Le disposizioni in materia di spostamenti della fase 2 e dell’emergenza coronavirus
Il Governo sta delineando come sarà l’ormai famosa fase 2, ovvero il momento in cui ci sarà un allentamento delle misure restrittive. Dal 4 maggio diverse attività torneranno ad aprire, ma è bene che sia chiaro a tutti che non sarà un tana libera tutti. Non è infatti finita la guerra e non possiamo scendere in piazza a festeggiare. Tutto il contrario. Entriamo in una fase delicatissima in cui dobbiamo muoverci in punta di piedi: il rischio di nuovi focolai e nuove quarantene è altissimo. Per questo motivo tutte le aperture saranno scaglionate nel tempo ed è probabile anche diverse a seconda delle regioni. Per quanto riguarda i viaggi non è ovviamente ancora il tempo di muoversi, ma qualche spostamento sarà consentito.
Nei prossimi giorni il presidente del Consiglio Giuseppe Conte firmerà un nuovo decreto che darà inizio alla fase 2. Al momento ci sono ipotesi più o meno attendibili su cosa si potrà fare e cosa no a partire dal 4 maggio. Come detto le riaperture avverranno in maniera scaglionata, così come gli spostamenti che saranno graduali.
Quello che si profila come l’ipotesi più probabile in tema di spostamenti è che dal 4 maggio sarà possibile muoversi al di fuori del proprio comune di residenza. Non sarà invece possibile muoversi al di fuori della propria regione. Il divieto di uscire dalla propria regione resisterà almeno fino a giugno. A giugno verrà emanato un nuovo decreto che tenendo conto della situazione epidemiologica che ci sarà in quel momento valuterà se prolungare il divieto o permettere la libera circolazione sull’intero territorio o solo in determinate regioni. Diversi esperti indicano che sia più prudente vietare i viaggi intraregionali per 2/3 mesi, ossia fino a fine giugno, inizio luglio.
L’estate 2020 non sarà l’estate dei grandi viaggi e probabilmente neanche il prossimo anno lo sarà. L’emergenza coronavirus ci porterà a vivere i viaggi in maniera diversa, ci porterà a scoprire il territorio a noi più vicino, tutti quei borghi e località che abbiamo vicino casa e che magari nemmeno conosciamo. Avremo quindi quello che viene definito turismo di prossimità, ovvero vacanze nei dintorni o comunque a breve distanza da casa.
Sarà l’estate questa del 2020 in cui torneremo a viaggiare in Italia – appena si potrà uscire dalla propria regione. Restare in Italia e non andare all’estero non si può certo intendere come una punizione dato che viviamo in un Paese bellissimo che detiene il maggior numero di siti UNESCO al mondo. Restare in Italia quindi è più un premio. Inoltre fare le vacanze in Italia significa anche aiutare la nostra economia a ripartire. All’inizio della pandemia noi di viagginews abbiamo fatto partire la campagna #ripartiamodallitalia proprio per dare forza a questi concetti.
Purtroppo però in una situazione economica difficile come quella che stiamo vivendo molte famiglie, indipendentemente da dove si potrà andare, saranno costrette a tagliare la voce vacanze dalla loro agenda. Un colpo ulteriore per il turismo. Per questo il governo sta studiando un bonus vacanze per aiutare le famiglie e il settore turistico a rialzare la testa. C’è poi da vedere i prezzi che i gestori di stabilimenti e alberghi proporranno quest’estate. Il timore è che vista la diminuzione dei clienti per mantenere le distanze di sicurezza i costi siano rialzati verso l’alto.