Dopo anni di investigazioni si è scoperto che ad uccidere Yana Alexandrova, bimba di 10 anni, è stato il fratello del patrigno, Oleg Akhtiyainen. L’uomo aveva abusato di lei e della sorella più grande, Alina, per diversi anni e nel 2011 l’aveva uccisa. Così, per evitare le conseguenze del suo gesto, ne aveva gettato il corpo nella foresta di Leningrad. Quando il corpo della piccola è stato ritrovato, la madre della piccola, Elena, ha riconosciuto ufficialmente il cadavere.
Durante le analisi sul dna compiute per confermare le prove contro Oleg, però, è emersa una verità di cui nessuno era a conoscenza. La bambina in realtà non era la figlia naturale di Elena. La donna in un primo momento non voleva credere a quanto le era stato detto e pensava che l’assassino avesse ucciso una bambina che somigliava alla figlia.
Se vuoi seguire tutte le nostre notizie in tempo reale CLICCA QUI
A quel punto gli investigatori hanno cercato di capire cosa fosse successo. Analizzando i registri dell’ospedale hanno scoperto che nella stessa stanza di Elena c’era un’altra donna che aveva appena partorito. Dopo aver spiegato la situazione all’altra famiglia è stato effettuato un esame del Dna sull’altra ragazza e si è scoperto che corrispondeva con quello di Elena. A quanto pare le infermiere della nursery hanno inavvertitamente scambiato le due bimbe.
La ragazza adesso ha 18 anni e non ha mai conosciuto la sua madre naturale. La famiglia con cui è cresciuta ha preferito non spiegare alla figlia cos’è successo, evitandole di conoscere il nome e l’indirizzo della donna. Elena non ha fatto ricorso in tribunale sulla decisione, preferendo non causare stress nella ragazza.
Silvia Petetti