Coronavirus: il futuro incerto delle compagnie aeree low cost. Cosa succederà dopo il lockdown.
Mentre i tempi della pandemia di Coronavirus si allungano, il futuro delle compagnie aeree low cost si fa sempre più incerto. Sebbene diversi Stati abbiano cominciato ad allentare le restrizioni del lockdown per il contenimento dei contagi o si apprestino a farlo nelle prossime settimane, per la ripresa dei viaggi, soprattutto in aereo, ci vorrà ancora molto tempo.
Le compagnie aeree hanno lasciato intere flotte a terra e operano al momento solo con i voli cargo o qualche volo per trasporti di emergenza: malati da trasferire in altri ospedali, personale diplomatico che continua a spostarsi, rimpatri di cittadini. I viaggi per turismo, ma anche quasi tutti quelli per lavoro, sono al momento fermi e non si sa ancora quando potranno ripartire. Molte compagnie hanno sospeso i propri voli fino a tutto il mese di maggio, altre hanno in programma di ripartire per la fine di quel mese, ma ancora non si conosce come potranno tornare operativi i voli e con quali regole e condizioni.
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Coronavirus: il futuro delle compagnie aeree low cost
In questi giorni in cui si pensa alla ripartenza per il periodo successivo alla fase di emergenza sanitaria di contenimento della pandemia di Coronavirus, si rincorrono diverse ipotesi su come potranno essere i viaggi in aereo. Le incognite sono ancora molte, quello che è certo è che non si potrà più viaggiare come prima, almeno per molto tempo, e che gli aerei non potranno più essere riempiti fino al limite, come è successo finora. Né si potranno formare lunghe code di gente ammassata, in attesa degli imbarchi.
Sarà un grosso problema per le società di gestione degli aeroporti gestire il traffico passeggeri in transito negli scali. Anche se molto probabilmente gli aeroporti non si riempiranno subito di viaggiatori. Le restrizioni agli spostamenti su larga scala, soprattutto internazionali, resteranno in vigore ancora a lungo, anche dopo la fine del lockdown nelle città, con le frontiere chiuse per impedire un nuovo dilagare dei contagi.
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I problemi maggiori, tuttavia, li avranno le compagnie aeree, soprattutto quelle low cost, nell’organizzare e gestire in sicurezza i nuovi voli. Tra i passeggeri dovrà essere garantito un minimo di distanziamento sociale, probabilmente lasciando libero il sedile centrale dei tre per lato che solitamente si trovano a bordo degli aerei passeggeri. In questo modo i voli avranno molti passeggeri in meno, riempiendosi solo per due terzi della loro capacità.
Se le compagnie aree più grandi, di linea o di bandiera, avranno maggiori possibilità di far fronte alle perdite, grazie anche agli aiuti pubblici, quelle low cost rischiano di andare incontro a perdite pesantissime, che rischiano di metterne in pericolo la stessa sopravvivenza. Come è accaduto subito alla low cost Flybe, già in crisi, che lo stop ai voli causato dall’emergenza Coronavirus ha messi subito fuori gioco, decretando quel fallimento definitivo al quale finora era scampata.
Probabilmente i vettori low cost più forti sul mercato come Ryanair, EasyJet e l’astro nascente Wizz Air riusciranno a fare fronte alle ingenti perdite di questo periodo e dell’immediato futuro, grazie anche all’enorme liquidità accumulata con gli affari degli ultimi anni. Mentre per i vettori più piccoli rischiano di essere spazzati via.
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L’altro problema che dovranno affrontare le compagnie low cost è quello relativo ai tempi di sbarco e imbarco dei passeggeri, finora estremamente ridotti per lasciare i propri velivoli a terra, in aeroporto, il meno possibile. Questo ha provocato l‘ammassarsi dei passeggeri ai check-in e in fila ai gate prima ancora dell’arrivo del loro aereo. Quando l’aereo atterrava, venivano fatti sbarcare i passeggeri in arrivo, quindi venivano subito avviate le operazioni di rifornimento del carburante e di pulizia della cabina per poi iniziare con le operazioni di imbarco della nuova ondata di passeggeri. Il più delle volte il volo era il viaggio di ritorno verso la destinazione dalla quale era arrivato.
Ecco, questo schema non potrà più essere ripetuto, perché per evitare gli assembramenti, pericolosi per i rischi di contagio, non potranno più essere radunate troppe persone tutte insieme ai check-in e ai gate di imbarco. Le operazioni in questo modo si allungheranno.
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Nel frattempo, le compagnie aeree cercano di rivedere le strategie per il futuro, rimandando anche l’acquisto di alcuni aeromobili. Mentre il patron di Ryanair, Micheal O’Leary, oltre a sfoggiare ottimismo grazie alle ingenti liquidità della sua compagnia aerea, annuncia battagliero che i suoi aerei verranno riempiti quando si riprenderà a volare, perché “tenere il sedile di mezzo vuoto è una follia“. Secondo O’Leary, i controlli della temperatura all’equipaggio e ai passeggeri, insieme all’obbligo di indossare la mascherina saranno più che sufficienti a garantire la sicurezza dal contagio.
Chissà che Ryanair non si inventi anche un supplemento da far pagare a chi vuole il posto vicino a sé libero. Intanto, la compagnia aerea ha annunciato il ricorso alle autorità antitrust dell’Unione europea contro gli aiuti di Stato concessi alle compagnie di linea.
Le offerte delle compagnie low cost per il dopo emergenza Coronavirus:
- Voli low cost: le offerte da JetCost per il dopo quarantena
- Offerte Volotea sui voli low cost per il dopo emergenza
- Voli low cost: le offerte di Wizz Air per il dopo emergenza
- Voli low cost: EasyJet lancia le offerte per l’inverno 2020/2021
- Ryanair lancia le offerte sui voli low cost per settembre 2020