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In Italia inizia la Fase 2 come in molti altri Paesi del mondo: ecco come la affronteranno
Dopo aver fatto i conti con l’emergenza sanitaria dovuta alla pandemia di Covid-19, ora il mondo si interroga su come ripartire dal punto di vista economico e sociale. I lockdown sono stati applicati con più o meno forza in tutti gli Stati per evitare una diffusione ancor più accentuata del SarcCov2. Misure restrittive a volte tardive a volte troppo permissive da un lato, taglio completo dei diritti costituzionali e delle libertà individuali dall’altro. Un sottile equilibrio che ha attraversato trasversalmente il nostro pianeta nelle decisioni prese dai vari governi nazionali. Ora però, nonostante il numero dei contagi continui ad essere piuttosto alto, soprattutto in Europa e negli USA, nessuno si può permettere di perdere altro tempo per non bloccare ulteriormente la produzione interna. Task force medico scientifiche e politici sono al lavoro per stilare i piani della cosiddetta Fase 2. Ma non tutti si stanno organizzando nella stessa maniera.
In Italia abbiamo visto come il premier Conte si sia orientato, attraverso suggerimento dell’ISS, su una vera e propria “Fase 1 Bis”, caratterizzata ancora da autocertificazioni e limitazioni agli spostamenti. Negozi chiusi e parziale riapertura solamente delle filiera industriale. Fino al 18 maggio, tranne le visite ai parenti, poco cambierà quindi in tutte le regioni italiane, con le scuole che termineranno l’anno con l’insegnamento online senza riaprire le aule. Stesso discorso per lo sport, con i soli allenamenti individuali consentiti e con il campionato di calcio ormai vicino alla definitiva sospensione. Gli spostamenti saranno consentiti in maniera graduale. Ma come si stanno organizzando gli altri Stati? Sono tutti al nostro livello di chiusura o stanno adottando misure diverse? Cerchiamo di fare chiarezza.
Andando con ordine vediamo la situazione che stanno vivendo alcuni dei principali Stati europei. Tra chi è molto vicino al nostro approccio e chi ha deciso di spostare l’ago della bilancia verso la ripresa economica, anche a costo di sacrificare la curva epidemiologica.
Proprio a due passi dal disastrato Nord Italia, il Paese elvetico ha predisposto un calendario piuttosto diverso rispetto al nostro. Il 27 aprile gli ospedali hanno ricominciato ad effettuare interventi anche non urgenti. Hanno riaperto nella stessa data gli studi medici ambulatoriali, i parrucchieri, i saloni di massaggio e i centri estetici. Prima dell’inizio di maggio ripartono anche i centri commerciali del fai da te così come i negozi di giardinaggio e fiorai. Tutto secondo strettissime regole di sicurezza per lavoratori e clienti. Se la situazione epidemiologica lo consentirà dall’11 Maggio si procederà con la riapertura delle scuole dell’obbligo e dei negozi al dettaglio. L’8 giugno scuole superiori e Università, al pari di Musei, giardini zoologici e biblioteche.
Il Paese più colpito dall’emergenza coronavirus in Europa, si sta preparando con un piano di ripresa diviso in 4 fasi. Nonostante 213.000 casi e quasi 25.000 morti, le loro decisioni non sono troppo pavide. Molte differenze ci sono fra le varie regioni della Spagna. Dalla prossima settimana via libera a passeggiate e sport all’aperto anche in compagnia di un convivente. Nella seconda tappa si procederà a riaprire qualche negozio e a consentire gli spostamenti nella propria provincia di residenza.
Riapriranno nei primi di maggio bar, ristoranti e locali all’aperto anche se non capienza ridotta in base alle distanze. Anche le chiese riprenderanno le messe ma con un terzo della capienza consentita. Per la terza fase (probabilmente a giugno), riapriranno anche cinema e musei. Nell’ultima tappa si dovrebbe passare ad una completa ripartenza della vita sociale e della attività lavorative (più le scuole), sempre con obbligo di mascherine guanti e distanze di 1 metro.
In Germania la Fase 1 di lockdown è ancora ufficialmente in vigore fino al prossimo 3 maggio. Va però considerato che anche in questo momento è possibile uscire di casa rispettando l’utilizzo dei Dpi, per passeggiate e attività motoria senza l’uso di certificazioni. Alcuni negozi stanno riaprendo già prima dell’inizio della Fase 2, così come il ritorno all’uso massiccio dei mezzi pubblici. Nonostante l’uso obbligatorio di mascherine a quanto pare però i numeri dei contagi sarebbero nuovamente in aumento, ma pur sempre sotto controllo, in un elastico di crescita già ampiamente previsto. Angela Merkel incontrerà proprio in questi giorni i rappresentati dei Laender per trovare un punto di equilibrio. Lo scopo è quello di contenere la curva epidemiologica senza bloccare la ripresa economia. Dalla settimana scorsa in Germania sono stati riaperti anche i negozi di abbigliamento o elettronica, sempre con stringenti misure di distanziamento e con l’uso di maschere.
La Francia sembra il Paese più prudente in questa Fase 2, al pari dell’Italia. Il premier francese Edouard Philippe ha dichiarato: “Se gli indicatori non saranno rispettati, non faremo nessuna riapertura l’11 maggio”. Quella data infatti dovrebbe segnare l’inizio della ripartenza con la suddivisione in zone “rosse” e “verdi” e la conseguente possibilità di ricominciare là dove possibile con le attività lavorative.
Questa fase dovrebbe durare nelle intenzioni del Governo dall’11 maggio al 2 giugno, quando si entrerà in una “Fase 3“, caratterizzata da un lento ritorno alla normalità per tutti i negozi e le possibilità di spostamento sul territorio nazionale. L’uso delle maschere è obbligatorio all’interno dei luoghi chiusi e il premier sottolinea che dall’11 maggio il fabbisogno di tale dispositivo di sicurezza sarà coperto per tutti i cittadini. Anche le scuole, inizialmente dovevano riaprire nella seconda settimana di maggio ma il tutto è slittato a giugno.
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Volendo guardare anche in Inghilterra, formalmente fuori dall’UE, la situazione è abbastanza simile alla Germania. Nonostante i contagi continuino ad essere elevati (165.000 confermati con 26.000 decessi) le misure di riapertura sono piuttosto larghe. Permane il consiglio di limitare gli spostamenti ma come per tutto il mese scorso non esiste nessun obbligo di restare a casa.
Negozi non di prima necessità che restano chiusi almeno fino alla metà di maggio ma uffici, fabbriche, industrie, oltre a parchi e ristoranti per l’asporto, rimangono aperti. Consigliato vivamente l’uso della mascherina e possibilità di passeggiare anche lontano dalla propria abitazione e non solo per attività fisica.
Si pensa con la Fase 2 di introdurre (dopo il 10 maggio) l’incontro con un piccolo gruppo di amici all’esterno. Non assembramento ma ritrovo massimo di 4-5 persone, sempre rispettando il distanziamento sociale. Anche alcune squadre di calcio della Premier League (Arsenal e Tottenham) hanno ripreso gli allenamenti nei propri centri sportivi.
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Anche lontano dall’Italia e dall’Europa la pandemia ha messo in lockdown milioni di persone. Ora anche dall’altra parte dell’Oceano sta per arrivare una fase di allentamento controllato delle misure restrittive ma con enormi differenze in base al numero dei contagi e alla politica del Paese più o meno severa.
Putin ha predisposto una Fase 1 simili a quella italiana ma partita con colpevole ritardo. Va sottolineato infatti come la Russia fino alla seconda metà di marzo aveva pochi casi rispetto all’Europa. Dopo aver superato gli 80.000 positivi il 20 aprile (attualmente sono 114.000, con 1.169 decessi) le restrizioni sono state molto severe. Possibilità di spostamento solo per necessità alimentari e sanitarie e chiusura di scuole e negozi. Il governo di Mosca ha però predisposto a breve giro di posta già un piano per la Fase 2, con un Qr Code che certifica il proprio stato di salute e viene inviato sul proprio smartphone (simile al modello coreano).
Tuttavia molti uffici stanno lavorando, gli uffici postali sono operativi e lo smart working ha preso piede in modo corposo. Mezzi di trasporto normalmente aperti ma con rigide misure di sicurezza (distanza, mascherine e pass sanitario).
Il presidente Vladimir Putin ha annunciato che la sospensione delle attività non essenziali in Russia sarà protratta fino ai primi di maggio. Lo stipendio, ha assicurato, sarà garantito per intero per quanto concerne aprile.
Singapore si trova in regime di “Circuit Breaker”, in pratica di nuovo in Fase 1. Ci sono stati molti nuovi casi nei dormitori dove i poveri lavoratori immigrati sono stipati, ed hanno dovuto stringere le misure, prima fino al 4 maggio, poi estese al primo di giugno. Aperti solo servizi essenziali e obbligo di mascherine e distanziamento sociale per uscire di casa. Ancora non è alle viste una vera e propria ripartenza.
Ad oggi a Cuba sono stati contabilizzati 56 decessi e poco meno di 1400 contagiati. Ciò premesso, non si è nemmeno lontanamente vicini ad una vera e propria Fase 2. Scuole ed Università resteranno chiuse almeno sino al 31 maggio. Per quanto concerne il trasporto pubblico non esiste neanche una data di possibile ripristino.
Essendo relativamente ridotto il numero delle autovetture , con questa misura il governo ha praticamente bloccato il traffico tra le varie province. E’ obbligatorio l’uso della mascherina negli spazi pubblici, ma non lo sono i guanti, anche perché introvabili.
Ovviamente non esiste il discorso della autocertificazione mentre le lunghissime code alimentari sono gestite (…) dalla polizia e/o dai militari.
Qui il coronavirus non ha avuto tantissimi casi come in Italia e in Europa e ora ce ne sono pochissimi. Da circa un mese e mezzo chi può lavora da casa, si può uscire solo per necessità ma una passeggiata o sport all’aperto si possono fare, massimo due persone alla volta. Non si può andare a trovare parenti e amici. Gli asili nido sono sempre stati aperti, anche le scuole ma tanti genitori hanno preferito tenere i figli a casa. Dall’11 maggio le scuole riapriranno 1 giorno a settimana e con ingresso contingentato. I bar aperti ma solo per takeaway. Alcuni negozi hanno chiuso ma dal mese di maggio la maggior parte sarà riaperto. Nel NSW, la regione di Sydney, la Fase 2 è scattata dal 1 maggio.
Tutte le informazioni sul lockdown sono state condivise dal governo del NSW attraverso il proprio sito di riferimento.
Al momento la Fase 2 non ha un calendario già stilato. Le prime cose a ripartire con l’arrivo di maggio, sono stati i parchi statali e le spiagge, seguiti da diversi negozi. Obbligo di maschere e distanziamento sociale e divieto assoluto di assembramento (più di 5 persone).
Negli uffici che hanno ripreso l’attività è richiesto lo screening quotidiano della temperatura. In Oklahoma, dal primo maggio, potranno riaprire i luoghi di culto, le palestre e i centri sportivi, oltre ai saloni di toelettatura per gli animali. In South Carolina, uno degli Stati meno colpiti, già da questa settimana hanno riaperto i negozi al dettaglio, con il limite del 20% della loro capacità. Altri Stati si preparano a mettere fine al lockdown entro la fine del mese. Anche la disastrata New York dovrebbe terminare le restrizioni dal 1 giugno, così come la California.
Vedi anche -> Il lockdown di New York nel breve video documentario
Non sono state definite delle “Fasi” ma è in vigore lo stato di emergenza nazionale. Tuttavia la maggior parte delle attività private (bar, ristoranti, palestre, ecc) non sono forzate a chiudere, è più un invito molto sentito a farlo. Le persone continuano ad utilizzare i treni per andare a lavoro come da consuetudine. E’ previsto uno step di aggiornamento della situazione il 6 maggio. I tamponi non vengono fatti se non a persone in condizioni già gravi e la maggior parte si cura direttamente a casa con l’uso di farmaci retro virali.
La Repubblica Popolare ha suddiviso le zone all’interno del suo immenso territorio. Wuhan, epicentro della pandemia ha interrotto il lockdown più duro ormai da settimane. Rimane obbligatorio l’uso della maschera per uscire (non i guanti). Le scuole continuano ad essere chiuse e gli studenti proseguono con la didattica da casa. Sono predisposti controlli delle temperature sia all’ingresso di uffici e attività commerciali, sia nei condomini privati. La maggior parte dei negozi sono aperti ma ci si può accedere solo con maschera e distanze sociali.
Per quanto riguarda i bar e i ristoranti, alcuni sono adibiti solo al take away, altri con spazi maggiori possono far sedere ai tavoli con almeno due metri di separazione.
E’ stato introdotto un Health Code (un’applicazione sul proprio smartphone) che certifica il proprio stato di salute e mappa gli spostamenti. Va mostrato ogni volta che si entra in qualche negozio o locale pubblico, come un vero e proprio documento. Permane infine l’obbligo dei 14 giorni di quarantena per chi rientra dall’estero. Si prevede che queste misure verranno utilizzate fino al termine del 2020.
La Thailandia che ha gestito con severità la Fase 1 ha esteso il coprifuoco anche a maggio fino alle 22. Il governo militare ha previsto una ripartenza divisa in 4 fasi dal 4 maggio al 15 giugno.
La “Fase Bianca” (dal 4 maggio) prevede la riapertura di parchi pubblici, ristoranti e negozi all’aperto (street food). La “Fase Verde” (dal 18 maggio) prevede la riapertura della maggior parte dei negozi e dei campi per l’allenamento all’aperto (tennis, badminton, basket, calcio). Dal 1 giungo scatta la “Fase Gialla” con via libera a mercati, centri commerciali e piscine. Per ultimi, il 15 giugno, con la “Fase Rossa” potranno riaprire i battenti cinema, teatri, palestre indoor, massaggi e pub.
La fase di lockdown è prevista sino al 10 maggio in tutto il Paese. Per ora non è stato definito un effettivo piano di ripristino della normale filiera produttiva. Va però sottolineato come il governo abbia deciso di contenere la curva epidemiologica con largo anticipo, già dal mese di marzo quando i casi accertati erano poche decine. Ad oggi ci sono 3000 contagiati, 190 morti e 1500 guariti. Si può uscire con maschera (non obbligatoria) e distanziamento per passeggiate o attività fisica. Negozi e fabbriche per ora chiuse (tranne filiera edile e alimentare), così come bar e ristoranti (tranne il take away). Gli sport professionistici sono stati sospesi fino a data da destinarsi.
In generale, in Brasile, tutti i negozi sono chiusi, tranne le cose essenziali, come supermercati e farmacie.
Ma in realtà ogni stato o città ha regole diverse. Alcuni posti sono più aperti altri sono più severi. Non è vietato uscire per strada, ma in alcune città puoi essere multato. Ad esempio, a Porto Alegre se le persone hanno più di 60 anni e sono fuori casa per un motivo non essenziale possono ricevere una sanzione monetaria.
Quindi non è esattamente un blocco, più una raccomandazione. Alcune persone non rispettano le raccomandazione, ma la maggioranza è disciplinata. Molte grandi città, come Rio de Janeiro, hanno chiuso le spiagge. Quasi tutte le metropoli hanno reso obbligatorio l’uso di maschere e guanti, specialmente nei trasporti pubblici. Il grosso dei contagi hanno colpito Manaus, e la regione amazzonica, mandando in crisi il sistema sanitario. Lì la ripresa dell’attività produttiva resta ancora oggi un miraggio. Dalla metà di maggio è previsto un primo passo verso la Fase 2 con la ripartenza della filiera industriale ed edile, oltre ad alcuni negozi.
A cura di Angelo Papi