Spagna, vacanze 2020: revocato blocco dei voli, obbligo quarantena

La Spagna apre ai voli dall’Italia: turisti italiani però in quarantena

Barcellona, Parco Güell (iStock)

Dopo oltre due mesi sarà nuovamente possibile andare in Spagna. Il governo del premier Pedro Sanchez ha deciso di revocare il blocco dei voli dall’Italia imposto lo scorso 11 marzo come misura di contenimento dalla pandemia di Coronavirus. Con il ripristino dei voli ora sarà dunque possibile andare in Spagna: frontiere aperte per gli italiani. Si potrà raggiungere la penisola iberica via auto, aereo o nave. Ma lo stato di emergenza nel Paese così duramente colpito dalla pandemia di Covid-19 non finirà. Chi si recherà in Spagna dovrà sottostare all‘obbligo di quarantena per 14 giorni.

Viaggi in Spagna: obbligo di quarantena

L’apertura dei voli dall’Italia segna un passo in avanti verso una nuova normalità dove sarà possibile viaggiare e andare all’estero. Ma la Spagna ci va molto cauta sulle riaperture: il premier Sanchez è pronto a chiedere infatti al Parlamento un ulteriore prolungamento dello Stato di emergenza fino al 27 giugno, la quinta proroga dall’inizio della pandemia. Lo stato di emergenza porterà a nuove direttive, una su tutte è l’uso obbligatorio delle mascherine. Per ora è obbligatorio indossare le mascherine nei mezzi pubblici, ora lo diventerà anche in tutti gli spazi chiusi e anche in strada quando non è possibile avere due metri di distanza.

La revoca del blocco dei voli porterà gli italiani a valutare una vacanza in Spagna: uan settimana alle Baleari o un weekend a Barcellona o Madrid. Ma per il momento almeno fino a luglio è bene rivalutare quest’opzione. Infatti per tutti i viaggiatori in arrivo in Spagna c’è l’obbligo di quarantena. I viaggiatori provenienti dall’Italia che si recano in Spagna dovranno osservare 14 giorni di quarantena comunicando alle autorità il luogo dove trascorerrano le due settimane di auto-reclusione.

L’obbligo di quarantena per i viaggiatori stranieri ci sarà fin quando sarà in vigore lo stato di emergenza, ovvero fino al 27 giugno. Potrebbero esserci delle ulteriori proroghe o per i turisti si potrebbero valutare altri sistemi di monitoraggio. La Spagna, come l’Italia, è fra i Paesi dell’Unione che si è mostrata cauta nella creazione di corridoi sanitari.

 

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