Il cielo di luglio 2019: pianeti giganti, eclissi di Luna e stelle cadenti

cielo di luglio 2019
Cielo notturno (iStock)

Il cielo di luglio 2019: pianeti giganti, eclissi di Luna e stelle cadenti. Tanti appuntamenti da non perdere.

Tutti a guardare in alto per ammirare il cielo notturno di luglio 2019. Dopo l’eclissi totale di Sole in Sud America che ha aperto le danze degli eventi astronomici del mese, segnaliamo gli altri appuntamenti da non perdere, tra pianeti, costellazioni, sciami meteorici e una nuova eclissi, questa volta di Luna.

Ricordiamo anche che il 20 luglio si celebreranno i 50 anni dello sbarco dell’uomo sulla Luna. Un giorno speciale che sarà caratterizzato da numerosi eventi e iniziative in tutta Italia. Un anniversario che proprio nel giorno esatto del lancio della missione dalla Terra, il 16 luglio, sarà accompagnato da un’eclissi parziale di Luna. Una coincidenza fenomenale. Ecco cosa vedere e quando nel cielo di luglio 2019.

Il cielo di luglio 2019: cosa vedere

Se siete appassionati dei fenomeni astronomici e dell’osservazione della volta celeste, questo mese fa al caso vostro grazie a tutta una serie di spettacoli ed eventi che animeranno il cielo di luglio 2019. Il clima estivo, poi, invoglia sicuramente a stare all’aperto, magari distesi su un prato in una zona lontana all’illuminazione pubblica per godersi lo spettacolo di pianeti, costellazioni, stelle cadenti, in attesa dei più fitti sciami di agosto, congiunzioni e anche un’eclissi di Luna.

Il primo grande evento del mese, purtroppo non visibile dall’Italia, è stata l’eclissi totale di Sole su Cile e Argentina. Se vi siete persi la diretta streaming sul web, il video qui sotto dell’Eso – European Southern Observatory ve ne ripropone una sintesi.

Passando agli altri eventi del mese, segnaliamo che nella notte tra il 4 e il 5 luglio (alle 23.00 Tempo Universale del 4 luglio, le ore 01:00 del 5 luglio in Italia) la Terra raggiungerà l’afelio ovvero il punto di massima distanza dalla Stella, a oltre 152 milioni di chilometri (per la precisione 152.104.287 km).

La Luna protagonista del mese

Questo sarà il mese dedicato alla Luna: il 20 luglio ricorreranno i 50 anni dallo sbarco sul nostro satellite degli astronauti dell’Apollo 11, Neil Armstrong e Buzz Aldrin i primi uomini a mettere piede sulla Luna. Un evento straordinario a cui saranno dedicate numerose iniziative e che sarà preceduto il 16 luglio da un’eclissi parziale di Luna visibile anche dall’Italia, proprio nel giorno esatto in cui nel 1969 avvenne il lancio della missione Apollo 11. L’eclissi raggiungerà il suo culmine alle 23.30 di martedì 16 luglio, segnala l’UAI – Unione Astrofili Italiani.

A inizio del mese, dopo la Luna nuova del 2 luglio, avremo una fase crescente fino al primo quarto del 9 luglio, la Luna piena il 16 luglio alle 23.38 e poi l’ultimo quarto il 25 luglio.

Sul sito web dell’UAI tutte le iniziative legate a “La Settimana dell’Apollo 11” per celebrare i 50 anni dello sbarco sulla Luna 1916-2019.

Le congiunzioni di luglio

Luna – Marte – Mercurio: la sera del 4 luglio il falcetto di Luna crescente tramonterà preceduto da due pianeti vicini tra loro, Marte e Mercurio.

Marte – Mercurio: la congiunzione tra i due pianeti avverrà il 7 luglio.

Luna – Giove: nella notte del 13 luglio la Luna sarà in congiunzione con Giove, nella costellazione dell’Ofiuco.

Luna – Saturno: nella notte del 15 luglio la Luna, quasi piena, si avvicina a Saturno, nella costellazione del Sagittario.

Eclissi di Luna 27 luglio 2018 in Australia (Brook Mitchell/Getty Images)

Il cielo di luglio 2019: i pianeti

A luglio, Venere termina il lungo periodo in cui si poteva ammirare il pianeta più luminoso nei cieli del mattino. Ormai, Venere sorge pochi minuti prima del Sole ed è impossibile da osservare sull’orizzonte ad Est. Mancano poche settimane alla congiunzione con il Sole. Nel corso del mese, Venere lascerà la costellazione del Toro, attraversa per intero i Gemelli e negli ultimi giorni lo si trova nel Cancro.

Anche Marte sta per lasciare il cielo serale. Il pianeta rosso sarà sempre più basso sull’orizzonte occidentale e difficile da individuare tra le luci del crepuscolo. Nel corso del mese, Marte attraverserà la costellazione del Cancro e il giorno 30 entra nel Leone. L’osservabilità del pianeta è simile a quella di Mercurio, con cui si trova in congiunzione il 7 luglio. Anche Mercurio, infatti, sarà scarsamente visibile e solo nei primi giorni del mese, tramontando poco più di un’ora dopo il Sole, al quale si avvicinerà sempre più e con cui sarà in congiunzione il 21 luglio. A fine del mese Mercurio ricompare tra le luci dell’alba, dove sorge un’ora prima del Sole.

Se alcuni pianeti scompariranno dal cielo, altri saranno protagonisti, come Giove e Saturno. Giove, dopo l’opposizione di giugno in cui è apparso in cielo più grande e luminoso, sarà ancora ben visibile nelle notte estive, culminando a Sud nelle prime ore della notte. È il corpo celeste più luminoso in cielo e inconfondibile. Per tutto il mese di luglio rimarrà nella costellazione dell’Ofiuco, spostandosi lentamente con moto retrogrado, affiancato dalla stella rossa Antares, nello Scorpione.

Giove (iStock)

L’altro grande protagonista del cielo estivo è Saturno, che il 9 luglio si troverà in opposizione al Sole, nelle condizioni ideali per osservarlo al massimo della visibilità, con la massima luminosità e alla minima distanza dalla Terra, a 1 miliardo e 351 milioni di km dal nostro pianeta. Il 9 luglio Saturno potrà essere osservato in cielo per tutta la notte. Un’opportunità da non perdere per osservare con il telescopio gli anelli che lo circondano. Il pianeta si trova ancora nella costellazione del Sagittario, dove si sposta lentamente con moto retrogrado.

Per quanto riguarda gli altri pianeti, Urano sarà visibile in cielo prima dell’alba in direzione Sud-Est, con un telescopio. Mentre Nettuno sorge in tarda serata e si può osservare quasi tutta la notte, verso Sud-Est nelle ore centrali della notte. Anche in questo caso servirà un telescopio.

Il 14 luglio Plutone si troverà in opposizione al Sole, alla minima distanza dalla Terra, pari a 4 miliardi e 911 milioni di km. La sua posizione è vicina a quella di Saturno e come questo è visibile per tutta la notte, a Sud-Est dopo il tramonto del Sole, poi a Sud nelle ore centrali della notte ed infine a Sud-Ovest, prima dell’alba. Data la sua luminosità molto bassa è indispensabile utilizzare un telescopio di adeguata potenza per riuscire ad osservarlo. Il Pianeta resterà nella costellazione del Sagittario fino al 2023.

Per le serate del 12 e 13 luglio l’UAI organizza l’osservazione dei pianeti giganti, le cosiddette ‘notti dei giganti‘.

Cielo notturno con Via Lattea, Dolomiti (iStock)

Il cielo di luglio 2019: costellazioni e stelle cadenti

Guardando a Sud-Est e alzando lo sguardo si potranno osservare le tre stelle brillanti del cosiddetto “Triangolo Estivo“: Vega, Altair e Deneb. Queste stelle fanno parte di costellazioni distinte, rispettivamente Lira, Aquila e Cigno. La stella Vega è, insieme ad Arturo del Bootes, la stella più brillante del cielo estivo.

La costellazione della Lira comprende, oltre a Vega, un piccolo gruppo di 4 stelle disposte a parallelogramma. La costellazione raffigura lo strumento musicale di Orfeo, la Lira, appunto, che suonava per piangere la morte dell’adorata moglie, la ninfa Euridice. La costellazione dell’Aquila ha invece una forma a “T” e Altair è la testa. L’Aquila porta i fulmini a Zeus, dio del Tuono, e lo accompagna in molte leggende. Tra le più note, quella di Prometeo, l’uomo che osò per primo scalare l’Olimpo, il monte degli dei, per rubare il fuoco. Per punirlo Zeus lo legò ad una rupe e mandò l’Aquila a mangiargli il fegato. Completa il trittico la luminosa stella Deneb della costellazione del Cigno, detta anche Croce del Nord, per la sua forma facilmente riconoscibile. Deneb in arabo significa coda: questa stella rappresenta infatti la coda del cigno, l’animale in cui si trasformò Zeus per sedurre Leda. Dalla loro unione nacquero i Gemelli (Castore e Polluce, rappresentati nella costellazione zodiacale), Clitennestra ed Elena, destinata a diventare famosa come Elena di Troia. Deneb tra le stelle brillanti del cielo è la più lontana visibile ad occhio nudo: essa dista oltre 1600 anni luce da noi. Questo significa che la luce che percepiamo è stata emessa 16 secoli fa. Invece, Altair dista solo 16 anni luce – 100 volte meno di Deneb – e Vega circa 27 anni luce. Questi ultimi due astri sono quindi luminosi soprattutto per la loro relativa vicinanza. Deneb è invece una cosiddetta “supergigante azzurra”, con un diametro pari a oltre 150 volte quello del Sole ed una luminosità di decine di migliaia di volte superiore.

Sull’orizzonte meridionale si potranno riconoscere le costellazioni zodiacali. Da Ovest verso Est, nelle prime ore della sera si potrà scorgere il Leone, ormai al tramonto, seguito dalla Vergine. Non molto appariscente è la costellazione della Bilancia, mentre inconfondibile è la sagoma dello Scorpione con al centro la rossa Antares. A Sud-Est si può riconoscere il Sagittario, la cui posizione ci indica la direzione del centro della Via Lattea, la nostra Galassia. L’Ofiuco, la 13a costellazione zodiacale, è molto estesa ma priva di stelle particolarmente luminose. Alta nel cielo brilla la stella Arturo, nella costellazione del Bootes. Quest’ultima ha una caratteristica forma ad aquilone, accanto ad essa si può osservare la piccola costellazione della Corona Boreale, a forma di “U”. In alto a sinistra, si trova la costellazione di Ercole.

Nel cielo settentrionale si trovano l’Orsa Maggiore e l’Orsa Minore. Guardando in direzione Nord, quindi verso la Stella Polare, l’Orsa Maggiore sarà sulla sinistra, in direzione Nord-Nord-Ovest, mentre in basso a destra si può riconoscere Cassiopea e, più in alto, Cefeo.

Notte di San Lorenzo
Notte di San Lorenzo

Le stelle cadenti

In attesa dei più consistenti sciami meteorici di agosto, il mese di luglio è comunque un buon momento per iniziare a vedere le stelle cadenti, che iniziano ad aumentare in questo periodo, con frequenze superiori alle 20 meteore all’ora. Le meteore saranno meno visibili nei giorni intorno al plenilunio. Le regioni del cielo più attive di sciami meteorici sono quelle eclitticali del Sagittario, Aquila, Capricorno e Aquario. Qui i radianti presenti sono molto diffusi e vicini tra loro.

Nella seconda parte della notte quest’anno si potranno osservare le stelle cadenti Pegasidi (max 10 luglio) e le beta Capricornidi (max 13 luglio), che offrono inusuali meteore lente e brillanti e che nella maggior parte dei casi si frammentano con una spettacolare esplosione finale. Un’altra regione di cielo da osservare è quella che comprende le costellazioni del Dragone, Aquila e Cigno, dove sono stati segnalati dei radianti diffusi di cui, come quello delle gamma Draconidi, uno sciame particolare che nel 2016 a fine mese ha mostrato dopo anni di quiescenza un imprevisto e brevissimo exploit.

Nella seconda parte del mese è da seguire sarà l’attività della componente meridionale delle delta Aquaridi (max 28/29 luglio), la corrente di meteore più conosciuta di luglio. Note fin dal 1849 come uno sciame diffuso, sono ancora attive, anche se osservabili con una certa difficoltà poiché ricche di eventi poco luminosi e privi di persistenza della scia.

Il cielo di luglio 2019 dall’INAF

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