Coronavirus e cultura: stop alla domenica gratis al museo e chiusure di centri culturali, mostre, musei, chiese e monumenti. Cosa bisogna sapere.
L’epidemia di coronavirus scoppiata la settimana scorsa in Italia, soprattutto tra Lombardia e Veneto, ha obbligato all’isolamento di diversi comuni, alla chiusura di scuole e attività commerciali, alla sospensione o al rinvio di eventi e manfestazioni, gare sportive, feste del Carnevale e fiere. Il Salone del Mobile di Milano, che solitamente si tiene ad aprile, è stato spostato a giugno.
L’Ente Fiera Milano ha annullato i primi eventi in programma a inizio marzo: la fiera sul biologico e sostenibilità Fa’ la cosa giusta, prevista dal 6 all’8 marzo, e l’evento gastronomico Identità Golose, negli stessi giorni.
Anche la cultura ha subito pesanti limitazioni, con chiusure, interruzioni, sospensioni, rinvii di mostre, spettacoli, eventi, concerti, rappresentazioni e mostre.
A farne le spese per prima è stata la domenica gratis al museo, ovvero l’apertura gratuita al pubblico di tutti i musei, monumenti aree archeologiche e centri culturali statali nella prima domenica del mese. L’iniziativa era stata appena reintrodotta in pianta stabile a inizio 2020, con il ritorno di Dario Franceschini alla guida del Ministero dei Beni Culturali, dopo la sperimentazione di un anno, con diverse modulazioni e programmazioni degli ingressi gtatuiti, introdotta dal precedente ministro Alberto Bonisoli.
Purtroppo l’emergenza portata dalla rapida diffusione del coronavirus, Covid-19, in Nord Italia ha costretto alla cancellazione della domenica gratis al museo del 1° marzo. L’iniziativa è stata sospesa in tutta Italia e non solo nelle zone direttamente interessate dal contagio, per limitare gli affollamenti e i rischi di contagio.
Inoltre è stata disposta la chiusra di diversi monumenti e musei, sempre per ridurre i rischi di contagio. Ecco dove sono state disposte le chiusure in tutta Italia e con che modalità.
Coronavirus e cultura: stop alla domenica gratis al museo e chiusure musei
L’epidemia di coronavirus ha fatto cancellare, almeno per domenica prossima 1° marzo, la prima domenica gratuita nei musei statali italiani. Non solo non si entrerà gratis nei musei ma molti resteranno chiusi, fino anuovo ordine, per evitare assembramenti e rischi di contagio. Una misura restrittiva ma necessaria che è stata adottata nelle regioni rosse, ovvero quelle dove sono presenti i focolai del contagio, Lombardia e Veneto, ma che per motivi di precauzione è stata estesa anche ad altre regioni dove sono presenti solo casi sporadici di coronavirus, senza alcun focolaio, o addirittura nessuno.
Ecco cosa bisogna sapere sulle chiusure di musei e monumenti in Italia.
In Lombardia, la regione più colpita dal coronavirus, sono satti chiusi musei, luoghi di cultura, cinema e teatri, compresa la Scala. È stato chiuso anche il Duomo di Milano, ma solo ai turisti, rimane aperto ai fedeli sebbene le messe siano state sospese. Inoltre, sono state sospese tutte le manifestazioni pubbliche, culturali e sportive.
In Veneto, sono chiusi musei, centri cuturali, cinema e teatri, anche La Fenice di Venezia. Sono state sospese le manifestazioni pubbliche, culturali e sportive, compreso il Carnevale di Venezia.
Anche il Piemonte ha chiuso musei, cinema e teatri e ha sospeso tutte le manifestazioni pubbliceh, culturali e sportive, compreso il Carnevale di Ivrea.
La Liguria ha chiuso musei, cinema e teatri della regione, così come ha sospeso manifestazioni pubbliche, culturali e sportive.
Per quanto riguarda l’Emilia Romagna, sono state sospese le manifestazioni pubbliche, culturali e sportive. A Piacenza sono stati sospesi i mercati settimanali.
In Trentino Alto Adige sono sospese le manifestazioni pubbliche, culturali e sportive, comprese quelle del Carnevale.
Il Friuli Venezia Giulia ha chiuso cinema, musei e teatri. Sono sospese anche le manifestazioni pubbliche, culturali e sportive.
Le Marche hanno deciso la chiusura fino al 4 marzo, oltre che delle scuole e università, anche dei musei.
La Toscana al momento ha introdotto solo alcune restrizioni per alcune scuole, che sono chiuse a Piagncastagnaio e Cecina, e ha sospeso l’obbligo di frequenza alle Università di Firenze e Pisa.
In Abruzzo sono state sospese le attività didattiche all’Università D’Annunzio di Chieti-Pescara.
La Campania ha sospeso la manifestazioni pubbliche, culturali e sportive e annullato il Carnevale di Benevento.
Nel Lazio, l’Accademia delle Belle Arti di Roma ha annunciato la propria chiusura fino al 2 marzo: “La decisione è stata presa a causa dell’ingente numero di allievi stranieri, in particolare provenienti dalla Cina, in considerazione del previsto svolgimento degli esami che comporterebbe un grande affollamento degli spazi dell’Accademia”, spiega una nota.
Infine, la Pontificia Commissione di Archeologia Sacra ha disposto la chiusura provvisoria di tutte le catacombe aperte al pubblico a partire dal 26 febbraio. La decisione è arrivata “per motivi legati alla contingente situazione di preoccupazione sanitaria, in via preventiva e precauzionale” e a causa della “particolare conformazione e natura delle catacombe, con concentrazione elevata di umidità, limitata aerazione e spazi ristretti“. La catacombe aperte al pubblico si trovano a Roma, nel Lazio, in Campania, Sicilia, Toscana e Sardegna.
Il decreto con misure urgenti per il contenimento dell’epidemia di coronavirus
In data 23 febbraio 2020 il Governo ha adottato un decreto legge con “Misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19“. All’articolo 1 (Misure urgenti per evitare la diffusione del COVID-19) il decreto dispone:
“1. Allo scopo di evitare il diffondersi del COVID-19, nei comuni o nelle aree nei quali risulta positiva almeno una persona per la quale non si conosce la fonte di trasmissione o comunque nei quali vi è un caso non riconducibile ad una persona proveniente da un’area giè interessata dal contagio del menzionato virus, le autorità competenti sono tenute ad adottare ogni misura di contenimento e gestione adeguata e proporzionata all’evolversi della situazione epidemiologica.
2. Tra le misure di cui al comma 1, possono essere adottate anche le seguenti: c) sospensione di manifestazioni o iniziative di qualsiasi natura, di eventi e di ogni forma di riunione in luogo pubblico o privato, anche di carattere culturale, ludico, sportivo e religioso, anche se svolti in luoghi chiusi aperti al pubblico; e) sospensione dei servizi di apertura al pubblico dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura di cui all’articolo 101 del codice dei beni culturali e del paesaggio, di cui al decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, nonché dell’efficacia delle disposizioni regolamentari sull’accesso libero o gratuito a tali istituti e luoghi”.