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Consigli di viaggio

Cielo di aprile 2020: lo spettacolo dei pianeti e la Superluna più grande dell’anno

Cielo di aprile 2020: lo spettacolo dei pianeti e la Superluna più grande dell’anno. Cosa osservare e quando.

Luna piena

Non possiamo uscire di casa a causa dell’epidemia di coronavirus, ma nulla ci impedisce di affacciarci al balcone o alla finestra per ammirare lo spettacolo del cielo notturno. Il mese di aprile ci offre tanti appuntamenti imperdibili, con l’auspicio che chi abita in città non sia eccessivamente disturbato dall’inquinamento luminoso. I pianeti e soprattutto la Luna comunque ci regaleranno delle vere e proprie meraviglie. Ecco come ammirarle e tutto quello che bisogna sapere sul cielo del mese, grazie alle puntuali indicazioni della UAI – Unione Astrofili Italiani.

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Cielo di aprile 2020: i pianeti e la Superluna più grande dell’anno

In questo periodo di costrizione a casa ci è consentito viaggiare con la fantasia, in compagnia di un buon libro o della buna musica, così come viaggiare virtualmente grazie alla grandissima offerta di contenuti multimediali, video, foto, webcam, mappe animate e realtà aumentata che troviamo sul web, con contenuti sempre più ricchi, che in questi giorni vengono messi a disposizione da enti culturali e parchi naturali.

Un’altra bellissima esperienza che ci è concessa in questi giorni è quella di rivolgere gli occhi al cielo, appena cala la sera, e ammirare lo spettacolo di pianeti, costellazioni e della Luna. Una vera e propria gioia per lo spirito che questo mese di aprile sarà nutrita da appuntamenti imperdibili.

Nei giorni scorsi abbiamo osservato nel cielo notturno una meravigliosa congiunzione tra il pianeta Venere a la falce di Luna crescente, un piccolo capolavoro astronomico che ha alleviato queste giornate pesanti. Venere ci regalerà ancora grandi spettacoli in questo mese di aprile, raggiungendo il suo periodo di massima permanenza nel cielo serale e con una congiunzione davvero particolare. Lo spettacolo principale del mese, però, sarà quello con la Superluna, la più grande e luminosa dell’anno.

Il primo appuntamento è il 2 aprile, quando il pianeta Venere tramonterà 4 ore 7 minuti dopo il Sole, raggiungendo la sua massima permanenza in cielo notturno e con la possibilità di ammirarlo fino a tardi. Il 3 aprile, poi, si verificherà una congiunzione rara e molto suggestiva: l’incontro tra Venere e le Pleiadi nella costellazione del Toro nelle prime ore della notte. Questa congiunzione si ripete ogni 8 anni.

Nella notte tra il 7 e 8 aprile, invece, potremo ammirare la Superluna più luminosa dell’anno. Il fenomeno inizierà alle 19.10 di martedì 7 aprile, quando la Luna, quasi piena, si troverà al perigeo, ovvero nel punto dell’orbita più vicino alla Terra. La Luna Piena vera e propria invece sarà alle 4.35 dell’8 aprile. Tempo permettendo, sarà uno spettacolo imperdibile anche perché il nostro satellite sarà più vicino alla Terra rispetto alle due Superlune di febbraio e marzo.

Nel cielo del mattino, invece, saranno ancora protagonisti i pianeti Giove, Saturno e Marte, con nuove spettacolari congiunzioni con la Luna nel cielo prima dell’alba.

Il Sole

Il Sole si trova nella costellazione dei Pesci fino al 18 aprile, quando passa nella costellazione dell’Ariete.

  • 1 aprile: il sole sorge alle 6.54; tramonta alle 19.38
  • 15 aprile: il sole sorge alle 6.31; tramonta alle 19.53
  • 30 aprile: il sole sorge alle 6.09; tramonta alle 20.10

La durata del giorno aumenta di 1 ora e 18 minuti dall’inizio del mese (Gli orari indicati sono validi per una località alla latitudine media italiana). Dal 29 marzo è entrata in vigore l’ora legale.

Cielo notturno con luna (iStock)

La Luna

A fine marzo abbiamo avuto la Luna crescente, con il falcetto che diventava sempre più grande nel cielo notturno. Il primo quarto è stato raggiunto il 1° aprile, mentre la Luna Nuova sarà il 23 aprile.

Le fasi lunari di aprile 2020

  • 1 aprile: Primo quarto (ore 12.21)
  • 8 aprile: Luna Piena (ore 4:35)
  • 15 aprile: Ultimo quarto (ore 00.56)
  • 23 aprile: Luna Nuova (ore 4:25)

Domenica 12 aprile è Pasqua. La data viene fissata la prima domenica dopo il plenilunio successivo all’equinozio di primavera (che è stato lo scorso 20 marzo).

L’appuntamento di aprile da non perdere con la Luna è quello con la Superluna nella notte tra il 7 e l’8 aprile. Si tratta del nome non scientifico con cui si descrive la Luna quando è piena e si trova al perigeo, ovvero alla minima distanza dalla Terra. Si chiama Superluna proprio perché appare più grande e più luminosa del solito, essendo più vicina alla Terra. Questo fenomeno però non è sempre così visibile ad occhio nudo.

Inoltre, il punto dell’orbita vicino alla Terra non è sempre lo stesso. Più che di un punto preciso vero e proprio si tratta di un intervallo di chilometri nella distanza dalla Terra entro il quale si può parlare di plenilunio al perigeo e dunque di “Superluna”. Secondo alcuni, questo fenomeno si verifica entro il 90% della distanza minima dalla Terra in una data orbita, altri adottano il limite di 358.884 km (223.000 miglia), oppure di 360.000 km (223.694 miglia). Ecco perché le “Superlune” non sono tutte uguali.

Quella dello scorso mese di marzo, a 357.404 km dalla Terra è stata definita una “quasi” Superluna. Questa di aprile, invece, sarà più vicina, ecco perché apparirà più grande, luminosa e bella.

Alle 19.10 del 7 aprile, la Luna, quasi piena, si troverà a 356.908 km dalla Terra. Come riporta il sito web dell’UAI.

Pianeti e congiunzioni

I pianeti visibili nel cielo notturno di aprile e le congiunzioni da non perdere.

Mercurio:il pianeta si trova molto basso sull’orizzonte a Est al mattino presto. Nei primi giorni del mese sorge poco meno di un’ora prima del Sole, poi progressivamente sorge sempre più vicino all’alba, diventando di fatto inosservabile.

Venere: ci regalerà grandi spettacoli per questo mese di aprile. Il pianeta che splende luminoso nel cielo serale a occidente, il 2 aprile tramonta 4 ore e 7 minuti dopo il Sole, con la massima permanenza in cielo e la possibilità di osservarlo a lungo nella prima parte della notte. Il 3 aprile poi ci regalerà una spettacolare congiunzione con le Pleiadi. Nel corso del mese, tuttavia, Venere si avvicinerà al Sole, riducendo la sua altezza sull’orizzonte, e a fine aprile perderà 40 minuti di osservabilità serale. Durante il mese, Venere percorrerà quasi interamente la costellazione del Toro.

Marte: lo osserviamo ancora al mattino presto, nelle ore che precedono l’alba. Durante il mese Marte attraverserà quasi per intero la costellazione del Capricorno, avvicinandosi all’Acquario, e si allontanerà da Saturno. Sarà l’ultimo a sorgere dei tre pianeti visibili nelle prime ore mattino, insieme a Saturno e Giove.

Giove: è il primo pianeta a sorgere alle prime ore del mattino, prima del sorgere del Sole, e il più luminoso. Lo si può osservare sull’orizzonte a Sud-Est. Durante il mese Giove si sposterà molto lentamente nella costellazione del Sagittario.

Saturno: sorge poco dopo Giove e lo si scorge alla sua sinistra, con una luminosità molto inferiore a quella del pianeta gigante. Le sue condizioni di osservabilità sono tuttavia simili. Saturno si trova nella costellazione del Capricorno, nella quale è entrato a marzo.

Urano: è inosservabile, perché troppo vicini al Sole, con cui sarà in congiunzione il 26 aprile. Il pianeta si trova nella costellazione dell’Ariete.

Nettuno:compare al mattino presto a Est, poco prima del sorgere del Sole. Il pianeta è difficile da osservare, essendo molto basso sull’orizzonte e la debole luminosità. In ogni caso si può individuare nel cielo notturno solo con l’utilizzo di un telescopio. Nettuno si trova nella costellazione dell’Acquario, dove rimarrà fino al 2022. Il 3 aprile sarà in congiunzione con Mercurio, ma i due pianeti sono così bassi sull’orizzonte che il fenomeno non potrà osservarsi

Plutone: è osservabile in condizioni simili a Giove, con cui sarà in congiunzione il 6 aprile. Lo si può scorgere nelle ultime ore della notte, fino alla quasi culminazione a Sud poco prima del sorgere del Sole. Il pianeta si trova nella costellazione del Sagittario, dove rimarrà fino al 2023. Va ricordato che per la scarsa luminosità Plutone può essere osservato solo con un telescopio di adeguata potenza.

Le congiunzioni del mese

Venere – Pleiadi: la congiunzione da vedere assolutamente, sperando che il tempo ci assista, anche perché è rara e molto particolare, è quella del 3 aprile tra Venere e l’ammasso stellare delle Pleiadi (M 45), che apparirà nella costellazione del Toro. Durante le prime ore della notte, Venere splenderà vicino alla stella Merope, appartenente alle Pleiadi. Questa congiunzione è di grande fascino per come appare in cielo ed è un fenomeno raro che si verifica ogni 8 anni, sempre negli stessi giorni. L’ultima congiunzione Venere – Pleiadi è stata nel 2012. La prossima sarà il 3 aprile 2028, poi il 4 aprile 2036 e a seguire.

Luna – Giove – Saturno: da non perdere le bellissime congiunzioni del mattino presto, prima dell’alba, tra la falce di Luna calante e i pianeti visibili in queste ore ancora buie. Il 15 aprile si mostrerà nel cielo notturno la prima congiunzione, quella tra la Luna, Giove e Saturno, al confine delle costellazioni del Sagittario e del Capricorno.

Luna – Marte: il giorno dopo, il 16 aprile, la falce di Luna calante incontrerà Marte nella costellazione del Capricorno. La congiunzione sarà osservabile poco prima del sorgere del Sole.

Luna – Venere: da non perdere la sera del 26 aprile, sull’orizzonte occidentale, la congiunzione tra la falce di Luna crescente e Venere che darà spettacolo in un cielo splendente di astri, insieme alle Pleiadi e alla stella Aldebaran.

Stelle cadenti (iStock)

Stelle cadenti

Per quanto riguarda le tanto amate stelle cadenti, il cielo di aprile è caratterizzato da sciami minori di meteore, poco consistenti e poco luminose. Dunque difficili da osservare, sopratutto dalle nostre case di città, dove siamo confinati, a causa dell’illuminazione pubblica. Mentre è più fortunato chi abita in mezzo alla natura o in zone poco illuminate. Inoltre bisogna mettere in conto anche il fattore meteo, speso variabile in questa stagione.

Le stelle cadenti di questo periodo si osservano tra le costellazioni del Leone e della Vergine e sono quelle legate al sistema delle Viriginidi, associazione di radianti che si attiva in momenti differenti tra febbraio e aprile.

All’inizio del mese sarà difficile osservare queste meteore a causa del disturbo della luce della Luna. Solo dopo la prima decade di aprile si potrà cominciare ad osservare nella prima parte della notte gli sciami meteorici delle alfa Virginidi (max 10 aprile), delle gamma Virginidi (max 13 aprile) e delle sigma Virginidi (max 17 aprile).

Dopo la metà del mese, invece, ci saranno buone opportunità di osservare le Ursidi (max 18 aprile), che si irradiano da un’area vicina alle stella beta UMA e vengono osservate da circa due secoli pur con basse frequenze.

Nella terza decade di aprile, verrà raggiunto il picco delle Liridi (max 21/22 aprile), le stelle cadenti di primavera che quest’anno potranno essere osservate favorevolmente, grazie all’assenza della Luna nel cielo notturno. Meteo permettendo. Le Liridi si manifesteranno in maggior numero quando il radiante sarà molto alto sull’orizzonte. Questo sciame meteorico viene osservato da molti secoli ed è legato ai detriti della cometa a lungo periodo 1861 Thather. Normalmente le apparizioni sono abbastanza limitate e deludenti con non più di 10-30 meteore/h, spiega l’UAI, ma in determinati momenti, relazionati al ciclo orbitale di Giove, possono mostrare anche brevi e intensi outburst (3-5 meteore /minuto), come accadde nel 1982 nel continente americano per circa un’ora.

A fine mese, invece, è il momento delle alfa Bootidi (max 26/27 aprile), che quest’anno si presentano in quasi completa assenza della Luna. Nonostante le fasce orarie ridotte, talvolta nulle, queste stelle cadenti sono capaci di offrire grossi outburst, come quello del 1984 con 102 Bootidi in soli 10 minuti.

Per ulteriori informazioni: www.uai.it/sito/news/uai-divulgazione/cielo-di-aprile-2020

Superluna (iStock)
Valeria Bellagamba

Pubblicato da
Valeria Bellagamba