Coronavirus in Europa: anche il Belgio va in lockdown e chiude tutto.
Dopo l’iniziale incertezza se non proprio scetticismo sulle misure da prendere per contenere l’epidemia di Coronavirus, alla fine anche il Belgio è stato costretto ad adeguarsi e introdurre il “lockdown“, ovvero il blocco degli spostamenti, se non per cause di necessità, e la chiusura delle attività non essenziali su tutto il suo territorio. Restrizioni inevitabili se si vuole se non fermare almeno rallentare la diffusione di Covid-19, che dopo l’Italia si sta espandendo a tutta Europa. Ecco cosa bisogna sapere.
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Quando l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato la pandemia di Covid-19 e i contagi del nuovo Coronavirus (Sars-Cov-2) hanno cominciato a diffondersi in modo serio in tutta Europa, e non solo in Italia, anche gli altri Paesi europei si sono accorti della gravità della situazione e della necessità di prendere subito provvedimenti.
Le misure restrittive di chiusura di tutte le attività o quasi, a cominciare da scuole, università e locali pubblici, per poi limitare se non proibire gli spostamenti delle persone, salvo attività inderogabili, e imporre misure di distanziamento sociale sono state prima oggetto di scherno da parte di alcuni Paesi europei non coinvolti direttamente dall’epidemia ma ora vengono progressivamente adottate anche da questi.
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Le epidemie non conoscono confini e ormai l’hanno capito tutti che il Coronavirus non è più solo un problema della Cina né della sola Italia. Il virus colpisce tutti, persone comuni e personaggi famosi, e può farlo di sorpresa. Scavalca i confini e può contagiare chiunque, anche coloro che fino a poco tempo fa si credevano immuni. È fondamentale osservare le regole di isolamento e distanziamento sociale, anche se faticose, per evitare che la malattia si diffonda e metta in difficoltà la tenuta del sistema sanitario dei Paesi.
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Covid-19 nella maggioranza dei casi si cura seguendo una terapia antivirale stando a casa, ma nei casi più gravi può richiedere il ricovero in ospedale e in terapia intensiva per lunghi periodi. Abbiamo visto questi giorni in Italia e soprattutto in Lombardia che i posti letto negli ospedali possono non bastare ad accogliere tutti i malati, soprattutto nelle terapie intensive, con i medici costretti a scegliere a chi dare la precedenza nelle cure. Per evitare tutto questo è dunque fondamentale che non si creino altri contagi. Il distanziamento sociale e l’isolamento dei pazienti sono al momento le uniche strade applicabili.
Anche il Belgio ha dovuto accettare questa dura realtà e dopo aver introdotto le prima misure di contenimento, con il divieto di assembramenti, la settimana scorsa, ora è stato costretto al lockdown, come Italia, Francia e Spagna.
La sera del 17 marzo, il governo belga si è visto obbligato ad applicare ulteriori misure di contenimento del virus, obbligando i cittadini a restare in casa,. I belgi potranno uscire solo per necessità, quali fare la spesa, andare in farmacia, andare in banca, alla posta o fare il pieno di benzina. Le nuove misure entrano in vigore a partire da oggi, mercoledì 18 marzo, a mezzogiorno e si applicherano fino al 5 aprile.
È consentita l’attività motoria all’aria aperta, ma solo osservando la distanza di almeno un metro e mezzo dalle altre persone. Sono vietati gli assembramenti e le forze dell’ordine controlleranno l’osservanza di queste disposizioni da parte dei cittadini.
Nel frattempo, i casi di Coronavirus in Belgio sono 1.243, ma presto potrebbero crescere, come accaduto negli altri Paesi. L’Italia è ancora il Paese europeo con il triste primato di casi: ben 31.506 dall’inizio dell’epidemia. Al secondo posto si trova la Spagna, salita rapidamente a 11.826 casi, poi la Germania con 9.877 casi e la Francia con 7.696.
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