Il sindaco di Medicina (Bologna) si è visto costretto a mettere in quarantena tutti gli abitanti visto il rapido incremento di casi e decessi causati dal coronavirus.
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Le misure di contenimento finora attuate non sono servite ad evitare la diffusione del contagio. Ad oggi il numero dei contagiati è salito a 54, i ricoveri a 22 e i decessi a 8. A questi bisogna aggiungere i 102 soggetti in isolamento fiduciario a casa per contatti con i contagiati. I numeri in costante crescita hanno suscitato una forte preoccupazione sia a livello locale che regionale, il timore è che Medicina possa divenire un ennesimo focolaio e che porti ad un ulteriore incremento dei contagi in Emilia Romagna.
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I dati sul contagio ed il fatto che il virus sia apparso particolarmente infettivo, ha portato Montanari a istituire una zona rossa intorno al paese sino al 3 aprile: “Il numero dei contagi si sta contenendo e speriamo che nei prossimi giorni si possano vedere i risultati dei nostri sforzi. Abbiamo capito come il tipo di virus che ha colpito Medicina sia particolarmente aggressivo e contagioso e ci tocca un ulteriore sforzo, a testa alta e senza paura. Mi tocca dirvi quello che un sindaco non vorrebbe mai dire ai propri cittadini. Dobbiamo da un lato fare tutto quello che possiamo per evitare nuovi contagi dentro Medicina, e dobbiamo anche evitare che il virus possa espandersi dentro la città metropolitana di Bologna”.
Concorde con la decisione del sindaco è anche il governatore della Regione, Boccaccini, che sulla misura presa a Medicina ha dichiarato: “E’ uno degli atti più sofferti che io abbia assunto da presidente della Regione ma le informazioni e le indicazioni che ho raccolto dai tecnici non mi hanno permesso altra scelta”. Lo stesso governatore ha poi aggiunto: “Da diversi giorni il numero dei contagi e dei decessi a Medicina registra una crescita tale da richiedere un intervento drastico per arginare il contagio. Pur col cuore pesante, ritengo di aver agito per il bene comune, col supporto delle indicazioni mediche e scientifiche necessarie”.
Silvia Petetti