Voli low cost: come cambieranno dopo la pandemia. Le prospettive per il futuro e cosa ci aspetta.
Le misure di isolamento e restrizione negli spostamenti per il contenimento dei contagi di Coronavirus si stanno allentando in diversi Paesi europei. Seppure molto lentamente e gradualmente si stanno riaprendo diverse attività e locali aperti al pubblico. La “normalità” precedente allo scoppio della pandemia non tornerà per lungo tempo e dovremo abituarci a una nuova normalità fatta di distanziamento sociale, uso abituale delle mascherine e dei disinfettanti per le mani, attività sociali ridotte e rinvio a data ancora da destinarsi dei grandi eventi.
Anche i viaggi saranno a lungo limitati. In Italia con la fine di alcune misure di lockdown il prossimo 4 maggio, gli spostamenti saranno ancora limitati: servirà ancora l’autocertificazione, ci si potrà muovere sostanzialmente solo per andare al lavoro, con la riapertura di alcune aziende, e come prima per andare a fare la spesa, per andare dal medico e altre necessità. Il governo ha concesso la visita, per altro molto limitata, con mascherina, distanziamento e senza assembramenti, a qualche parente o “congiunto” (definizione ambigua nella quale pare siano compresi anche fidanzati e compagni stabili, non conviventi). Gli spostamenti fuori regione non sono ancora consentiti.
In questo scenario è chiaro che parlare di viaggi e turismo è ancora prematuro. Sappiamo che diverse compagnie aeree, soprattutto low cost, hanno la flotta ferma fino a fine maggio e per quella data non è sicuro che possano riprendere a volare. Anche perché è probabile che quando gli spostamenti potranno riprendere su tutto il territorio nazionale le frontiere rimarranno ancora chiuse e non si potrà viaggiare all’estero, per evitare la diffusione dei contagi tra i vari Stati. Probabilmente saranno consentiti solo i viaggi all’estero per motivi urgenti e indifferibili o necessità: nuovi rimpatri, motivi di lavoro o ricongiungimenti familiari.
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Voli low cost: come cambieranno
In questo periodo di lockdonwn le compagnie aeree, soprattutto di linea, hanno effettuato voli di servizio, per il trasporto delle merci e per il rimpatrio dei cittadini dall’estero. Mentre le compagnie low cost sono rimaste fortemente penalizzate e probabilmente lo saranno anche in futuro viste le limitazioni nel trasporto aereo. Quando i voli riprenderanno, gli aerei non potranno essere più riempiti come prima. Si parla di riempire i velivoli soltanto per i due terzi della loro capacità, lasciando libero il sedile centrale dei tre per lato che solitamente si trovano nelle cabine degli aerei passeggeri oppure disporre i passeggeri a scacchiera. Misure che hanno fatto infuriare il proprietario di Ryanair, Micheal O’Leary, che ha parlato di “follia“, affermando che la sua compagnia non osserverà queste “stupide regole di distanziamento sociale“.
Comprensibilmente queste limitazioni alla disposizione dei passeggeri negli aerei avranno come conseguenza una forte riduzione negli introiti delle compagnie aeree low cost, che si andranno a sommare ai guadagni persi in questi mesi. Senza contare il rallentamento delle procedure di imbarco, a causa dei maggiori controlli in aeroporto, come la rilevazione della temperatura ai passeggeri, e del distanziamento delle persone in attesa del proprio volo. Tutte procedure che costringeranno le compagnie aeree a una sosta più prolungata in aeroporto dei loro velivoli e a maggiori costi da sostenere.
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Ritorno agli anni ’80 del trasporto aereo
Le nuove misure di sicurezza avranno un impatto inevitabile sul costo dei biglietti aerei, anche e soprattutto dei voli low cost: meno passeggeri a bordo per il distanziamento sociale, soste più lunghe degli aerei negli scali per le più complesse procedure di imbarco e sbarco. Nei primi mesi di ripresa dei voli, poi, viaggeranno meno persone, per via delle limitazioni tra Paesi e anche per la comprensibile paura di muoversi sulle lunghe distanze quando non necessario. Si tratta di forti cambiamenti nel modo di volare che potrebbero portare ad aumenti record delle tariffe degli biglietti aerei. Queste sono le prospettive.
Secondo alcuni analisti torneremo ai viaggi in aereo degli anni ’80, quando volavano meno persone, le più ricche, con voli di linea e i biglietti aerei costavano molto di più.
I mutamenti renderanno la sopravvivenza difficile se non impossibile a molte compagnie aree low cost. Alcune, purtroppo, sono già fallite, come la low cost Flybe, che era già in forte crisi. Ad altre capiterà lo stesso destino. Resisteranno solo le più forti, come Ryanair, EasyJet, Wizz Air e forse Vueling. Aumentando i costi per le compagnie e venendo meno la concorrenza, i biglietti inevitabilmente aumenteranno.
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Prospettive per il futuro
Secondo Andrea Giuricin, docente di Economia dei trasporti all’Università Bicocca di Milano, “avremo pochi milioni di passeggeri in Italia, che voleranno in gran parte Alitalia, sussidiata dallo Stato, che diventerà una compagnia molto più piccola dell’attuale. Il problema dell’eventuale mancanza di concorrenza sarà sentito dai passeggeri, che rischieranno di dover pagare 500 euro per un volo andata e ritorno per Londra“. Così Guercin in un’intervista a Business Insider Italia.
Queste le prospettive per il futuro ma sono allo studio soluzioni per rilanciare il mercato delle compagnie aree low cost. Giulio De Carli, managing partner di One Works, società di architettura e ingegneria, ha illustrato, sempre a Business Insider, gli interventi futuri: “Stiamo lavorando sia lato terra, su come accogliere i passeggeri, minimizzando i tempi di attesa prima dei nuovi controlli che verranno predisposti tipo temperatura e documenti sanitari; sia lato aria, per ottimizzare i tempi di imbarco e sbarco con le nuove procedure con minimo impatto sui tempi a terra degli aerei, che è punto critico per i vettori low cost”.
I passeggeri dovranno essere controllati e gestiti in sicurezza, disponendo nuovi spazi negli aeroporti e impiegando nuove tecnologie. I passeggeri dovranno indossare la mascherina a bordo, saranno limitati i movimenti lungo il corridoio e per un po’ sarà sospeso il servizio di ristorazione.
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