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Curiosità

Routine energetica post vacanze: il rito dei 5 tibetani

Gli esercizi dei 5 tibetani per ripartire alla grande ogni mattina dopo le vacanze e ricominciare la routine al meglio.

iStock

Con l’inizio di settembre è probabile che, una volta tornati dalle vacanze, il vostro sogno sia quello di rimettersi in forma e per farlo, magari, non vorrete andare soltanto in palestra, ma anche cercare di rimettervi un po’ in equilibrio a livello personale, magari dedicandosi ad attività che puntano anche al vostro equilibrio energetico come lo Yoga. Una buona abitudine al mattino sarebbe quella di dedicare un po’ di tempo, dai 10 ai 20 minuti, per iniziare la giornata con i cinque Tibetani. Ma cosa sono? Come si fanno?

Cosa sono i 5 tibetani e come farli

Si tratta di alcune posizioni yoga, fondamentalmente, provenienti dai monasteri dell’Himalaya che pare siano state rivelate al mondo da Peter Kelder e servono per sistemare i chakra (che sono cinque nel mondo tibetano invece che 7 come invece considerano gli indiani), aumentano l’energia vitale e conservare agilità e un corpo molto forte, tant’è che vengono considerate come elisir di giovinezza. I cinque tibetani sono piuttosto semplici da svolgere, ma come ogni pratica yoga hanno bisogno di essere eseguiti con consapevolezza. Si tratta di una ginnastica energetica e andrebbe fatta al mattino appena svegli. Bisognerebbe poi fare una pausa tra un esercizio e l’altro per rendersi conto di come il corpo ha delle modifiche. Inoltre cinque tibetani andrebbero teoricamente ripetuti 21 volte per ogni esercizio. Ovviamente si può iniziare maniera più soft è il consiglio è quello di cominciare con 3 ripetizioni e andare avanti poi con multipli.

Come fare i cinque tibetani in modo corretto

  1. Il primo tibetano è il più semplice di tutti: dovrete semplicemente stare in piedi con i piedi ben ancorati al terreno le braccia aperte con il palmo rivolto verso il basso e iniziare a girare in senso orario. Questo riattiva l’energia e la forza del campo magnetico personale.
  2. Il secondo tibetano cerca di stimolare il centro energetico del plesso solare tonifica il pancreas e la tiroide e libera anche la schiena. Si fa partendo sdraiati a terra, poi si sollevano le gambe (tenendole dritte), il collo e le spalle in contemporanea mantenendo invece il busto attaccato a terra.
  3. Il terzo tibetano anche in questo caso punta a stimolare l’energia del plesso solare: bisogna mettersi in ginocchio con le braccia distese lungo le cosce e essere ben eretti col busto. A questo punto bisogna mettere il mento attaccato quasi al petto sollevarlo piano piano e allungare il busto indietro per quanto possibile facendo un po’ di perno con le mani che appoggiano sui glutei.
  4. Il quarto tibetani invece va a creare una sorta di ponte. Partite da seduti creando un angolo di 90 ° tra le gambe e la schiena. Appoggiate le mani sul pavimento rivolte però verso i piedi e a questo punto utilizzando appunto il tallone come perno vi sollevate creando una sorta di panca sollevando il bacino verso l’alto.
  5. Il quinto tibetano invece serve ad alleviare la mente da molti pensieri, allungare la schiena e andrebbe effettuato a partire dalla posizione del cane rovesciato dello Yoga dopodiché passare avanti e raggiungere la posizione del cobra.

In ogni caso il consiglio che vi diamo come sempre è quello di effettuare questi esercizi seguiti e monitorati dal personale esperto che possa quindi darvi i giusti consigli per mantenere queste posizioni al meglio ed eseguirle nel modo più corretto.

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Selena Marvaldi

Selena Marvaldi, classe 1987, giornalista pubblicista. Appassionata di natura, viaggi in mare e cultura. Laureata in Informazione ed Editoria a Genova, porta sempre nel cuore la sua terra che ama raccontare nei suoi articoli

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Selena Marvaldi