Ipotesi per aiutare il turismo: sgravo fiscale per andare in vacanza in Italia
Un bonus vacanza per aiutare il turismo in Italia. E’ questa l’ipotesi sul tavolo del governo dopo il grido di allarme del settore turistico che denuncia una perdita di 700 milioni di euro e paventa il collasso dell’intero sistema se nel giro di qualche mese la situazione non cambierà. Il settore del turismo è quello che più di tutti ha accusato il colpo della pandemia ed è quello che ha più difficoltà a rialzarsi.
L’Italia è un Paese turistico con città d’arte, borghi, località balneari, montane e lacustri: milioni di persone ogni anno visitano i nostro Belpaese. Di queste circa il 50% proviene dall’estero, in alcune località il turismo dall’estero raggiunge addirittura il 95%. Con il lockdown e l’emergenza sanitaria si è fermato tutto e non si sa quando si ripartirà. Prima che si torni a viaggiare come un tempo si ipotizza che passerà almeno un anno o due, prima che milioni di turisti tornino ad affollare i nostri musei e le nostre strade ci vorranno anni. Dovranno essere gli italiani i primi a tornare in vacanza in Italia: un modo per far riscoprire il nostro Paese e far ripartire la nostra economia. #ripartiamodallitalia!
Il settore turistico ha circa 3.5 milioni di occupati fra albergatori, guide turistiche, tour operator e agenzie di viaggio. Le aziende medio-piccole rischiano di non reggere a questa onda d’urto e a non sopravvivere a un periodo lunghissimo senza nessuna entrata. Anzi ci sono state spese: «Come Astoi — ha infatti spiegato Ezhaya consigliere delegato di Astoi Confindustria Viaggi, che rappresenta il 90% del tour operating italiano.— abbiamo stimato di aver rimpatriato quasi 30mila italiani, con un costo che è ricaduto sulle spalle delle organizzazioni turistiche. Non c’è stato nessun aiuto di Stato, come nel Regno Unito, che ha istituito un fondo per i rimpatri. Quindi abbiamo avuto un doppio danno, un costo emergente e l’assenza totale di ricavi per marzo, aprile, e mi sento di dire anche per maggio. Lo scenario è cupo”.
Bonus vacanza: detrazione per andare in villeggiatura
Oltre alle misure di contenimento sanitario che impediscono i viaggi c’è anche il problema della recessione economica che peserà e non poco sul settore turistico. Quando infatti si potrà tornare a muoverci e a viaggiare anche se con la mascherina e adottando misure di sicurezza e facendo del turismo di prossimità, ci saranno comunque da fare i conti. Non tutte le famiglie infatti potranno permettersi economicamente di farsi una vacanza. Ed è per questo che il governo valuta l’ipotesi di un bonus proprio per permettere di andare in vacanza e allo stesso tempi aiutare il turismo italiano a risollevarsi.
Il governo sta studiando un meccanismo che preveda di poter detrarre dalla dichiarazione fiscale fino a 325 euro per vacanze di 3 notti minimo in strutture ricettive in Italia. L’ipotesi è di riservare questa detrazione ai lavoratori autonomi e dipendenti che abbiano un reddito compreso fra 7.500 e 26 mila euro. Lo sgravio sarebbe proporzionato al numero dei componenti il nucleo familiare: 100 euro se non si ha nessun familiare a carico, 200 euro se si ha 1 componente; 275 se si hanno 2 persone a carico; 325 se si hanno 3 persone a carico.