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Cielo del mese di febbraio 2020: pianeti e stelle cadenti

Cielo del mese di febbraio 2020: pianeti, stelle cadenti e congiunzioni da osservare. Tutti con il naso all’insù.

Cielo stellato in inverno (iStock)

Torna puntuale l’appuntamento con il cielo del mese. In questo mese di febbraio il cielo notturno ci offre lo spettacolo dei pianeti, in particolare all’alba, quando appariranno in un suggestivo corteo. Riguardo alle stelle cadenti, il mese di febbraio ha un tasso medio giornaliero di cadute meteoritiche tra i più alti, ma non sono molto luminose e saranno coperte dalla luminosità della Luna. Lo riporta l’UAI, Unione Astrofili Italiani, che come sempre indica i fenomeni da osservare nel cielo del mese. Cosa bisogna sapere e cosa osservare nel cielo notturno di febbraio.

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Cielo del mese di febbraio 2020: cosa osservare

Il cielo del mese di febbraio offre uno spettacolo imperdibile di pianeti nel cielo del mattino poco prima dell’alba, con affascinanti congiunzioni lunari nella seconda parte del mese. Venere rimane la regina indiscussa della sera, è infatti l’unico pianeta che si può osservare in orario serale. Mentre Giove è visibile solo prima dell’alba sull’orizzonte sud orientale.

Per quanto riguarda il nostro amato satellite, dopo il primo quarto del 2 febbraio, la Luna sarà piena sabato 9 febbraio, come segnala l’UAI, Unione Astrofili Italiani. Nella notte tra l’8 e il 9 febbraio appuntamento con la Superluna, la prima delle quattro che ci aspettano in questo 2020. L’ultimo quarto sarà il 15 febbraio, mentre la Luna nuova sarà domenica 23 febbraio.

A febbraio la durata del giorno aumenta di 1 ora e 12 minuti dall’inizio del mese: il Sole sorge alle 7.09 e tramonta alle 17.44 il 15 febbraio e poi sorge alle 6.48 e tramonta alle 18.01 il 28 febbraio. Ricordiamo anche che quest’anno è bisestile, quindi avremo anche il 29 febbraio.

I pianeti nel mese di febbraio 2020

Come e quando osservare i pianeti del nostro sistema solare nel cielo notturno di febbraio.

Mercurio: la prima metà del mese offre uno dei periodi migliori dell’anno in corso per tentare l’osservazione del pianeta in orario serale, poco dopo il tramonto. La massima elongazione serale sarà raggiunta il 10 febbraio, con una distanza angolare dal Sole di oltre 18°. In quel giorno Mercurio tramonta 1 ora e 34 minuti dopo il Sole. Questo periodo favorevole si conclude rapidamente nell’arco di pochi giorni, infatti Mercurio si riavvicinerà al Sole e già il 26 febbraio sarà in congiunzione con esso, rimanendo quindi inosservabile per diversi giorni, prima di ricomparire sull’orizzonte orientale tra le luci dell’alba.

Venere: tra i pianeti visibili ad occhio nudo, è l’unico osservabile in orario serale, ed è anche l’astro più luminoso della volta celeste nel corso delle prime ore della notte. L’intervallo di osservabilità cresce ulteriormente e a fine mese lo vedremo tramontare quasi 4 ore dopo il Sole. Venere ha terminato la sua permanenza nell’Acquario e dal 2 febbraio è entrato nella costellazione dei Pesci che attraverserà quasi per intero, concludendo il mese vicino al limite con l’Ariete.

Marte: il pianeta rosso è ancora osservabile al mattino presto, prima del sorgere del Sole, basso sull’orizzonte a Sud-Est. Il giorno 12 lascerà la costellazione dell’Ofiuco per fare il suo ingresso nel Sagittario, dove andrà a formare un suggestivo corteo di pianeti nella stessa costellazione, insieme a Giove e Saturno.

Giove: le condizioni di osservabilità sono simili a quelle già indicate per Marte. Giove viene infatti a trovarsi al centro di un terzetto di pianeti, tra Saturno e Marte, tutti raggruppati nella costellazione del Sagittario, visibile prima dell’alba sull’orizzonte sud orientale.

Saturno: completa il terzetto di pianeti luminosi osservabili nel cielo del mattino, sull’orizzonte a Sud-Est. Essendo l’ultimo a sorgere, il suo intervallo di osservabilità, prima dell’arrivo della luce dell’alba, è il più breve e il pianeta è il più basso sull’orizzonte, nella parte della costellazione del Sagittario più prossima al limite con il Capricorno.

Urano: il pianeta è ancora osservabile nel corso della prima parte della notte. L’intervallo di tempo disponibile si ridurrà gradualmente con il passare dei giorni. In orario serale lo si può cercare a Sud-Ovest, con l’ausilio di un binocolo o di un telescopio, essendo al sua luminosità ai limiti della percezione ad occhio nudo. Urano si trova nella costellazione dell’Ariete.

Nettuno: il pianeta è oramai osservabile solo per un breve intervallo di tempo al calare dell’oscurità. Urano si trova infatti sull’orizzonte Sud-Occidentale, più basso in cielo rispetto a Venere. Pertanto il pianeta tramonta nel corso delle prime ore della sera e, data la sua bassa luminosità, è necessario in ogni caso l’uso del telescopio per tentarne l’osservazione. Nettuno si trova ancora nella costellazione dell’Acquario, dove è destinato a rimanere a lungo, fino all’anno 2022.

Plutone: Dopo la congiunzione con il Sole che si è verificata nel corso del mese di gennaio, Plutone è ricomparso nel cielo mattutino, ancora molto basso sull’orizzonte a Sud-Est e quindi difficile da individuare. La posizione di Plutone è situata tra Saturno e Giove. Data la sua luminosità estremamente bassa è necessario utilizzare il telescopio per poterlo osservare. Plutone si trova ancora nel Sagittario, costellazione che lo ospiterà fino all’anno 2023.

Luna (iStock)

Le congiunzioni

Luna – Marte: il corteo di pianeti osservabile al mattino, presto prima del sorgere del Sole, diventa ancora più spettacolare con il sopraggiungere della Luna. Prima dell’alba del 18 febbraio potremo osservare la falce di Luna calante sorgere a Sud-Est seguita da Marte, Giove e Saturno. Tutti questi astri si troveranno nella costellazione del Sagittario.

Luna – Giove: il giorno successivo, al mattino del 19 febbraio, la sottile falce di Luna calante si troverà tra Marte e Giove. Insieme a Saturno, tutti questi corpi celesti saranno ancora riuniti nella costellazione del Sagittario, visibili sull’orizzonte Sud orientale, prima del sorgere del Sole.

Luna – Saturno: per il terzo giorno consecutivo si potrà ancora seguire la Luna nel suo percorso tra i pianeti nella costellazione del Sagittario. La falce lunare sarà molto sottile e la si potrà osservare al mattino presto del 20 febbraio tra Saturno e Giove, preceduti da Marte.

Luna – Venere: come già avvenuto a gennaio, l’unica congiunzione significativa osservabile in orario serale è quella tra Venere e la falce di Luna crescente. Il luminoso pianeta e la Luna sono osservabili ad occidente la sera del 27 febbraio, nella costellazione dei Pesci.

Costellazioni del mese di febbraio 2020

Il cielo notturno è ancora dominato dalle grandi costellazioni invernali. Protagonista in direzione meridionale è sempre Orione, con le tre stelle allineate della cintura (da sinistra: Alnitak, Alnilam e Mintaka) ed i luminosi astri Betelgeuse (rossa) e Rigel (azzurra).

Più in alto si possono osservare le costellazioni del Toro con la rossa Aldebaran, la costellazione dell’Auriga con la brillante stella Capella, i Gemelli con le stelle principali Castore e Polluce. A sinistra, in basso rispetto ad Orione, il grande cacciatore, nella costellazione del Cane Maggiore, brilla Sirio, la stella più luminosa del cielo. Ancora più in alto, verso sinistra, la raffigurazione della caccia è completata dal Cane Minore, dove risplende Procione. Verso Ovest, nelle prime ore della sera, c’è ancora tempo per veder tramontare le costellazioni autunnali di Andromeda, del Triangolo, dei Pesci e dell’Ariete.

Tra le costellazioni zodiacali, più impegnativo è invece il riconoscimento della piccola e debole costellazione del Cancro, visibile tra i Gemelli e il Leone, che vedremo sorgere ad Est, seguito dalla Vergine.

Prendendo a riferimento la Stella Polare, si possono osservare alcune note costellazioni del cielo settentrionale. A Nord-Ovest si trova Cassiopea, con la sua caratteristica forma a “W”; tra Cassiopea e il Toro è facile individuare la costellazione del Perseo. Mentre più spostata a Nord-Est si trova l’inconfondibile Orsa Maggiore, vicino alla quale si può riconoscere la piccola costellazione dei Cani da Caccia.

Stelle cadenti (iStock)

Le stelle cadenti

I mesi invernali, a parte dicembre, gli sciami meteorici sono minori e meno luminosi. Il meteo, poi, non permette spesso di osservare il cielo. Anche il numero delle stelle cadenti è più basso. A febbraio, poi, non si manifestano grossi sciami meteorici, ma soltanto alcune correnti più sporadiche, come spiega l’UAI.

Nei pressi della costellazione del Leone, nella zona eclitticale, ci sono più probabilità di osservare le stelle cadenti nel mese di febbraio. Si tratta del sistema complesso delle Virginidi, un gruppo di radianti che da febbraio ad aprile si attivano in momenti differenti. Altri radianti minori si possono trovare nelle regioni di cielo tra le costellazioni del Boote, Corona Boreale, Serpente ed Ercole.

Tra le stelle cadenti di inizio mese si segnalano le xi Bootidi, con radiante poco a est di Arturo, soprattutto il 6 febbraio, quando è previsto il maggior numero, e le lambda Erculidi, con picco il 7 febbraio. La loro osservabilità, però, sarà difficile a causa della presenza della Luna, luminosa in cielo e piena il 9 febbraio.

Nel mese di febbraio le Virginidi si evidenziano soprattutto con le psi Leonidi, provenienti da un radiante a est di Regolo e osservabili nella prima parte della notte, prima del sorgere della Luna, con picco 11/12 febbraio. Poi sono da osservare le delta Leonidi, picco 23/24 febbraio, da un radiante in prossimità del centro della costellazione e con le sigma Leonidi (picco il 25/26 febbraio) dalla coda del Leone. Sono stelle cadenti molto belle, poco veloci e non molto luminose, salvo qualche rara eccezione. Inoltre, febbraio è tra i mesi dell’anno che hanno un tasso medio giornaliero di cadute meteoritiche tra i più alti, basti ricordare tra le famose cadute di Sikhote-Aline nel 1947 e Chelyabinsk nel 2013.

Per ulteriori informazioni rimandiamo al sito dell’UAI sul cielo del mese di febbraio 2020.

Stelle cadenti Geminidi (iStock)

 

Valeria Bellagamba

Pubblicato da
Valeria Bellagamba