Cosa si mangia a Pasqua in Italia: da Nord a Sud quali sono le tradizioni del menù pasquale
Un giorno di festa lo si riconosce dalla tavola. Più è imbandita con succulenti piatti più è un giorno da festeggiare e in Italia in fatto di cibi e prelibatezze siamo sempre ai primi posti. La Pasqua è una delle festività più importanti del calendario (qui il significato della Pasqua) e la tradizione culinaria per questo giorno è molto vasta e molto ricca. Se ogni regione d’Italia ha il proprio menù tradizionale di Pasqua, ci sono alcune specialità trasversali come la colomba, il dolce pasquale e l’uovo di cioccolata.
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Dalla ricca colazione di Pasqua con salame e uova soda, al pranzo al sacco o fuori porta del lunedì, la tradizione culinaria italiana vanta una ricca scelta, dove gusto e tradizione si ritrovano per festeggiare questa importante ricorrenza. Il menù di Pasqua ha una valenza anche dal punto di visto simbolico con la colomba e l’uovo, non solo di cioccolato. I piatti tipici in Italia per il menù di Pasqua sono fatti con ingredienti semplici e genuini, e spesso si ritrovano in combinazioni diverse, ma con risultati molto simili, tramandati nel tempo da regione a regione. L’importanza dei cibi Pasquali viene data anche dal fatto che la Pasqua è preceduta o dovrebbe essere preceduta da un periodo di digiuno, la quaresima. Sebbene questa tradizione cattolica sia sia persa è fatto invito ad ogni credente di non abbuffarsi dal venerdì santo, di rispettare quindi la Passione di Cristo e di concedersi ai piaceri della tavola solo il giorno della sua Resurrezione, ossia la domenica di Pasqua. Ecco cosa si mangia in Italia per Pasqua nelle diverse regioni d’Italia.
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Dolce tipico per eccellenza e simbolo, insieme all’uovo di cioccolato di questa festività, è la Colomba, la cui ricetta originale è legata alla città di Verona dalla fine dell’Ottocento. La Colomba è andata nel tempo a consacrarsi come prodotto Pasquale Nazionale, diventando merce non sono artigianale ma anche industriale. La ricetta più semplice con glassa di nocciole e mandorle si è andata arricchendosi, nel tempo, di varianti rispetto alla ricetta classica.
Nelle zone di Trieste e Gorizia troviamo invece la Pinza Triestina, un prodotto semi dolce di forma tondeggiante con tagli in superficie. Si usa mangiarlo con il prosciutto cotto nella tradizionale colazione pasquale. Vi sono poi anche il Presnitz e la Putizza, due dolci caratterizzati da una farcitura di frutta, noci , nocciole, mandorle la prima, mentre la seconda, noci, uvetta e pinoli, aromatizzati da spezie varie come la cannella e la noce moscata.
In Liguria troviamo una variante della ricetta della tradizionale Torta Pasqualina. Una torta salata, che viene preparata anche in altre località d’Italia con caratteristiche differenti. È una torta rustica farcita di verdure tra cui i carciofi, anche se nella ricetta tradizionale si usavano verdure più povere. Le pizze o torte rustiche sono tipiche del centro Italia in particolare dell’Umbria, parte delle Marche e del Lazio e sono una fetta essenziale della colazione di Pasqua, accompagnate da altri prodotti tipici come la corallina o vari salumi e affettati locali. Una cosa che si mangia a Pasqua in Italia pressoché ovunque è l’ apprezzata torta al formaggio tipica dell’Umbria, e della provincia di Terni in particolare. Una specialità che ha conquistato i palati italici con ingredienti semplici come appunto il formaggio (almeno quattro tipi), le uova, farina sale e pepe.
Vi è inoltre una variante dolce con canditi nell’impasto ed una glassa di meringa e zuccherini colorati. Nella città di Terni ad esempio troviamo la famosa pizza dolce di Pasqua e la ciaramicola, ciambella guarnita con un liquore ed una glassa di albume e zuccherini.
In Campania invece non si potrà fare a meno di mangiare una buona fetta di pastiera tipico prodotto apprezzato e conosciuto ormai in tutta Italia. È una torta dolce di pasta frolla, a base di ricotta e grano duro cotto nel latte. Il dolce, che è stato dichiarato prodotto agroalimentare tradizionale, viene preparato il giovedì e il venerdì della settimana Santa. La ricetta risale a racconti leggendari che vollero il dolce offerto alla Sirena Partenope. Ogni ingrediente usato è quindi simbolo di ringraziamento per la dea.
Dal dolce al salato, sempre legato alla tradizione Campana,troviamo il casatiello, una torta salata la cui forma vuole ricordare la corona di spine di Gesù Cristo: una pasta di pane in cui sono avvolti strutto ciccioli e altri salumi. La Pastiera e il Casatiello sono un affronto alla linea, ma un eccezione per il giorno di Pasqua è ammessa anche dai migliori nutrizionisti, soprattutto quando si è di fronte a questi piatti speciali.
In Puglia la tradizione locale ci propone la Scarcella un tipico dolce a forma di ciambella, su cui viene messa una glassa bianca e ad ornamento uova di cioccolata o uova sode a volte dipinte a mano ed incorporate nell’impasto stesso.
Molto simile anche nel nome oltre che nell’impasto la Scarcedda, dolce della Basilicata. Questo tipo di dolce è presente con alcuni varianti in molte altre zone d’Italia. Dal Friuli Venezia Giulia alla Sicilia la tradizione dell’uovo intessuto nell’impasto si diffonde cambiando nome ma mantenendo il significato dell’uovo come simbolo della resurrezione di Gesù, un simbolo perciò antico e sacrale.
Per concludere questo nostro percorso vi proponiamo una manifestazione Siciliana, che richiama ogni anno molti turisti: “Gli Archi di Pane” di San Biagio Platani nella provincia di Agrigento.
Una tradizione che prevede una lunga preparazione che culmina nell’allestimento di archi e altre opere che ornano il corso centrale del paese, per onorare la morte e resurrezione di Cristo. Esposte dalla domenica di Pasqua per circa un mese successivo, la particolarità degli Archi come dice la parola stessa “di Pane” è che sono costruiti con pane pasta e altri prodotti commestibili. Un’ affascinante celebrazione della Pasqua Santa tra le tante presenti in Italia, dove gusto e spiritualità s’incontrano riscoprendo ancora oggi in famiglia i sapori di una volta.
Autore: Cini Silvia