Van Gogh, Monet e Degas in mostra a Padova

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Vincent van Gogh (1853-1890). Margherite, Arles (Daisies, Arles), 1888 (Mostra Van Gogh, Monet, Degas, Palazzo Zabarella, Padova)

Van Gogh, Monet e Degas in mostra a Padova, a Palazzo Zabarella. L’evento da non perdere.

Uno degli eventi da non perdere assolutamente di questo autunno inverno è la mostra dedicata ai maestri Van Gogh, Monet e Degas a Padova, nella sede di Palazzo Zabarella. Inaugurata lo scorso 26 ottobre, rimarrà aperta fino al 1° marzo 2020. I weekend e le prossime vacanze di Natale saranno i momenti ideali per visitarli, insieme alla bellissima città di Padova.

Le opere in esposizione provengono dal Virginia Museum of Fine Arts e appartengono alla Mellon Collection of French Art, appartenuta a Paul Mellon e a sua moglie Rachel ‘Bunny’ Lambert, due importanti mecenati del XX secolo. Dunque un’occasione imperdibile per ammirare le opere dei due artisti impressionisti francesi, Monet e Degas, e del grande olandese Van Gogh che non tutti hanno la possibilità di vedere dal vivo nel museo della Virginia. Approfittatene. Di seguito le informazioni in dettaglio.

Van Gogh, Monet e Degas: mostra a Padova

Aperta da pochi giorni a Palazzo Zabarella di Padova è la grande mostra della stagione, uno di quegli eventi da non perdere per nulla al mondo: Van Gogh, Monet, Degas – The Mellon Collection of French Art. La mostra è organizzata dal Virginia Museum of Fine Arts e celebra Paul Mellon e sua moglie Rachel ‘Bunny’ Lambert, due tra i più importanti e raffinati mecenati del XX secolo.

La Fondazione Bano, che gestisce Palazzo Zabarella, prosegue il progetto espositivo finalizzato a presentare alcune delle collezioni private più prestigiose al mondo, divenute poi pubbliche. Dal 26 ottobre 2019 al 1° marzo 2020, Palazzo Zabarella ospita, in esclusiva per l’Italia, oltre 70 capolavori di Edgar Degas, Eugène Delacroix, Claude Monet, Pablo Picasso e Vincent van Gogh e altri, che celebrano Paul e ‘Bunny’ Lambert Mellon, due tra i più importanti e raffinati mecenati del Novecento. La mostra, curata da Colleen Yarger, capo dipartimento ad interim e curatrice del catalogo della Mellon Collection, presenta una preziosa selezione di opere provenienti dalla Mellon Collection of French Art dal Virginia Museum of Arts, che copre un arco cronologico che dalla metà dell’Ottocento, giunge fino ai primi decenni del Novecento, compreso tra il Romanticismo e il Cubismo, passando attraverso la straordinaria stagione dell’Impressionismo.

Claude Monet (1840–1926). Campo di papaveri, Giverny (Field of Poppies, Giverny), 1885 (Mostra Van Gogh, Monet, Degas, Palazzo Zabarella, Padova)

La Collezione Mellon

Figlio dell’imprenditore Andrew Mellon, uomo tra i tre più ricchi d’America, banchiere e Segretario al Tesoro degli Stati Uniti, anch’egli importante collezionista d’arte, che fu determinante per la nascita della National Gallery of Art di Washington nel 1937, Paul Mellon ha donato alla National Gallery oltre mille opere provenienti sia dalla collezione del padre che dalla propria. I suoi studi a Yale e a Cambridge gli instillarono un grande interesse nei confronti dell’arte inglese, ma è solo dopo il matrimonio con Bunny Lambert, appassionata d’arte e convinta francofila, che i Mellon iniziarono ad acquistare capolavori d’arte francese.

Oltre donazioni alla National Gallery di Washington, i coniugi regalarono un importante nucleo di opere francesi al Virginia Museum of Fine Art di Richmond. E sono proprio queste opere d’arte francese che rispecchiano la personale sensibilità dei Mellon e il loro eccezionale gusto collezionistico, a essere esposte a Palazzo Zabarella. La mostra si apre con Mounted Jockey (Fantino a cavallo) di Théodore Géricault e Young Woman Watering a Shrub (Giovane donna che annaffia un arbusto) di Berthe Morisot, che definiscono la genesi della raccolta dei due coniugi.

Da un lato, Paul Mellon era un amante dei cavalli e il fatto che Géricault fosse stato in Inghilterra per studiare le opere di George Stubbs, uno dei pittori di genere animale da lui preferiti, giocò un ruolo fondamentale nel suo interesse verso l’arte francese. Dall’altro, la passione della moglie Bunny si specchia nell’opera dell’artista francese che ritrae la sorella mentre si prende cura delle piante nella sua casa di famiglia, caratterizzata da un morbido tocco e dalle chiare tonalità cromatiche, che rafforza il piacere semplice della vita domestica.

Il percorso espositivo prosegue con alcuni esempi di arte francese a soggetto equestre, tra cui i ritratti di cavalli di Eugène Delacroix e Théodore Géricault e scene di competizioni ippiche di Edgar Degas, del quale viene esposta anche una serie di quattro sculture, e con i quadri di natura morta, ovvero di fiori, dipinti da maestri quali Alfred Sisley, Vincent van Gogh, Henri Fantin-Latour, Odilon Redon, che testimoniano la passione che Bunny Lambert Mellon coltivò per il giardinaggio e l’orticultura. Parigi, per tutto il XIX secolo fu la città che maggiormente ispirò gli artisti. I lavori di Van Gogh, Pierre Bonnard, Maurice Utrillo rivelano sia vedute famose che poco conosciute, luoghi di festa e scorci delle strade e dei vicoli della capitale francese, a cui i coniugi Mellon rimasero intimamente legati per tutta la loro vita.

La rassegna continua analizzando i quadri di figura umana e di ritratto. Qui s’incontrano dipinti di maestri quali Gustave Courbet, Edgar Degas, Claude Monet, Pierre-Auguste Renoir, Paul Cézanne e altri, in cui le persone non sono colte in pose formali, quanto in luoghi come le loro case, i loro giardini o in contesti sociali.

Edgar Degas (1834-1917). Dalla modista (At the Milliner), ca. 1882-85 (Mostra Van Gogh, Monet, Degas, Palazzo Zabarella, Padova)

Le opere in mostra

Il tocco impressionista, immediato e vibrante, era particolarmente adatto per cogliere gli effetti dell’acqua. Nella sezione dedicata a questo elemento, spicca A Man Docking His Skiff (Uomo che attracca la canoa) di Gustave Caillebotte, nel quale l’artista rivela la sua grande capacità nel cogliere le macchie di luce e di ombra, senza dimenticare i dipinti di Eugène Boudin, Édouard Manet, Berthe Morisot che ritraggono la vita sulle spiagge d’inizio secolo scorso.

Una delle passioni di Bunny Mellon era l’arredamento. Conosciuta come esempio di buon gusto, Bunny arredò le sue case con rigore e squisita raffinatezza, accogliendo ospiti come Elisabetta II d’Inghilterra, il Principe del Galles o l’amica Jacqueline Kennedy che la volle come sua consigliera per arredare le sue molte abitazioni. A Palazzo Zabarella, non possono quindi mancare opere di autori quali Felix Vallotton, Henri Matisse, Paul Gauguin, Raoul Dufy che propongono vedute d’interno. Tra queste, si segnala The Chinese Chest of Drawers (La cassettiera cinese), capolavoro di natura morta cubista di Pablo Picasso, che rappresenta la volontà delle avanguardie di abbattere concetti e confini stilistici in cerca di nuove espressioni.

Il percorso conduce quindi il visitatore nella campagna francese per ammirare opere come Field of Poppies, Giverny (Campo di papaveri, Giverny) di Claude Monet, caratterizzato da una larga banda di colore rosso che divide lo sfondo dal primo piano, o come dipinti di piccole dimensioni di Georges Seurat, Kees van Dongen e Vincent van Gogh che trasformano il paesaggio rurale in una orchestrazione di atmosfera, energia e pura luce. Chiude idealmente la mostra, una raffinata selezione di opere impressioniste, con due paesaggi di Monet, un ritratto di Renoir e una delle famose ballerine di Degas.

Per ulteriori informazioni sulla mostra a Padova: www.zabarella.it/mostre/van-gogh-monet-degas

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