La proposta di abolizione dell’ora legale 2019. Le ultime novità dall’Europa su quando verrà abolita
Ancora una volta dovremmo spostare in avanti le lancette dell’orologio. Entra infatti a fine marzo, e specificatamente nella notte fra sabato 30 e domenica 31 marzo, l’ora legale 2019. E non sarà nemmeno l’ultima volta che dovremmo spostare l’orario. La tanto chiacchierata proposta di abolizione dell’ora legale che ha fatto discutere mezza Europa lo scorso anno non ha avuto un effetto immediato. D’altronde ci sono molte voci discordanti sull’opportunità di abolire l’ora legale o quella solare. Ma una decisione l’Unione Europea dovrà prenderla e la prenderà nella seduta del Parlamento del 26 marzo 2019.
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Lo scorso anno una consultazione popolare sull’abolizione dell’ora legale aveva visto trionfare il partito favorevole all’abolizione. C’è da dire che era una consultazione di appena 4.6 milioni di persone e quasi tutti abitanti del Nord Europa. In ogni caso quest’esigenza popolare è stata rivendicata anche da diversi parlamentari europei ed il caso è diventato oggetto di discussione: ha ancora senso il doppio spostamento annuo delle lancette?
L’ora legale, ovvero lo spostamento in avanti di un’ora al fine di sfruttare maggiormente la luce solare, è nata come esigenza per il risparmio energetico. Ad oggi il discorso energetico non appare però così fondante: infatti se con l’ora legale spegniamo qualche lampadario, accendiamo però molti più condizionatori. Insomma, il risparmio energetico non è una voce discriminante per avere l’ora legale. Sebbene in Italia la società Terna ci dice che in estate abbiamo risparmiato sull’energia elettrica. C’è chi dice anche che più luce favorisce il turismo e le attività, ma d’altro canto c’è chi sostiene, dati alla mano, che con l’ora legale aumentano gli incidenti stradali. Insomma una voce univoca su cosa sia meglio non c’è. E quindi molti si interrogano sulla necessità di averla ancora.
E qui si inseriscono le peculiarità di ogni Paese Europeo. Per i Paesi del Sud del Continente, quelli del Mediterraneo, l’ora legale è un vantaggio in quanto aumenta le ore già abbondanti di irraggiamento solare. In questi Paesi, come l’Italia, la Spagna e la Grecia, molte attività terminano nel pomeriggio tardo e la sera. E’ abitudine culturale cenare dopo le 20.30, ad esempio. Si tende, quindi, a sfruttare molto le ore dopo il tramonto. Al contrario nei Paesi del Nord Europa tutto è contratto nelle ore della mattina e l’ora legale rappresenta quindi più uno svantaggio che un vantaggio.
Questa differenza di abitudini fra Europa del Nord e Europa del Sud ha portato ad uno scontro senza vincitori sull’argomento dell’abolizione dell’ora legale. Motivo per il quale l’ipotesi di abolizione entro la fine del 2019 è stata cancellata e rimandata al 2021. La Commissione Europea ha così due anni di tempo per valutare se l’abolizione dell’Ora legale in tutto il continente o in parte di esso sia effettivamente un vantaggio per l’Unione Europea e il suo mercato unico. I trasporti potrebbero essere pesantemente scombussolati dai differenti orari.
Il 26 marzo 2019 questo rimando di due anni sarà approvato con voto parlamentare dell’Ue. Ciò significa che almeno altre quattro volte dovremmo spostare le lancette degli orologi. E