Documentario su Parigi ai tempi del coronavirus: le immagini della città deserta
Il presidente Macron ha annunciato che il lockdown per l’emergenza coronavirus in Francia durerà fino all’11 maggio. Nel discorso solenne alla nazione il numero uno dell’Eliseo ha parlato di unità di popoli, ha chiesto ai francesi questo sforzo, ora che si intravede la speranza, che i casi in terapia intensiva diminuiscono. Parigi e la Francia si avviano così ad un altro lungo mese, dopo il quale ha detto Macron partirà una lenta fase di riaperture dei vari servizi e di asili, scuole e università.
Dal 17 marzo Parigi, come tutta la Francia, è in lockdown. Chiuse tutte le attività non essenziali, rimangono aperte solo supermercati, farmacie e pochissime altre attività. I parchi cittadini sono chiusi, ma l’attività sportiva che ha provocato molte polemiche in Italia, è permessa in Francia prima delle 10 di mattina e dopo le 19 di sera. Il presidente Macron ha varato un lockdown molto simile a quello italiano, ma c’è chi in Patria accusa di essere intervenuti tardi e che essere andati a votare sia stato un errore.
Il tempismo d’altronde è stata una grave pecca di tutta l’Europa. Se l’Italia ha a sua discolpa il fatto di essersi trovata impreparata di fronte al virus senza nessun esempio di Paese vicino colpito, il resto d’Europa avrebbe dovuto imparare dal caso italiano e aspettarsi che la propagazione del virus era solo questione di tempo. Nessuno però ha agito.
In Francia ad oggi, 13 aprile, i morti da inizio epidemia sono 14.967. Sono stati registrati nelle ultime 24 ore 2.673 casi positivi in più con un totale di 130.730 infetti. In ospedale ci sono attualmente 32.113 persone di cui 6.821 si trovano in terapia intensiva. E il dato incoraggiante viene proprio da qui: i malati ricoverati in rianimazione vanno calando. Per il sesto giorno consecutivo si assiste a un trend al ribasso che rende speranzosi.
Intanto Parigi così vuota non lo è mai stata. Le foto immortalano strade e piazze deserte. Rue de Rivoli senza nemmeno una macchina o un pedone, gli Champs Elysee vuoti, place de la Concorde vuota, i magazzini Lafayette chiusi. Alla Tour Eiffel non ci sono turisti, ma il check point per il test rapido sul coronavirus. E poi a Place du Tertre sempre così affollata non si vede anima viva. Al mattino presto ci sono i runner in giro e le persone che vanno a fare la spesa. C’è chi si attarda sul lungo Senna, ma la Francia sta resistendo e si sta comportando diligentemente.