Il Blue Monday è il giorno più triste dell’anno. Ma si tratta di una bufala anche se qualcosa di vero c’è
Il terzo lunedì di gennaio secondo alcuni non meglio precisati calcoli matematici è il giorno più triste dell’anno – ossia il Blue Monday in inglese – per tutto il nostro emisfero. In questo giorno di gennaio vengono a galla tanti motivi di malessere: le feste sono ormai finite e perfino le ultime lucette del Natale si sono spente; il tempo è grigio e freddo; il conto in banca risente delle spese di dicembre; in prospettiva non ci sono vacanze a breve (qui i prossimi ponti del 2020); e infine i buoni propositi di inizio anno ancora non li avete nemmeno iniziati. Dopo questa sfilza se non lo eravate prima lo sarete adesso un po’ tristi. Ma c’è davvero questo Blue Monday?
Se bisogna indicare un periodo dell’anno generalmente più triste di un altro è probabile che tutti noi indicheremmo la seconda metà di gennaio. Infatti in questo periodo dell’anno ci sono più possibilità di essere tristi per via di una serie stereotipata di motivi. Se si guarda al meteo sappiamo bene che l’estate ha dalla sua il bel tempo e il sole, la primavera è la rinascita della natura, l’autunno per quanto malinconico precede le feste di Natale. L’inverno ha sì, il Carnevale che inizia però solo a febbraio nel 2020. E poi ci sono i propositi: magari il 1 gennaio avevate detto ‘andrò in palestra quest’anno’. Siamo al 20 gennaio e nemmeno ci siete passati per chiedere i costi. E poi i soldi: è probabile che siate più ‘poveri’ oggi che un mese fa, prima di Natale.
Facile dunque puntare il dito su questo periodo dell’anno, ancora più facile farlo su un lunedì che notoriamente è un giorno faticoso sempre essendo di ripresa dopo il weekend. Ma cosa c’è di vero nel Blue Monday? E’ ovvio che dire di essere il giorno più triste dell’anno è un’affermazione pretenziosa. Ognuno ha la sua storia e non può esistere un giorno che ha la stessa valenza per tutti, fosse di gioia o di tristezza. Ma c’è di più questo Blue Monday è stato inventato pressoché di sana pianta.
Secondo quanto si racconta Cliff Arnall psicologo all’Università di Cardiff avrebbe formulato l’idea del giorno più triste e la relativa equazione che porta a stabilire che si tratta del terzo lunedì di gennaio. In realtà non c’è fondamento alcuno di questa equazione e tutto nasce per una pubblicità di Sky Travel che ha creato questo concetto e che ha pagato uno psicologo affinché si assumesse la responsabilità dell’idea. L’Università di Cardiff ha preso le distanze da tutta questa operazione.
Se il Blue Monday scientificamente non esiste è importante ricordare che l’inverno porta con sé della depressione che non va affatto presa sotto gamba. Si tratta del disturbo affettivo stagionale che scaturisce dalla mancanza di luce solare. Essendoci meno luce naturale in questi mesi si altera il nostro sistema circadiano e di conseguenza il nostro umore. Per contrastare questa tristezza è importante esporsi il più possibile al sole e cercare il contatto con la natura con passeggiate nei parchi.