Voli+aerei%2C+fase+2+coronavirus%3A+aumento+record+delle+tariffe
viagginewscom
/2020/04/28/voli-aerei-tariffe-coronavirus/amp/
Consigli di viaggio

Voli aerei, fase 2 coronavirus: aumento record delle tariffe

Voli low cost: dopo la fase due previsto aumento delle tariffe dei biglietti aerei

Tariffe aerei in aumento dopo la fase coronavirus

Viaggiare in aereo rischia di tornare ad essere un’affare da privilegiati. L’effetto della pandemia di coronavirus porterà secondo diversi esperti ad un aumento delle tariffe dei biglietti dei voli aerei. I prezzi a cui ci avano abituato le low cost rischiano di non esserci più. La rivoluzione economica dei cieli fatta dalle compagnie a basso costo come Ryanair, Easyjet e Vueling, tanto per citare le più famose europee, si sgretolerà contro le devastanti conseguenze economiche del covid-19. In ogni settore e nel turismo in particolare si teme un’impennata delle tariffe. Una tratta come Roma-Londra potrebbe costare al termine della fase 2, o comunque appena si potrà tornare a viaggiare, 500 euro.

Tariffe aeree: aumento dei biglietti dei voli

Il turismo è il settore più gravemente colpito dalla crisi coronavirus. E’ stato il primo a fermarsi e sarà l’ultimo a rialzare la testa. Dapprima la paura del contagio ha rallentato gli spostamenti e bloccato alcune tratte, poi il lockdown imposto a quasi 4 miliardi di persone nel mondo che ha definitivamente fermato i trasporti con gli aerei che sono rimasti a terra. Ora l’inizio di una nuova fase che ci porterà progressivamente – ci si augura senza nuove quarantene – a viaggiare. Ma rischiamo comunque di non poterlo fare. Non per la paura della diffusione del coronavirus, ma per i costi altissimi dei biglietti.

Le compagnie aeree come moltissime altre aziende di diversi settori hanno avuto in questo periodo perdite dai mancati introiti e spese per il mantenimento in vita della compagnia. Pagare tutti i dipendenti, la manutenzione degli aerei a terra, e via discorrendo significano migliaia di euro che volano via, senza che rientrino. Questa condizione rischia di far fallire le compagnie più piccole che non possono contare su una riserva di liquidità, quelle più grandi invece riceveranno aiuti di stato. Chi resisterà comunque si troverà davanti a una situazione totalmente differente a quella pre-pandemia.

Conti enormi da saldare per ogni compagnia, riduzione drastica della concorrenza, meno passeggeri in ogni velivolo e contrazione della domanda. Sono questi i fattori che porteranno ad un’inevitabile aumento delle tariffe dei biglietti aerei. La crisi economica porterà meno soldi nelle tasche degli italiani, di conseguenza in pochi potranno andare in vacanza e quei pochi che potranno andarci pagheranno parecchio per un biglietto. Gli aerei per via del distanziamento sociale viaggeranno con il 50% di passeggeri in meno, un costo altissimo per ogni compagnia. Il patron della Ryanair Micheal O’Leary ha sentenziato che se bisognerà lasciare un posto libero in ogni fila i suoi aerei non voleranno affatto.

Leggi anche -> Come viaggeremo: il turismo di prossimità

La mancata concorrenza con il mercato dominato da solo grandi compagnie di bandiera ci porterà indietro di 25 anni al periodo precedente alle low cost. “Il mercato aereo italiano, che è passato da 53 milioni di passeggeri nel 1997 a 161 milioni del 2019, rischia di non riprendersi più dopo la crisi del coronavirus – ha detto Andrea Giuricin docente di Economia dei Trasporti all’Università Bicocca di Milano – Avremo pochi milioni di passeggeri in Italia, che voleranno in gran parte Alitalia, sussidiata dallo Stato, che diventerà una compagnia molto più piccola dell’attuale. Il problema dell’eventuale mancanza di concorrenza sarà sentito dai passeggeri, che rischieranno di dover pagare 500 euro per un volo andata e ritorno per Londra”.

Cinzia Zadro

Giornalista, laureata in Scienze della Comunicazione, web content editor e social media manager. Ho da sempre un'innata curiosità per tutto quello che mi circonda: da bambina mi immaginavo detective e indagavo su tutto per scoprire la verità, immaginandomi protagonista di casi polizieschi e di inchieste giornalistiche (e solitamente era peluche orso il colpevole!). Ho fondato il giornalino scolastico quando avevo 9 anni e da allora non ho mai smesso di scrivere. Ho sempre lo zaino in spalla: adoro viaggiare, scoprire nuove culture, nuovi posti e poterli raccontare. Qualsiasi posto infatti racconta una storia che io voglio conoscere. Quando non scrivo al pc o non sono in viaggio, mi trovate sul palco ad improvvisare oppure a fare trekking con il mio cane o nei reparti di pediatria come clowndottore.

Pubblicato da
Cinzia Zadro