Com’è la situazione per gli italiani che rientrano in patria: pochi voli e molta confusione
Tornare in Italia in tempi di lockdown mondiale non è un’impresa facile. Molti nostri connazionali si trovano però nella condizione di dover rientrare. Non si tratta certo di una scelta facile viste le difficoltà e i prezzi alti dei voli, per non parlare dei tempi lunghissimi e della paura del contagio. Già perché muoversi per aeroporti, sebbene non siano molto frequentati, non è troppo raccomandabile di questo periodo.
Per rientrare in Italia da fuori Europa è necessario uno o più scali. Si tratta solitamente di scali in grandi hub dove provengono e vengono smistati viaggiatori da tutto il mondo. Inoltre non in tutti i paesi si adottano le strette misure di prevenzione e non tutti i viaggiatori sono abituati alle regole di distanze sociali. Ma spesso non va meglio nemmeno in Italia. E’ chiaro quindi che il pericolo di contrarre il coronavirus aumenta.
Il nostro corrispondente Angelo Papi è rientrato in questi giorni dalla Thailandia in Italia. Un lungo viaggio che ha documentato anche con foto per raccontare le peripezie, la situazione negli aeroporti e l’accoglienza in Italia.
In tutto il mondo i voli aerei sono pochissimi in questo periodo: si viaggia solo per necessità urgenti o per rimpatri. Ad operarli sono per la stragrande maggioranza compagnie di bandiera, per alcuni paesi o interi continenti c’è solo una compagnia e di conseguenza quasi tutti i voli diretti in Italia fanno scalo in qualche hub.
Il nostro corrispondente viaggia con la Qatar Airways da Bangkok per Roma Fiumicino con scalo a Doha. Il volo è alle 2 del mattino ed è l’unico volo disponibile, come Doha è l’unico snodo possibile verso l’Occidente dopo che la Lufthansa ha chiuso tutti i voli tre giorni fa, ossia il 12 aprile. Chiaramente il volo è molto affollato e spesso non c’è distanza sociale, ma tutti indossano la mascherina.
La Qatar Airways copre in questo momento tutti i collegamenti fra l’Asia e l’Europa e Doha è l’hub dove arrivano tutti i voli provenienti dall’Australia e da tutto il Sud Est Asiatico. Qui ci sono le connessioni con tutta l’Europa (voli per Bruxelles, Monaco, Manchester, Londra, Parigi, Atene e Roma) oltre che per gli Stati Uniti (Chicago) e il Canada (Montreal). Il numero di viaggiatori anche in questo periodo è quindi comunque molto elevato.
Giunti all’aeroporto di Doha ci sono molte meno limitazioni. Se a Bangkok non ci si poteva sedere vicini, qui non c’è nessun divieto e moltissimi viaggiatori specie del Nord Europa non indossano la mascherina. Il volo per Roma Fiumicino e l’unica connessione anche per chi viene dall’Australia. Ultimo step prima del rientro in patria.
Una volta arrivati a Roma Fiumicino ci si scontra subito con procedure piuttosto confuse. L’autocertificazione viene consegnata sulla scaletta dell’aereo, la fila è gestita male con inevitabili assembramenti. Si entra in aeroporto: prima del controllo passaporti ci sono le fotocamere per la misurazione della temperatura e una volta consegnato il modulo di autocertificazione le indicazioni su come comportarsi con l’Asl e per la quarantena sono molto sommarie o a volta non sono date affatto.
Una volta fuori dal terminal non c’è nessuno che aspetta perché nessuno può venire, quindi bisogna cavarsela da soli: taxi o auto a noleggio. Ci sono anche i treni per chi deve andare fuori Roma.