Perché non bisognerebbe mai dormire al decollo e all’atterraggio: le conseguenze sulla salute
Ci sono molte cose che in aereo sono vietate per la propria insicurezza e quella degli altri passeggeri – come ad esempio fumare; altre che è il buon gusto a dire di non farle – come togliersi le scarpe durante il volo; altre che è meglio non farle per evitare di avere brutte conseguenze sulla propria salute. Dormire durante il volo va bene, ma guai a dormire all’atterraggio e al decollo. Vi state chiedendo perché? E’ una questione di salute.
L’aereo non è un mezzo di trasporto come tutti gli altri. A differenza di treno, auto o pullman suscita infatti molte emozioni, prevede un lungo percorso di avvicinamento (fra preparare cosa mettere nel bagaglio a mano e superare i controlli di sicurezza), causando diverse reazioni. C’è chi ha paura del volo (qui 7 consigli per farvela passare) e da quando si siede rimane in allerta fino al momento dell’atterraggio e chi come si appoggia sul sedile entra in un sonno profondo.
Sono molti i viaggiatori che appena saliti a bordo dell’aereo, accomodati sul loro sedile e allacciata la cintura di sicurezza si addormentano. In alcuni casi è una reazione del nostro organismo alla paura del volo: non potendo avere un’alternativa, il nostro organismo va in una sorta di ‘stand-by’ che strategicamente gli evita di soffrire del terrore del volo. Per molti altri è semplicemente una reazione dovute alle condizioni e a volte banalmente sonno arretrato.
Chi non riesce a dormire in volo o si addormenta solo dopo un po’ di tempo dal decollo invidia profondamente chi si addormenta subito, quando l’aereo è ancora sulla pista di rullaggio. Eppure addormentarsi così presto, quando l’aereo deve ancora effettuare la fase del decollo non fa bene affatto al nostro organismo.
La spiegazione sul perché non bisogna dormire al decollo e all’atterraggio è molto semplice: per non danneggiare le orecchie. In queste fasi di volo l’altitudine cambia velocemente e di conseguenza varia la pressione interna della cabina. Questa variazione crea a sua volta un cambiamento di pressione dell’aria nelle orecchie. Se in questa fase stiamo dormendo non possiamo far nulla per riequilibrare la pressione delle orecchie.
Avremo tutti sperimentato almeno una volta quella fastidiosa sensazione di orecchie tappate. In termini medici si tratta di otite barotraumatica che è dovuta allo scompenso fra la pressione presente nell’orecchio e quella esterna. La seconda nel momento del decollo e dell’atterraggio cambia molto rapidamente, le tube di Eustachio, responsabili di adeguare le due pressioni, non riescono per così dire a tenere il passo, non si aprono completamente e ciò causa il temporaneo otturamento che può dar luogo anche ad una fastidiosa e lunga infiammazione.
Se siamo svegli possiamo apporre dei rimedi per velocizzare il processo di apertura ed evitare spiacevoli conseguenze, se dormiamo, ovviamente non possiamo far nulla. Ecco perché sarebbe opportuno star svegli nelle fasi clou del volo.
Tra i rimedi per le orecchie tappate: masticare un chewing-gum; simulare uno sbadiglio; mangiare una caramella; fare la manovra di Valsalva, ovvero tapparsi il naso con le mani e spingere l’aria fuori dalle narici