana fa. Ma nonostante i numeri l’osservata speciale d’Europa sembra essere solo la Spagna, ed è opportuno ricordare che a parte la Catalogna ci sono intere zone del Paese dove i contagi sono pochissimi da settimane.
Le notizie dei giornali sul numero dei contagi in aumento, le raccomandazioni degli altri Paesi europei e le migliaia di turisti britannici e tedeschi che disdicono le loro vacanze fanno preoccupare gli italiani. Il governo di Roma non ha preso nessun provvedimento ufficiale riguardo ai viaggi verso la Spagna e a meno di eccezionali cambiamenti non ci sarà nessun particolare obbligo da rispettare. Dunque cosa fare se si ha una vacanza prenotata in Spagna? Innanzitutto è bene tenere conto di dove si va. Le comunità autonome dove si è registrato un sensibile aumento dei casi sono: Catalogna, la regione di Barcellona, Aragon, Madrid, Paesi Baschi, Andalusia, la regione di Siviglia, Comunidad Valenciana e Navarra. Le isole Baleari e Canarie sono meno al momento meno interessate dalla recrudescenza del virus.
Ci sono poi le regole da rispettare per viaggiare in Spagna ovvero l’uso della mascherina che è diventato obbligatorio anche all’aperto a Madrid e Barcellona – anche sulle spiagge della Catalogna – il divieto di assembramento e la chiusura anticipata dei locali notturni. Particolarmente restrittive le misure in Catalogna, con la zona di Segrià in lockdown.
E’ bene ricordare che molte di queste misure (mascherina e distanziamento) sarebbe opportuno applicarle anche in Italia per evitare di ritrovarsi fra qualche settimana a dover registrare un’impennata dei casi. Quello che sta succedendo in Spagna è dovuto a un eccessivo rilassamento sui quei comportamenti che invece dobbiamo continuare ad adottare.
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Per quanto riguarda i rimborsi dei voli aerei se non ci sono cancellazioni da parte della Compagnia non si ha diritto al rimborso, ma è possibile spostare la data del volo, spesso – ma ciò dipende dal vettore – senza ulteriori pagamenti.
Andare in vacanza in Spagna quest’estate è sicuro? La Spagna ha adottato misure attente di precauzione contro il coronavirus il che rende al momento paradossalmente più sicuro andare nella Penisola Iberica che altrove dove le persone sono fin troppo rilassate. Dall’altra parte però ciò impone un comportamento ferreo e in alcuni casi il divertimento notturno è limitato o del tutto assente, inoltre non si può nemmeno escludere che se la situazione non rientra sotto controllo ci possono essere dei provvedimenti più stringenti.
Intanto per quel che riguarda i voli dall’Italia non ci sono restrizioni. Così come sono funzionati i servizi di navigazione. Chi vola dall’Italia alla Spagna deve però prima della partenza – dalle 48 ore precedenti – compilare un form sulle proprie condizioni di salute sul sito Spain Travel Health o tramite l’app Spain Travel Health-SPTH. al termine della compilazione sarà inviato un codice QR che dovrà poi essere presentato in formato cartaceo o elettronico al personale di frontiera in Spagna.