Coronavirus, Conte e la ripartenza del 4 maggio: cosa succederà al turismo?

Come sarà il futuro del turismo, cosa succederà con la ripartenza del 4 maggio.

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Il Premier Giuseppe Conte, con un lunghissimo post su Facebook e su tutti i suoi social, ha spiegato agli italiani che in questi giorni sta lavorando al piano per la ripartenza prevista per il 4 maggio. Piano realizzato ed elaborato con l’aiuto di moltissimi tecnici ed esperti e che, si spera, riguarderà anche il mondo delle vacanze e del turismo. Se negli ultimi giorni si era parlato infatti di un Bonus Vacanze di circa 300 euro da dare alle famiglie che avrebbero deciso di viaggiare in estate in Italia, si spera che nel nuovo decreto in vigore dal 4 maggio in poi ci siano indicazioni più precise.

Qual sarà il futuro dei viaggi

Il comparto dei viaggi, business e leisure è sicuramente quello che farà maggior fatica a ripartire. Questo lockdown, accompagnato chiaramente dalla paura del contagio del Coronavirus, ha portato non solo un fermo dei viaggi nell’immediato, ma anche molti dubbi sul post. Le persone come reagiranno dopo questo periodo? Vorranno comunque viaggiare e spostarsi in giro per l’Italia, o preferiranno rimanere a casa, al sicuro, e al massimo spostarsi di poco, su ruote, per raggiungere destinazioni vicine? Non lo sappiamo. Né noi, nè nessuno. Sarà un percorso sicuramente in salita quello della ripresa per il mondo dei viaggi e gli operatori stessi si stanno mobilitando per vagliare diverse ipotesi e comunque cercare di tenersi pronti.

Riparte solo il turismo italiano?

Se, infatti, nell’estate 2020 a ripartire sarà solo il turismo italiano, sarà importante reagire e agire nel modo più corretto. Le agenzie o gli hotel che lavoravano principalmente con l’estero dovranno trovare un nuovo equilibrio, una nuova forma di approccio e trasformare l’offerta studiata e mirata sugli stranieri, in qualcosa di specificatamente pensata invece per il popolo nostrano. Però il pubblico italiano di viaggiatori non è infinito e soprattutto il tempo a disposizione per le vacanze è poco e il numero di posti è limitato. Si eviteranno infatti gli assembramenti. Non si andrà più a vivere serate folli in discoteca tutti “appiccicati”, come non si potrà più stare in cento in un minuscolo spazio di sabbia di una spiaggia assolata. Insomma, cambierà tutto.

I problemi economici

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Altro problema poi chiaramente riguarda la parte economica. Se infatti da una parte grazie agli ammortizzatori sociali molte aziende si stanno alleggerendo una parte dei costi vivi, dall’altra sappiamo che non sono fondi infiniti. Anzi. Quindi la speranza degli operatori del settore turistico è che con il piano della ripartenza del 4 maggio ci sia anche un allentamento di alcune misure restrittive, proprio anche per il settore turistico.

 

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