World Pasta Day 2019: in tutto il mondo si celebra la pastasciutta. L’evento il 25 ottobre.
Il 25 ottobre si celebra in tutto il mondo il World Pasta Day, evento internazionale dedicato alla pasta, quest’anno giunto alla 21^ edizione, ideato e curato da Unione Italiana Food (già Aidepi) e Ipo-International pasta organization.
Tanti gli eventi dedicati in programma, insieme alle celebrazioni sui social con la condivisione dei piatti a base di pasta creati da chef di grido e semplici appassionati, tutti uniti dall’amore per il piatto simbolo della dieta Mediterranea. Ecco cosa bisogna sapere.
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World Pasta Day 2019: la festa il 25 ottobre
La pasta è uno degli alimenti più amati al mondo. Il suo consumo mondiale in dieci anni è passato da 9 a circa 15 milioni di tonnellate annue. In Italia 9 persone su 10 (88%) la consumano regolarmente. Il dato è stato comunicato nel corso della presentazione del “World Pasta Day 2019“, l’evento ideato e curato da Unione Italiana Food e dall’International Pasta Organization il 25 ottobre di ogni anno.
L’Italia si conferma nel 2018 leader mondiale del mercato della produzione di pasta, davanti a Usa, Turchia e Brasile a fronte di 3,3 milioni di tonnellate di pasta prodotte (+0,3%). Un piatto su 4 nel mondo e 3 su 4 in Europa sono realizzati con pasta italiana.
Per celebrare la pasta è stata organizzata, dal 18 al 25 ottobre, la kermesse internazionale “Al Dente”,#aldente, a cui partecipano chef italiani e da tutto il mondo, che presenteranno ricette ispirate al tema della pasta nel 2050, lanciato con l’hashtag #pasta2050. Alla manifestazione partecipano 130 ristoranti nel mondo, con altrettante ricette d’autore ispirate al futuro della pasta.
Roma, Milano, Shangai, Tokyo, Londra, Parigi, New York, Dubai, Berlino, Kuala Lumpur sono solo alcune delle città dove nella settimana della kermesse (18-25 ottobre) verrà proposta una ricetta di pasta ispirata al suo domani. Una sfida raccolta, tra gli altri, dagli chef maestri della nostra cucina, come Heinz Beck, Massimiliano Alajmo e i fratelli Cerea. Istituzioni, stakeholder, chef, ristoranti e pasta lovers verranno coinvolti nella kermesse “Al Dente”, con una serie di iniziative speciali volute da Unione Italiana Food.
Poi, nella giornata mondiale della pasta del 25 ottobre blogger e appassionati potranno dire la loro postando sui social foto e video della loro idea di #pasta2050 con gli hashtag #pasta2050 e #WorldPastaDay. Il modo migliore per celebrare il World Pasta Day.
Il consumo di pasta nel tempo
Il tema della pasta del futuro, nel 2050, vuole tracciare quali possano essere le tendenze di consumo della pasta da qui ai prossimi 30 anni. Unione Italiana Food, ha riunito pastai, sociologi, esperti di consumo, sostenibilità e food e ha individuato le sei principali tendenze che caratterizzeranno il consumo dell’alimento nei prossimi 30 anni e che sono tradizione, menu etici, ricette glocal, ingredienti innovativi, attenzione a salute e ambiente.
Quali saranno le tendenze per il futuro, il piatto classico spaghetti pomodoro e basilico resta il più amato dagli italiani, anche tra i giovani. Una indagine Doxa sulle abitudini alimentari dei giovani italiani, conferma che gli spaghetti al pomodoro sono il piatto preferito dal 42% dei consumatori under 35. Per i Millennials la pasta di casa, quella che “più buona di come la fa mamma/nonna non ce n’è” è la ricetta del futuro. Perché lo spaghetto al pomodoro è il cibo della convivialità e del cosiddetto eater-tainment e rappresenta la voglia di divertirsi mangiando. Più di un piatto, è l’immagine che rappresenta uno stile di vita.
“Tendiamo a immaginare la pasta come un prodotto immutabile, in realtà questo piatto ha accompagnato nel tempo il cambiamento dei nostri stili di vita – ha spiegato Riccardo Felicetti, presidente dei pastai di Unione Italiana Food. Se pensiamo a come mangiavamo la pasta 30 o 60 anni fa ci rendiamo conto di quanto siano cambiate ricette, occasioni di consumo, formati e porzioni. La fortuna della pasta nel mondo è dovuta proprio a come riesce a intercettare tendenze alimentari, culturali e sociali. Allo stesso tempo, si è evoluto anche il suo processo produttivo, con una crescente attenzione all’impatto ambientale e ai trend salutistici. Per questo abbiamo cercato di tracciare il futuro di questo alimento da qui al 2050, chiedendo a chef e appassionati di interpretarlo”.