La possibile data di quando si potrà viaggiare in Italia: gli spostamenti consentiti
Con l’arrivo della fase 2, la necessità di ripartire e l’avanzare deciso verso l’estate si parla molto di come saranno le vacanze 2020. Si organizzano le spiagge e gli alberghi, si ipotizzano itinerari, si depenna dove non si potrà andare (per ora banditi i viaggi all’estero) e si cerca dove invece poter andare. Si cerca anche di aiutare le famiglie e le imprese con dei bonus vacanze. Ma in tutto ciò manca ancora un tassello fondamentale: quando si potrà andare in vacanza?
Al momento il governo non ha ancora stabilito una data di ripartenza per i viaggi, ma si possono già fare delle previsioni piuttosto attendibili. Intanto è bene sottolineare che ci si muoverà per gradi e ci saranno delle differenze fra le varie regioni in base all’andamento dell’epidemia. Se ci comportiamo bene in questa primissima parte della fase 2 e se continuiamo a rispettare le distanze sociale e ad indossare le mascherine andremo in vacanza prima di quanto speriamo.
La prima parte della Fase 2 dell’emergenza Coronavirus è iniziata il 4 maggio, ma al di là delle riaperture di diverse attività lavorative sul piano degli spostamenti non c’è nessuna novità. Nemmeno chi ha una seconda casa può andarci se non ha una motivazione urgente per recarvisi e ci può stare solo il tempo strettamente necessario alla risoluzione dell’esigenza (ad esempio se si è rotto un tubo ed è indispensabile andarlo a riparare). E quindi i viaggi?
Le cose cambieranno dal 18 maggio quando finirà questo primo periodo e si prevedono nuove riaperture. Ma non solo da quella data molte gestioni passeranno alle regioni o almeno così vorrebbero i governatori. Quel che è certo è che dal 18 maggio, come confermato anche dal Ministro Boccia, ci sarà una differenziazione regionale. In alcune regioni dove l’epidemia ha un indice ancora elevato di contagiosità attività e spostamenti ripartiranno più tardi a differenza di altre dove l’indice di contagiosità è più basso. E qui la questione viaggi e spostamenti si fa più interessante.
In molte regioni dal 18 maggio sarà possibile infatti possibile spostarsi fuori dal proprio comune di residenza. Il che significa indubbiamente andare nella propria seconda casa, ma anche fare delle passeggiate in altri comuni. Potrebbe anche essere consentito lo spostamento nella seconda casa fuori regione, ma molto dipenderà in questo caso dagli accordi fra regioni. Quasi certamente lo strumento dell’autocertificazione degli spostamenti sarà abolito. Si attendono in ogni caso le disposizioni del Governo su questa seconda fase: come abbiamo detto ci saranno disposizioni diverse per ogni regione e non è esclusa una maggiore autonomia regionale.
Lo step più importante dovrebbe poi avvenire il 1 giugno quando saranno concessi gli spostamenti anche al di fuori della propria regione. In questa data inoltre gli stabilimenti balneari apriranno i battenti e con ogni probabilità anche gli alberghi potranno riprendere l’attività. Sulla riviera Romagnola hotel, ristoranti e lidi si stanno attrezzando per quella data e lo stesso sta avvenendo in numerose località d’italia. Sarà quindi il 1 giugno la data di inizio delle vacanze dell’estate 2020.
Abbiamo indicato il 1 giugno come data di inizio delle vacanze, ovvero da quando gli spostamenti interregionali saranno possibili. Questa è ovviamente una stima basata sulle proiezioni degli epidemiologi e sulle necessità di riaperture delle attività turistiche e commerciali. Il vero via libera ai viaggi lo avremo però solo quando tutte le regioni e l’Italia raggiungeranno un R0 inferiore a 0.2. Un valore finora raggiunto solo dall’Umbria. L’Italia si attesta come media nazionale a 0.8, con la maggior parte delle regioni con un R0 fra 0.5 e 0.6.
Ma cosa significa R0? R con zero indica il livello di contagiosità. A inizio dell’epidemia R0 era uguale a 3 o perfino 4 il che significa che ogni persona infetta ne contagiava altre 3 o 4 e queste a loro volta altre 3 o 4. Facile quindi immaginare con quanta velocità il virus si propaghi e quante persone infetti. Se invece R0 è inferiore a 0.2 significa che ogni persona infetta non riesce a contagiarne nemmeno una. L’epidemia è quindi sotto controllo. Ma c’è da prendere questo valore comunque con le dovute precauzioni: non comprende gli asintomatici ed è suscettibile sul numero dei tamponi eseguiti. E’ comunque indicativo dell’andamento e si abbassa con il lockdown e con l’aumento graduale del numero degli immuni.
R0 o Rt, ossia l’erre con zero nel tempo, sono comunque valori indicativi dell’andamento dell’epidemia: più si abbassano in tutte le regioni più torniamo a viaggiare in tutta Italia.