Luigi Di Maio sui viaggi e gli spostamenti tra stati dell’Unione Europea: no alle black list.
L’Italia sta cercando di ripartire dopo l’emergenza Coronavirus. La fase 2, che ricordiamo è di convivenza con il virus, sta iniziando e piano piano molte attività hanno riaperto i battenti. Il turismo però è uno di quei settori molto instabili e ci sono tante domande. Non tanto sugli spostamenti nella nostra nazione, quanto sugli spostamenti in Europa. Come saranno? Quando si ricomincerà a viaggiare fuori dal nostro Paese?
Spostamenti tra stati dell’UE, le parole di Luigi Di Maio
Come riporta il Corriere, il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio si è espresso chiaramente in merito all’ipotesi di “black list” tra alcuni paesi europei, definendoli inammissibili. Durante la conferenza inerente proprio i flussi turistici in Europa per capire come muoversi in tema di regole, permessi e quarantena, Di Maio ha spiegato che dal 3 giugno l’Italia ripartirà al 100% con spostamenti tra regioni e con l’apertura delle porte ai cittadini europei che vogliono trascorrere le loro vacanze in Italia. Il nostro Paese così sembra aprire in anticipo le frontiere ai paesi facenti parti del trattato di Schengen. A differenza da quando invece ha fatto l’Austria che ha aperto i confini solo per i paesi confinanti mentre con l’Italia c’è ancora un blocco, eccezion fatta per gli spostamenti di lavoro. Luigi Di Maio si è così opposto ai corridoi turistici perché sono contro lo spirito dell’Unione Europea. Intanto però la Gran Bretagna impone la quarantena per chi arriva da fuori e la Spagna ha prolungato lo stato di emergenza fino a metà giugno.
Le linee guida
Cosa stanno facendo in questo momento i Paesi Europei? La Commissione Europea nei giorni scorsi ha pubblicato le linee guida per gli Stati membri che, per ripartire e riaprire i confini, dovranno valutare tre criteri: la capacità di contenimento, quella di tracciamento e l’andamento epidemiologico. L’Italia sta fornendo un report settimanale regione per regione.
Insomma, l’Europa sta lavorando duramente per capire come permettere gli spostamenti tra stati membri dell’Unione Europea in sicurezza. Senza rischiare di vedere la curva dei contagi risalire e riportare, come ovvio, ad un nuovo lockdown. Serviranno attenzioni, accortezze e chiaramente anche un linea comune approvata e seguita da tutti i Paesi per evitare sia discriminazioni tra Stati, sia per permettere a tutti una ripartenza del flusso turistico fondamentale per l’economia.