Gino Fasoli, medico di 73 anni tornato dalla pensione per aiutare i colleghi in difficoltà, ha contratto il coronavirus ed è morto.
Quando i colleghi lo hanno chiamato per chiedergli una mano, Gino Fasoli, medico in pensione di 73 anni, non ha saputo dire di no e si è rimesso subito il camice per lavorare in ambulatorio. Da giovane aveva deciso di entrare a far parte dei Francescani, vocazione lasciata solo per seguirne un’altra, quella di diventare medico. Nel corso della sua carriera ha ottenuto numerosi riconoscimenti ed è diventato uno dei dottori più apprezzati del bresciano.
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Proprio perché quella di aiutare le persone in difficoltà era una vera e propria vocazione, Gino non ha pensato nemmeno per un secondo di non rispondere alla richiesta d’aiuto. La situazione, però, era più complicata del previsto e nei giorni d’attività è stato costretto a lavorare senza adeguata protezione. Lo racconta il fratello Giuseppe, ex sottoufficiale dell’Esercito in pensione, al ‘Corriere della Sera‘: “A fine febbraio mio fratello mi disse che gli avevano dato finalmente una mascherina. ‘Una al giorno?’, gli chiesi. ‘No, una e basta’, rispose”.
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Le sue condizioni di salute sono cominciate a deteriorarsi nei primi giorni di marzo: “Il 6 mi aveva detto di non stare troppo bene, ma niente di grave, solo un mal di testa e una febbricciola”. Gino, però, non sapeva che quella febbricciola era solo l’inizio e che da lì a pochi giorni le sue condizioni di salute sarebbero peggiorate progressivamente. Già il 10 marzo era incapace di parlare: “Gli ho telefonato il 10 per chiedergli come stesse e lui, con un filo di voce, mi ha risposto così: ‘Non riesco a parlare‘. E ha riappeso. Da allora non sono più riuscito a sentirlo”.
Giuseppe spiega che il giorno seguente degli amici lo hanno fatto ricoverare in ospedale. Ormai c’erano pochi dubbi sul fatto che Gino aveva contratto il temibile virus e poche ore dopo c’è stata la conferma: “Dopo che è risultato positivo al tampone lo hanno intubato. E alle 8 in punto del 14 mi hanno chiamato dall’ospedale per dirmi che era morto”. Gino si è aggiunto dunque alla lista dei 20 medici già deceduti dopo aver contratto il Coronavirus. Un dramma nel dramma, sul quale Filippo Anelli (Presidente della Federazione Medici e Chiurughi) ha detto: “Una lotta impari a mani nude”.
Silvia Petetti