Il solstizio d’inverno 2019 cade quest’anno il 22 dicembre: info e curiosità sulla notte più lunga dell’anno
Nella notte più lunga dell’anno entra l’inverno. Il solstizio d’inverno è uno dei momenti più suggestivi, un appuntamento astronomico importante che sin dall’antichità ha affascinato l’uomo dando luogo a riti e tradizioni. Nel momento del solstizio d’inverno il sole si trova alla massima distanza angolare rispetto all’equatore, ovvero l’emisfero nord, dove ci troviamo, riceve il minor irraggiamento solare. Abbiamo dunque il giorno più corto e la notte più lunga. Sembrerebbe l’inizio del buio, ma al contrario il solstizio segna l’inizio della luce. Dal solstizio in poi le giornate infatti tornano ad allungarsi.
Solstizio d’inverno 2019:
Il momento del solstizio d’inverno 2019 sarà alle 5.19 del 22 dicembre. In quel momento il sole si troverà sopra al Tropico del Capricorno raggiungendo la sua massima distanza dal Polo Nord. L’asse della Terra si troverà dunque nella posizione di massima inclinazione rispetto all’ellittica. E’ la stessa cosa avviene nel solstizio d’estate, ma ovviamente in modo opposto. Nel giorno del solstizio d’inverno sperimentiamo nell’emisfero Nord il giorno più corto – il sorge ad est nel punto più meridionale – e di conseguenza la notte più lunga.
Il giorno di Santa Lucia, 13 dicembre, è tradizionalmente detto ‘giorno più corto dell’anno’. In realtà i minuti di luce sono maggiori che nel giorno del solstizio, solo che il tramonto avviene prima.
Il sole a Roma nel giorno del Solstizio d’inverno 2019 sorgerà alle 7.35 e tramonterà alle 16.42. Da lunedì 23 dicembre l’orario del tramonto si sposterà di un minuto in avanti. Anche l’alba sarà ritardata. Il 31 dicembre 2019, ultimo giorno dell’anno il sole sorgerà alle 7.38 e tramonterà alle 16.48.
Solstizio d’inverno: i riti di Stonehenge
Il solstizio d’inverno è un fenomeno astronomico osservato fin dall’antichità che ha suscitato fascinazioni nei popoli e festeggiamenti. Infatti come abbiamo visto dal giorno del solstizio le giornate tornano ad allungarsi. C’è quindi una rinascita. Il sole squarcia il buio e riporta la luce. Il culto del sole, ovvero il Sol Invictus, nasce in Oriente e viene poi assorbito dai Romani per unire l’Impero ed i festeggiamenti avvengono nel periodo dei Saturnali ossia fra il 17 e il 23 dicembre. L’importanza del sole è presente anche nei popoli Celti e germanici che festeggiavano la rinascita con la Festa di Yule.
Uno dei luoghi più fortemente legati all’astronomia dei popoli pagani è il sito di Stonehenge, in Gran Bretagna, Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco. I famosi monoliti disposti in maniera circolare sarebbero dei primissimi punti di osservazione astronomica e la loro particolare disposizione incrocia i raggi del sole in occasione del solstizio. Nel solstizio d’inverno l’asse del monolite è allineato al sole nel momento del suo tramonto, mentre nel solstizio d’estate è allineato nel momento dell’alba.
La costruzione di Stonehenge iniziò nel 3000 a.C. e proseguiì per circa un millennio. Quello che vediamo oggi è quasi nulla rispetto alla magnificente costruzione composta da circa 160 elementi. E’ acclarato che fu un centro rituale allineato con il sole, punto di riferimento di diverse religioni che qui compivano riti.
Stonehenge con il suo carico di misteri e spiritualità è oggi un punto di riferimento per le religioni neopagane e per i culti della Wicca. Nel giorno del solstizio d’inverno migliaia di persone invadono la piana di Salisbury, nei dintorni di Londra, per prendere parte a questo antichissimo rito di osservazione del sole.