Un bosco di castagne dove raccogliere queste prelibatezze autunnali potrebbe diventare sfondo di un reato. Cosa sapere prima di raccogliere le castagne.
Raccogliere le castagne è uno dei piaceri che va di pari passo con i mesi autunnali. Mangiarle, cercarle nei boschi e magari anche andare alle sagre è proprio sinonimo di ottobre. Eppure, questo delizioso passatempo, potrebbe essere un grave reato.
Perché raccogliere le castagne è reato?
Raccogliere le castagne infatti non si può fare in ogni caso e in ogni luogo. Infatti, spesso è una attività vietata per via del paesaggio da preservare, ma soprattutto perché questi castagni sorgono in proprietà private dove raccogliere le castagne potrebbe essere sinonimo di furto. Prima di andare a raccogliere le castagne quindi è importante informarsi se, nelle località prescelta, questa attività è fattibile oppure no. Meglio chiamare l’ufficio del turismo e chiedere, oppure fare una richiesta direttamente in Comune per sapere in quali boschi le castagne si possono raccogliere liberamente e in quali no.
Quali sono le pene?
Se non si rispettano determinate leggi, infatti, si potrebbe incorrere in una pena che va dai sei mesi ai tre anni, con una multa da 154 euro come minimo, ma che arriva anche a 516 euro. Se poi si raccolgono le castagne in una proprietà privata a raccolta iniziata invece c’è anche il rischio di reclusione per un anno.
Quali sono i boschi dove raccogliere le castagne?
Come fare a riconoscere i boschi dove raccogliere le castagne? Non dovete fare affidamento a dei cartelli, perché non è obbligato esporli. Sta infatti al raccoglitore andare a chiedere ed informarsi se in quella zona è fattibile o meno. Le castagne cadute a terra appartengono quindi al proprietario terriero e raccoglierle diventa reato. Se invece potete raccoglierle perché il bosco è libero fate attenzione anche alla quantità perché c’è un limite massimo a persona da dove rispettare.