Dal 1 luglio sono possibili gli arrivi di cittadini provenienti da 15 Stati del Mondo
L’Unione Europea dal 1 luglio apre i suoi confini ai Paesi Extra UE. Si tratta però per il momento solo di un’esigua minoranza, si tratta infatti solo di quei Paesi considerati piuttosto sicuri dal punto di vista epidemiologico. I 27 Stati membri dell’Unione si sono confrontati e attraverso una procedura scritta hanno autorizzato i viaggi per turismo dei cittadini di 15 Paesi extra Europa. Una votazione a maggioranza (Italia favorevole, mentre Svezia e Polonia si sono astenute) che non è però vincolante dal punto di vista giuridico, ossia quella dell’Unione è un’indicazione, non un obbligo. Ogni singolo Stato può infatti mettere l’ultima parola, ma difficilmente ciò accadrà.
Dopo le aperture fra i Paesi dell’Unione Europea, ora tocca agli Stati extra EU. Dal 1 luglio le frontiere saranno aperte anche ai turisti provenienti da fuori Continente. Ma non tutti. Potranno entrare, almeno per il momento, solo coloro provenienti da 15 Paesi considerati a basso rischio. Ogni due settimane verrà fatta una nuova analisi dell’andamento dell’epidemia e in base a questi risultati alcuni Paesi potranno essere ammessi nella lista o esclusi.
Dal 1 luglio potranno entrare in Europa e circolare nell’area Schengen i cittadini provenienti dai seguenti Paesi:
Nella lista è presente anche la Cina ma solo a patto che il governo di Pechino dia il via libera all’ingresso dei cittadini Europei. Senza reciprocità le porte saranno chiuse.
Grandi esclusi gli Stati Uniti, ma non poteva essere differentemente. Al di là della scelta di Trump di bloccare i visti di lavoro con grande disappunto dell’Europa a frenare l’apertura è l’andamento epidemiologico del Covid-19 negli Stati Uniti. In molti Stati la curva è in salita. Al momento si registrano 2.6 milioni di casi, ma si ipotizzano oltre 23 milioni di infetti. Finora i decessi sono stati 125.928.
Fuori anche il Brasile che continua a registrare numeri altissimi che fanno ormai ipotizzare una situazione fuori controllo. Stop tra gli altri anche a Russia, India, Turchia e Israele. Fra due settimane le indicazioni dell’Unione potrebbero cambiare.