Recentemente diventata la più giovane premier d’Europa, Sanna Marin, primo ministro della Finlandia, ha intenzione di rivoluzionare il mondo del lavoro nel suo Paese. La sua proposta è tesa a bilanciare il tempo passato al lavoro con quello passato in famiglia, per permettere ai lavoratori di migliorare la qualità della vita ed il loro rendimento in azienda. Qualcosa di simile è stato proposto già in Svezia, dove è stato ridotta la giornata lavorativa da 8 a 6 ore.
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Sanna, però, vuole fare ancora di più riducendo anche i giorni in cui i lavoratori finlandesi si devono presentare a lavoro: “Credo che le persone si meritino di passare più tempo con le loro famiglie, con quelli a cui vogliono bene e di coltivare i loro hobby e altri aspetti della vita, come la cultura”.
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Se la proposta passasse, in Finlandia si lavorerebbe solamente 24 ore a settimana, 6 in meno della media europea. Questa riduzione delle ore lavorative, nel Paese scandinavo per il momento si lavora in media 30 ore a settimana, non intaccherebbe gli stipendi dei dipendenti. Secondo la premier, infatti, la tecnologia permetterebbe alle aziende di coprire il tempo non lavorato e dunque di ottenere gli stessi risultati con minore sforzo da parte dei dipendenti.
Con la riforma del lavoro, la Finlandia diverrebbe il Paese Europeo dove si lavora meno. Al momento i dati statistici sono in media con quelli degli altri Paesi dell’Eu. Solo in Germania, infatti, si lavora in media di meno (26 ore), mentre in Grecia, Estonia e Italia si lavora di più (33 ore).
Silvia Petetti