Coronavirus, presidente biologi: “E’ solo un virus influenzale, basta panico”

Il presidente dei biologi cerca di abbassare la tensione e scongiurare il panico da Coronavirus spiegando che si tratta solo di un virus influenzale.

Abbiamo assistito in questi primi giorni di diffusione del coronavirus in Italia a scene di panico collettivo. A Milano, i cittadini in piena psicosi da epidemia hanno svaligiato i supermercati come se ci trovassimo di fronte ad una pandemia letale. Questo nonostante i gli organi della sanità mondiale e nazionale abbiano cercato di fare capire che non c’è bisogno di entrare nel panico. Una parte della colpa per questa psicosi da coronavirus è da attribuire ai media, incapaci di comunicare la reale portata di un virus che ha un tasso di mortalità del 2-3%. Una percentuale che già da sola dovrebbe tranquillizzare e che va unita ad una spiegazione del perché il virus può essere letale.

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I decessi avvenuti in Italia, ad esempio, hanno riguardato persone in età avanzata e con problemi di salute pregressi. Soffermandoci su questo si comprende che il coronavirus è solo una concausa del decesso e non l’unica. Questo è il concetto che Vincenzo D’Anna, presidente dei biologi italiani, vuole far passare durante l’intervista concessa a ‘I Lunatici’: “Bisognerebbe parlare alla gente in maniera meno catastrofica e più pacatamente. E’ tutto fermo, tutto paralizzato: la Borsa ha bruciato circa 40 miliardi di euro, ricchezza che se ne va”.

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Coronavirus, D’Anna: “E’ solo un virus influenzale, basta panico”

Nell’analizzare la situazione, l’esperto spiega in modo chiaro: “Lasciamo stare la Cina. Lasciamo stare le smanie di mettere in quarantena migliaia e migliaia di persone. Bisogna mettere in quarantena solo quelli per i quali esista un fondato sospetto di contagio. Ma si tratta sempre del contagio di un virus influenzale. Un virus che ha una mortalità, se vogliamo, ancora più bassa di un virus influenzale”.

Continuando il suo discorso, D’Anna specifica il perché non bisogna avere paura: “Il coronavirus non è più grave o più mortale di una influenza. I nostri stessi morti, e dispiace sempre quando una persona decede, erano ottuagenari, o persone già malate, di cancro o con malattie croniche di tipo cardiorespiratorio. Avrebbe potuto ucciderle anche un virus influenzale. Questa è la verità. Non possiamo sparare alle mosche con il cannone. Mi aspetto che gli scienziati comincino a parlare”.

Silvia Petetti

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