La plastica che usiamo tutti i giorni non danneggia solo gli Oceani. Con le precipitazioni sta arrivando anche in zone remote e gli strati geologici di terreno li stanno inglobando.
L’abbiamo detto spesso, purtroppo la plastica ha invaso il mondo intero, non solo gli oceani. Ma secondo il WWF la plastica è presente anche nelle rocce, nella pioggia e nella neve. Un recente report ha studiato come i processi geologici oggi abbiano iniziato a incorporare nella terra e nei processi di sedimentazione anche la plastica caduta dalle piogge o arrivata dai mari. Una notizia a tratti preoccupante proprio per via di ciò che significa: la plastica sta entrando a far parte delle terra, nel suo io più profondo.
Le microplastiche raggiungono luoghi lontanissimi da noi
Gli scienziati hanno analizzato come le precipitazioni atmosferiche, ultimamente, portino gli inquinanti prodotti dell’uomo anche nei luoghi più lontani dalla civiltà. Infatti è stata scoperta una grandissima quantità di microplastica presente nell’atmosfera in zone remote. Si è analizzata una serie di campioni di acqua piovana nella zona delle Montagne Rocciose e si è scoperto che in oltre 90 e 100 di questi campioni ci sono microfibre di plastica. Elementi che si trovano quindi anche oltre i 3000 metri di altezza. Un gruppo di ricercatori ha trovato la stessa quantità di plastica anche nei Pirenei Francesi a 1500 metri di quota. Stessa cosa hanno rilevato degli scienziati tedeschi e svizzeri che hanno trovato delle microplastiche nella neve caduta nel tratto tra il mar Glaciale Artico e le isole Svalbard e la Groenlandia.
L’allarme del WWF: eliminare l’uso della plastica
Questo dimostra come le microplastiche riescano a raggiungere anche l’artico tramite la neve. Una notizia preoccupante che crea ovviamente molta preoccupazione nei ricercatori e in tutti coloro che hanno a cuore la salute del pianeta. Il WWF, quindi ha analizzato e sottolineato come l’impatto della plastica sia ben più grave di quanto noi riusciamo ad immaginare e non si limita soltanto ai mari e agli oceani (cosa per altro già gravissima di sua).
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È importante quindi che ci sia un’azione globale di pressione sui governi affinché venga raggiunto un accordo per impedire che si continui ad immettere plastica nell’ambiente.