Mostre del weekend di fine maggio: dove andare e cosa vedere

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Galleria Borghese, Roma (Alejo2083, CC BY-SA 3.0, Wikipedia)

Mostre del weekend di fine maggio: dove andare e cosa vedere in Italia. Le rassegne da non perdere.

Gli amanti della cultura hanno un weekend ricco di iniziative e mostre da visitare, in barba alla pioggia già annunciata anche per questo fine settimana. Ecco gli eventi che non dovete perdervi in lungo e in largo per la Penisola.

Mostre del weekend di fine maggio: dove andare in Italia

Si annuncia un weekend ricco di mostre interessanti, tutte da vedere, in risposta al maltempo di questi giorni. Per tutti gli appassionai di cultura e amanti dell’arte, segnaliamo le mostre da visitare in Italia nel weekend del 25 e 26 maggio. Tanti eventi da non perdere, da Nord a Sud. Ecco dove andare e cosa vedere.

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Mostre del weekend a Roma

“Lucio Fontana. Terra e oro”. Galleria Borghese, Roma. Dal 22 maggio al 28 luglio, da non perdere alla Galleria Borghese la mostra dedicata a Lucio Fontana, che celebra l’artista con una cinquantina di opere, fra dipinti a olio in oro e i crocifissi in ceramica, realizzate principalmente nel decennio tra il 1958 e il 1968.

“Al Norte de la tormenta. Da Robert Rauschenberg a Juan Muñoz, I capolavori della collezione IVAM di Valencia”. Maxxi, Roma. Dal 22 maggio all’8 settembre sono in esposte 23 opere (alcune sono serie intere) di alcuni tra i principali maestri della scena artistica contemporanea, internazionale e spagnola, che compongono. Nel percorso si alternano vari linguaggi, dalla fotografia alla scultura, dalle installazioni alla pittura.

“Si alza il vento“. Villa Medici, Roma. In programma dal 24 maggio al 18 agosto, l’esposizione presenta le realizzazioni dei 16 borsisti attualmente in residenza all’Accademia di Francia a Roma, che operano nel campo della creazione e in discipline varie come le arti visive, il design, l’architettura, la musica, il cinema, la letteratura e la storia dell’arte.

“No Borders”. Boutique hotel e art gallery Piazzadispagna9, Roma. Dal 24 maggio al 31 ottobre, si tiene la mostra che riunisce tre street artist: Beetroot, Giusy Guerriero e Maupal, molto diversi tra loro per stile e poetica. Il progetto, con opere per lo più inedite, si sviluppa attorno al concetto di viaggio, inteso come scoperta di mondi sconosciuti, cammino spirituale e percorso interiore.

Mostre a Milano

“Kokeshi. La tradizione artigianale del Tohoku”. Mudec, Milano. Dal 18 maggio al 2 giugno, è in programma la mostra, che si tiene per la prima volta in Italia, dedicata alle piccole sculture in legno dall’aspetto di bambola, kokeshi, che rappresentano l’emblema culturale della regione del Tohoku, nel nord-est del Giappone. Si possono ammirare kokeshi antichi e moderni, provenienti da collezioni private italiane, affiancati da alcuni pezzi unici che sono stati realizzati appositamente.

“Capire il cambiamento climatico: experience exhibition”. Museo di Storia Naturale, Milano. In programma dal 7 marzo al 26 maggio, ma prorogata al 9 giugno, si tratta della prima mostra dedicata al cambiamento climatico, in uno spazio narrativo ed esperienziale in cui i visitatori possono scoprire le cause e gli effetti attuali e futuri del riscaldamento globale, attraverso le 290 fotografie del National Geographic e le tecnologie digitali immersive e interattive. La curatela scientifica è di Luca Mercalli, presidente della Società Meteorologica Italiana.

“Antonello da Messina”. Palazzo Reale, Milano. Dal 21 febbraio al 2 giugno, ultimi giorni per visitare la mostra dedicata al maestro Antonello da Messina, che si propone di indagarne l’arte con uno sguardo analitico, preciso, capace di mettere a fuoco ogni singolo tratto della sua tecnica senza eguali. Accanto alle opere del maestro, saranno esposti i taccuini di Giovan Battista Cavalcaselle, critico che per primo ricostruì il catalogo dell’artista siciliano.

Mostre a Firenze

“Dagli anni ’60 agli inizi del XXI secolo”. Palazzo Bartolini Salimbeni, Firenze. Domenica 26 maggio apre al pubblico la Collezione Roberto Casamonti, allestita al Piano Nobile di Palazzo Bartolini Salimbeni, storico edificio capolavoro rinascimentale opera di Baccio d’Agnolo. La mostra espone un piccolo compendio di storia dell’arte del secondo Novecento, con opere raccolte in 40 anni di ricerche dal gallerista e collezionista fiorentino Roberto Casamonti. Con le opere di artisti come Kounellis, Boetti, Schifano, Angeli, e poi Warhol, Haring e Basquiat, il mostra rispecchia le passioni, il gusto, la sensibilità e le amicizie che hanno fatto parte della vita di Casamonti.

“Heroes – Bowie by Sukita”. Palazzo Medici Roccardi, Firenze. In programma dal 30 marzo al 28 giugno, la mostra dedicata all’indimenticabile David Bowie, icona della musica e della cultura pop. L’esposizione,promossa da OEO Firenze e Le Nozze di Figaro con Città Metropolitana, propone presenta 90 fotografie di Bowie, alcune delle quali esposte in anteprima nazionale, realizzate dal maestro della fotografia giapponese Masayoshi Sukita. Un catalogo che ripercorre un sodalizio durato più di 40 anni tra il cantante e il fotografo. Sono esposti gli scatti iconici dell’album “Heroes” e fotografie storiche tratte dall’archivio personale di Sukita, che raccontano un’amicizia iniziata negli anni Settanta.

Altre mostre del weekend di fine maggio in Italia

“Lo specchio di Celestino. Archeologia etrusca a Modena nella prima metà dell’Ottocento”. Galleria Estese, Modena. Dal 25 maggio al 1° ottobre si tiene la mostra che si concentra sul piccolo sepolcreto etrusco ritrovato nel 1841 nei campi di Galassina di Castelvetro. Nel percorso espositivo vengono presentati al pubblico i pezzi più importanti del corredo funebre, riferibile a una defunta, della Tomba I della Galassina, e opere archeologiche ritrovate nel medesimo contesto sepolcrale e finora mai esposte.

“Robert Capa, Retrospective”. Mole Vanvitelliana, Ancona. Dal 6 febbraio al 2 giugno, ultimi giorni per visitare ad Ancona le mostra dedicata al celebre fotografo, figura di spicco del fotogiornalismo del XX secolo. Sono esposte 100 fotografie in bianco e nero che Robert Capa scattò dal 1936 al 1954, anno della sua morte in Indocina. Gli scatti, divenuti iconici, ritraggono cinque grandi conflitti mondiali del XX secolo, di cui Capa è stato testimone oculare, raccontando la sofferenza, la miseria, il caos e la crudeltà della guerra. La rassegna è articolata in 13 sezioni e si conclude con una novità inedita: la sezione “Gerda Taro e Robert Capa”, un cammeo di tre scatti con un ritratto di Robert, un ritratto di Gerda scattato da Robert e un loro “doppio ritratto”, un modo per portare in mostra la loro vicenda umana e la loro relazione.

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