Voli low cost, Norwegian dice addio al lungo raggio. La compagnia aerea costretta a rivedere i suoi piani a causa dell’emergenza Covid-19.
Tempi duri questi per le compagnie aeree low cost. L’emergenza del Coronavirus ha messo a terra per oltre due mesi più del 90% delle loro flotte e ancora non si conosce quando i voli potranno tornare ad essere pienamente operativi.
Il trasporto aereo riprenderà gradualmente, all’inizio con meno voli e meno passeggeri. Anche perché con i maggiori controlli di sicurezza e le norme di distanziamento sociale negli aeroporti, i tempi di imbarco e sbarco inevitabilmente si allungheranno. Non è nemmeno sicuro che a bordo verrà chiesto di mantenere il sedile centrale vuoto per mantenere le distanze tra i passeggeri. Da Ryanair hanno fatto capire chiaramente che non applicheranno questa regola.
In attesa di avare qualche informazione in più su come torneremo a viaggiare low cost, le principali compagnie aeree del settore hanno formato l’associazione “Voliamo per l’Italia“, per instaurare un dialogo diretto con le istituzioni e salvaguardare la sostenibilità del trasporto aereo a basso costo nel nostro Paese.
Il futuro di molte compagnie low cost, tuttavia, rimane incerto, soprattutto per chi non aveva già accumulato grossi profitti in precedenza e aveva iniziato a manifestare qualche segnale di crisi. Come testimonia il caso della low cost Flybe, per la quale l’emergenza sanitaria del Coronavirus è stata fatale.
Molte altre compagnie dovranno rivedere i loro programmi e i piani di volo. Tra queste c’è Norwegian, solida compagnia aerea che negli ultimi anni aveva investito molto, lanciando i voli low cost a lungo raggio, come quelli dall’Italia agli Stati Uniti. Norwegian già nei mesi scorsi aveva mostrato delle difficoltà, dovute all’aumento del prezzo dei carburanti e al numero non sufficiente di voli a lungo raggio venduti. Difficoltà che ora l’emergenza sanitaria ha aggravato e che nel prossimo futuro costringerà la compagnia ad abbandonare le tratte low cost a lungo raggio. Almeno per il momento. Ecco cosa bisogna sapere.
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Addio ai voli low cost a lungo raggio. Questo è lo scenario che si prospetta, al momento, per la compagnia low cost Norwegian, che nel novembre del 2017 aveva inaugurato il primo volo a basso costo da Roma a New York. Una rivoluzione eccezionale per il trasporto aereo, che aveva fatto gridare al miracolo, aprendo la possibilità di viaggiare con voli intercontinentali proprio a tutti. Poi però ci si è messa la crisi del settore, con diversi fallimenti a catena di compagnie low cost che si erano lanciate in progetti troppo ambiziosi e anche alcune difficoltà per la stessa Norwegian, costretta a rivedere i propri piani.
Ora è arrivata la stangata dell’emergenza Covid-19 che ha fermato i voli in tutto il mondo e che molto probabilmente fermerà, almeno per diverso tempo, anche i voli low cost a lungo raggio. Infatti, anche quando il trasporto aereo tornerà a una funzionalità più regolare, i voli saranno inevitabilmente più costosi, almeno nei primi tempi. Per le compagnie aree sarà dunque impossibile vendere biglietti low cost sulle lunghe tratte.
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È quanto sostiene John Strickland, aviation consultant, convinto che Norwegian dovrà accantonare il low cost sul lungo raggio. “Quel tentativo ha fatto volare un buon numero di persone a prezzi stracciati, ma in questo momento è davvero insostenibile”, afferma Strickland, citato da TTG Italia. Tra i motivi principali dell’impossibilità di ripristinare questi collegamenti a basso costo c’è il costo del leasing dei velivoli, troppo elevato per il lungo raggio, considerando anche i debiti pregressi di Norwegian.
Almeno per il prossimo futuro, dunque, Norwegian opererà a livello regionale, con voli domestici e sulle brevi tratte europee.
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