La situazione dell’epidemia nel mondo: la Nuova Zelanda ha sconfitto il coronavirus. In America Latina incremento di contagi
Sconfiggere il coronavirus è possibile. In Nuova Zelanda ci sono riusciti. Dall’8 giugno questo Paese nel Pacifico è Covid-free, ossia libero dal Sars-Cov-2 e la vita può finalmente riprendere normalmente. Ma mentre ad Auckland scoppia la gioia, dalla parte opposta dell’Oceano, in America Latina si aggiorna il conto dei malati: 82 mila nuovi casi in appena 24 ore. Due estremi opposti, due facce della lotta al Covid 19. Intanto in Italia si sono riaperte le frontiere nazionali per tutti i cittadini dell’area Schenghen e dal 15 giugno si apriranno quelle per i cittadini extracomunitari. Lo stesso farà l’Europa che si prepara a dettare delle linee comuni e ad aprire i confini.
Il continente Americano da Nord a Sud lotta contro il Coronavirus. Se negli Stati Uniti l’epidemia è ora sotto controllo con New York pronta a riaprire dopo due mesi di lockdown, in Brasile la situazione è incandescente con il presidente Bolsonaro che ha deciso di oscurare i dati dei malati e dei morti forniti dal Ministero della Salute.
Non avere più paura di abbracciare qualcuno, poter andare nei negozi senza plexiglass di mezzo, tornare al cinema e a teatro, tornare a fare assembramenti e poter buttare nella pattumiera la mascherina. Deve essere davvero una bella sensazione non aver più paura di essere contagiati. E da oggi i neozelandesi possono assaporarla. In Nuova Zelanda è stata infatti dichiarata la fine dell’epidemia di coronavirus. Dopo l’ultimo paziente guarito la premier Jacinda Ardern ha dato la notizia ai suoi connazionali in diretta tv ‘Crediamo di aver elminiato la trasmissione del virus in Nuova Zelanda per ora’.
La Nuova Zelanda ha una popolazione di appena 5 milioni di persone e da inizio pandemia ha registrato 1154 casi e 22 morti. Lo stretto lockdown imposto alla popolazione subito dopo l’individuazione dei primi focolai ha evitato il propagarsi del virus. Da oggi tutte le misure restrittive sono state rimosse e la Nuova Zelanda può tornare a vivere normalmente.
Se state pensando di andare in questa meravigliosa terra per scappare dai rischi del Coronavirus ancora ben presenti in Italia e in Europa, niente da fare. Le frontiere neozelandesi rimangono ancora chiuse. D’altronde la particolare geografia del Paese, così difficilmente accessibile ha aiutato a contrastare la diffusione.
L’attenzione del mondo in questo momento è tutta per l’America Latina. E’ in questo continente infatti che si registra adesso il maggior numero di casi di coronavirus con un incremento giornaliero impressionante. I nuovi positivi in tutte e 34 le nazioni dell’America del Sud sono 82.526 per un totale di 1.320.823 casi. Aumentano putroppo anche i decessi arrivati a 65.585.
Il Paese che continua ad avere il maggior numero di malati è il Brasile. Le polemiche sulla sospensione delle comunicazioni ufficiali da parte del Ministero della Sanità non si fermano. In ogni caso le cifre fornite dalle autorità verdeoro seppur inferiori a quelle dei giorni scorsi sono le più alte del continente. Si tratta di 18.912 nuovi positivi in un giorno per un totale di 691.758 casi e di 525 decessi in 24 ore per un totale di 36.455 deceduti. La popolazione del Brasile è di 200 milioni di persone e si teme che i numeri siano molto più alti di quelli forniti dal Governo di Bolsonaro.
In ascesa i numeri di malati in Perù (4700 casi in un giorno) per un totale di 196.515 positivi da inizio epidemia e oltre 5 mila morti su una popolazione di 31 milioni di persone (circa la metà dell’Italia). Incremento di contagi anche in Cile che ne registra 6400 in più in 24 ore su una popolazione di 18 milioni di abitanti. Rispetto al numero degli abitanti la situazione è meno spaventosa in Argentina che su 40 milioni di abitanti ha 22 mila positivi e un aumento di 600 casi in un giorno. In tutta l’America Latina però la curva epidemiologica continua a crescere.
Non solo America Latina. Anche in India il numero dei nuovi casi positivi è in crescita. In un solo giorno si sono registrati 9.983 nuovi casi di coronavirus che porta il totale dei positivi da inizio epidemia a 256.611. Il numero dei decessi è salito a 7.135, risulta invece guarito stando al Governo di Nuova Delhi il 43% del malati ovvero 124.094 persone. La città indiana più colpita dalla pandemia è Mumbai capitale dello Stato del Maharashtra. Solo in questa regione ci sono sono stati oltre 85 mila casi di cui 48 mila nella capitale.
Anche nel vicino Pakistan i numeri sono impressionanti: 4.728 nuovi positivi in 24 ore, per un totale di oltre 100 mila casi e 5 mila persone ricoverate in ospedale. Ma nonostante gli aumenti le autorità hanno deciso di allentare le misure restrittive, con polemiche che infiammano i rapporti fra governo e opposizione.
In Cina test obbligatorio per il Covid-19 per tutte le categorie di lavoratori che sono potenzialmente entrati a contatto con malati dagli infermieri al personale medico, ma anche ai parenti e a tutti i pazienti ricoverati con febbre per altre patologie. Ma non solo il test sarà obbligatorio anche per il personale frontaliero, le guardie carcerarie, gli assistenti sociali e per tutti coloro che entreranno nel Paese.
In Russia si allentano le misure di contenimento arrivando a quella che è stata definita la Fase 3. Dal 9 giugno i cittadini di di Mosca potranno uscire senza restrizioni e visitare luoghi pubblici. Ci sarà anche una parziale apertura delle frontiere: chi viene dall’estero può entrare in Russia per motivi di salure o familiari, mentre i russi possono uscire dal Paese per motivi di lavoro, studio, salute o per andare a trovare dei familiari residenti all’estero.
Fra i Paesi che riaprono le frontiere c’è Cipro che ha deciso di consentire l’ingresso nel Paese ai cittadini provenienti da 13 Paesi nel mondo. Chi proviene da Germania, Austria, Grecia, Israele, Bulgaria, Finlandia, Slovacchia, Slovenia, Lituania, Norvegia, Danimarca e Ungheria non dovrà più sottoporsi a quarantena obbligatoria. Rimane fino al 20 giugno l’obbligo di test negativo al Covid-19 da presentare all’ingresso nel Paese.
Finora il Coronavirus ha ucciso 400.346 persone nel mondo. Nella triste classifica dei Paesi più colpiti al mondo al primo posti ci sono gli Stati Uniti con 1.938.842 casi totali e 110.482 morti. Segue il Regno Unito (40.542 morti), il Brasile (35.930), l’Italia (33.899 morti) e la Francia (29.155 deceduti).