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La situazione per il Coronavirus in Europa: la mappa del contagio, i Paesi colpiti, cosa fare e come comportarsi
L’Italia nelle ultime 48 ore ha registrato un vertiginoso aumento di casi di Coronavirus diventando il primo Paese in Europa per numero di infetti. Siamo arrivati ora, al 22 febbraio, a 46 casi confermati – tra cui due decessi – e i numeri sono purtroppo in continuo aggiornamento. La Lombardia e il Veneto sono costrette a mettere in quarantena interi paesi e ospedali, a chiudere negozi, uffici, a sospendere messe e campionati, a chiudere stazioni ferroviarie. Migliaia le persone sottoposte a tampone per verificare la presenza del virus. I contagiati italiani si vanno ad aggiungere ai 47 già registrati nel nostro Continente e sparsi nei vari Paesi.
La mappa del contagio da Coronavirus in Europa mostra una diffusione in diversi Paesi con picchi in Italia, Germania e Francia. L’Europa vanta fortunatamente numeri ancora molto bassi, ma la paura e la preoccupazione sono invece altissimi. In molti rinunciano a viaggiare, sebbene con le dovute precauzioni e grazie alla task force dei vari Paesi, l’epidemia è ancora contenuta.
La mappa del contagio sviluppata dall’università statunitense John Hopkins mostra la diffusione del Coronavirus in tutto il mondo. Una grafica aggiornata che indica l’andamento dell’epidemia e il triste conteggio dei decessi e dei ricoverati, ma anche il numero dei guariti. In Europa il Paese più colpito è l’Italia con 46 casi. Ci sono però anche dei guariti nel nostro Paese: il giovane ricercatore ricoverato allo Spallanzani di Roma che risulta negativo negli ultimi test e il turista cinese ricoverato assieme alla moglie allo Spallanzani, anche lui negativo al test. La donna è anche lei in via di netto miglioramento.
Nel mondo l’Italia si piazza ora al 7 posto per numero di contagiati. Siamo il primo Paese fuori dall’Asia ad avere un numero così alto di infetti. Dopo di noi la Thailandia e gli Stati Uniti con 35 contagiati.
In Europa si registrano 16 contagiati in Germania, 12 in Francia, 9 in Gran Bretagna, 2 in Spagna; Poi 1 in Belgio, 1 in Finlandia e 1 in Svezia: in questi casi si tratta di persone rientrate dalla Cina.
L’Europa ha attivato il protocollo di Emergenza Sanitaria, ma lascia ai singoli Stati ulteriori decisioni. Per ora l’accordo di Schengen sulla libera circolazione delle persone rimane in vigore in tutti i Paesi.
L’Italia ha scoperto negli ultimi 2 giorni di avere in casa il Coronavirus. Due focolai: in Lombardia, nel lodigiano e in Veneto in provincia di Padova. Ancora non è chiaro chi sia stato il paziente zero, ovvero colui che ha diffuso per primo i virus. E’ certo, che il paziente uno, ovvero il 38enne di Codogno, Mattia, ha infettato numerose persone che a loro volta hanno trasmesso la malattia ad altri. In Veneto invece ancora non si sa come sia avvenuta la trasmissione. Ed è proprio questa incertezza che rende preoccupante la situazione.
Intanto il numero dei contagiati al 22 febbraio è di 39 in Lombardia e 7 in Veneto. A cui bisogna aggiungere i 3 ricoverati allo Spallanzani, sebbene il ricercatore italiano e il turista cinese siano negativi al test e la moglie di quest’ultimo sia in netto miglioramento.
L’Italia è l’unico Paese in Europa ad aver bloccato tutti i voli dalla Cina dal 26 gennaio, ovvero all’indomani del ricovero dei due turisti cinesi a Roma. L’Italia ha così superato le decisioni delle compagnie aeree mettendo un veto definitivo ai collegamenti. Ha inoltre anche sospeso i visti per evitare che si potesse giungere nel nostro Paese tramite scali in altri aeroporti.
E’ verosimile quindi che il virus sia stato portato nel nostro Paese da un italiano che si è mosso autonomamente negli spostamenti e che non aveva sintomi evidenti.
La Germania conta al momento 16 contagiati, la maggior parte dei quali si trova nella zona della Baviera. Qui infatti è stato infettato un uomo che lavora alla Webasto e che aveva incontrato una collega tornata da Shangai. Ad infettarsi tutte le persone vicine all’uomo.
E’ stato il primo Paese in Europa ad avere un caso di Coronavirus – un uomo di 48 anni di ritorno da Wuhan – e il primo ad avere un morto per il virus, un turista cinese di 80 anni. A distanza di un mese il numero dei contagiati è salito a 12 persone: si tratta di 5 rientrati dalla Cina e 7 che invece hanno contratto il virus in Francia. Tra questi ci sono i 5 che hanno contratto il coronavirus nello chalet sulle Alpi per via dell’uomo britannico rientrato da Singapore.
Il Regno Unito ha 9 casi confermati di cui 2 hanno contratto il virus in Cina e altri 7 in loco. Fra questi sette ci sono alcuni che sono entrati in contatto con il super spreader che ha infettato anche i francesi nello chalet sulle Alpi. Ultimo caso registrato una cittadina britannica che rientrava dalla Cina. Tutti i passeggeri dell’aereo su cui ha viaggiato sono stati rintracciati ed è stato eseguito il tampone.