La data di inizio delle attività balneari: aperture di stabilimenti e spiagge. Le regole in spiaggia
Preparate la borsa del mare perché fra poco potremo andare in spiaggia, con mascherina, a distanza di metri l’uno dall’altro e forse pure su turni, ma ci andremo. Ed ora c’è pure una data di quando potremo andare al mare. Dopo la prima parte di Fase 2, dopo un periodo di valutazione degli effetti delle riaperture, l’orientamento sebbene manchi ancora una direttiva in tal senso è di poter andare in spiaggia a inizio giugno. La data del 1 giugno 2020 è dunque l’inizio della stagione estiva e dei viaggi. Per allora infatti dovrebbero essere possibili gli spostamenti fra regioni e l’accesso alle spiagge sia libere sia ai lidi gestiti. Il condizionale rimane però d’obbligo perché molto dipenderà da come andrà la curva dei contagi.
Leggi anche-> Quando potremo viaggiare: le date degli spostamenti
L’apertura delle spiagge è attesa da milioni di italiani che dopo il lungo lockdown sognano una passeggiata sulla sabbia e un bagno al mare. Chi ha la fortuna di vivere vicino al mare ha già potuto godere di questo privilegio, per tutti gli altri è invece ormai solo questione di settimane.
Il governo nell’ultimo decreto ha scaglionato le date di riaperture delle attività ed ha fissato il termine della prima parte della fase 2 al 18 maggio. Da questa data le decisioni sulle aperture e chiusure dei negozi, dei parchi e delle spiagge passeranno alle Regioni le quali anzi stanno facendo pressing affinché questa totale autonomia ci sia già da lunedì 11 maggio.
Ciò significa che in quelle regioni dove l’ormai famoso valore R0 è inferiore a 0.2 le aperture potrebbero avvenire anche prima. Per quel che riguarda le spiagge ci sono i tempi per organizzare la sicurezza degli stabilimenti. In questi giorni i gestori sono seduti al tavolo con i rappresentati regionali per stilare un decalogo condiviso. Tante infatti le questioni da sciogliere: prenotazioni, termoscanner, spiagge libere.
Ogni regione prenderà misure differenti, ma ovunque ovviamente dovranno essere rispettate le distanze di sicurezza sia in spiaggia sia all’interno dello stabilimento. Ciò significa niente assembramenti, niente campi da gioco, niente giochi per bambini. Altro dato importante e comune a tutta Italia riguarda le spiagge libere. Se in prima battuta qualcuno aveva avanzato l’ipotesi di chiuderle data l’impossibilità di effettuare controlli si è subito cambiato rotta suggerendo che il controllo degli ingressi alle spiagge libere fosse di competenza degli stabilimenti vicini. Una soluzione che verrà infatti adottata da diverse regioni.
Mantenere le spiagge libere aperte è fondamentale per garantire a tutti la possibilità di andare al mare. Quest’anno più che negli altri anni una giornata allo stabilimento potrebbe costare cara: il minor numero di clienti dovuto agli accessi contingentati e alle distanze fra gli ombrelloni potrebbero far salire le tariffe di ombrelloni e lettini.
In gran parte d’Italia l’accesso alle spiagge sarà possibile dal 1 giugno, ma qualche regione potrebbe anticipare questo via libera. E’ il caso delle Marche che dovrebbe aprire i suoi arenili dal 29 maggio. Rappresentanti di categoria e del governo regionale si sono incontrati in videoconferenza per stabilire regole comuni e decidere quando far iniziare la stagione balneare. La data del 29 maggio sembra aver messo d’accordo tutti, ma ancora non c’è l’ufficialità. Quello che invece sembra certo sono le regole: