L’Europa ha chiesto il parere di ogni Stato sull’abolizione dell’ora legale: l’Italia dice no
L’Italia ha deciso e ha detto di no all’abolizione dell’ora legale. La spinosa questione dell’orario è sorta a Bruxelles un anno fa dopo che alcuni parlamentari del Nord Europa avevano sollevato il dibattito e promosso perfino un referendum in merito all’abolizione dell’ora legale. Ne è nata un’ampia discussione fra il fronte del no, quello del sì e quello del forse. L’Europa non ha preso una posizione, ha chiesto però ad ogni stato membro dell’Unione di esprimere la propria preferenza.
La scelta è fra: ora legale tutto l’anno o ora solare tutto l’anno, insomma eliminare il cambio che secondo alcuni esperti è solo una fonte di stress e non dà nessun vantaggio. Invece l’Italia vuole entrambi gli orari. E’ stata così depositata al Parlamento Europeo la richiesta di mantenere lo stesso sistema orario che già abbiamo, ossia 6 mesi di ora solare e 6 mesi di ora legale.
Perché l’Italia vuole l’ora legale e solare
Sull’abolizione dell’ora legale l’Italia ha depositato a Bruxelles il documento con le motivazioni che hanno portato a dare esito negativo. Innanzitutto non ci sarebbero, secondo il nostro governo, delle valutazioni scientifiche così oggettive e inappellabili sul fatto che i due cambi d’ora all’anno possano produrre effetti negativi sulla salute. In secondo luogo l’ora legale fa, eccome, risparmiare soldi agli Italiani. Il documento di Terna, l’azienda gestore dei tralicci dell’elettricità, stima in 100 milioni il risparmio grazie all’ora legale. Per buona pace di chi, al contrario sostiene che si consuma lo stesso in estate per via dei condizionatori, ma a quanto pare non è così: quell’ora di luce incide e pure parecchio.
Poi secondo il nostro documento lasciare le scelte ai singoli stati creerebbe solo confusione nel mercato interno. In realtà su questo punto la stessa Unione Europea è molto prudente e tendente a creare almeno due blocchi orari con l’Europa del Sud e del Nord.
La decisione finale dell’Europa sull’ora legale
Espressa la propria posizione ora si aspetta che la questione venga discussa in Parlamento. Certo è che l’Unione ha ora altre priorità. Il termine fissato è al 2012: ‘è ancora del tempo e ci potrebbero essere degli slittamenti. C’è di certo che la battaglia è fra gli Stati del Nord che non vogliono l’ora legale e gli Stati del Sud che la vogliono. D’altronde al Nord Europa d’estate fa buio comunque più tardi mentre al Sud abbiamo vantaggi nel doppio orario. In ogni caso a marzo 2020 dovremmo spostare le lancette per l’entrata in vigore dell’ora legale. E chissà se sarà l’ultima volta che lo faremo.