Il 16 giugno il Portogallo ha riaperto le frontiere con l’Italia, ma l’aumento dei casi a Lisbona costringe a una nuova chiusura
L’Europa sembrava sul punto di avere il controllo dell’epidemia e invece spuntano nuovi focolai. La riapertura delle frontiere lo scorso 16 giugno fra molti stati membri dell’Unione era stato un segnale importante di ritrovata normalità. Poter nuovamente viaggiare è un passo importante e fondamentale verso la normalità e indispensabile per l’economia. Ma come ben sappiamo il virus continua a circolare e basta davvero poco per avere una nuova impennata di casi. Ed è quello che è successo in Portogallo che deve vedersela ora con una nuova chiusura e con il rischio di un’estate con pochi turisti. Almeno nella regione di Lisbona dove è previsto un coprifuoco serale.
Finora il Portogallo era riuscito a contenere la diffusione del coronavirus soprattutto in confronto alla vicina Spagna dove invece l’epidemia devastante. Ed ora che tutta Europa si avvia verso un’estate di viaggi o almeno di qualche spostamento in più, ora che il turismo può riprendere, Lisbona è costretta a chiudere. La decisione del governo lusitano è arrivata dopo che il numero dei contagi ha ripreso a salire. A giugno la media è stata compresa fra i 192 e 421 casi, più di quelli italiani e soprattutto su una popolazione che è un sesto della nostra. E i positivi sono soprattutto giovani sotto i 30 anni.
Così il Primo Ministro portoghese Antonio Costa ha annunciato il coprifuoco. Vengono ripristinate alcune misure che erano state revocate il 4 maggio. I negozi e i bar dovranno chiudere alle 20, non si potranno consumare drink per strada, non si potranno riunire più di 10 persone, nemmeno all’aperto. Eccezione per i ristoranti che potranno invece aprire di sera, ma niente tavolate ovviamente.
Per ora il provvedimento è limitato ai soli quindici municipi della Regione di Lisbona, d’altronde è qui che si concentra il 95% dei nuovi contagi, mentre nel resto del Paese si prosegue con le misure della fase 2 e 3. Questo provvedimento resterà in vigore fin quando i numeri non rientreranno, i trasgressori rischiano l’arresto e la pena fino a due anni di carcere.
Le meravigliose spiagge dell’Algarve sono quindi piuttosto lontane dai pericoli di Lisbona e quest’anno diversamente dal solito fra Albufeira e Lagos si prospetta un’estate tranquilla con una percentuale inferiore di turisti. Il che non è ovviamente buono per l’economia, ma quei pochi che andranno in Algarve potranno godere di spiagge magnifiche e finalmente senza confusione.