Tutti noi conosciamo Alez Zanardi, complice l’incidente terribile che lo rese invalidò ma che lo ha reso più forte. Questa la vita di un vero eroe.
Tutti noi conosciamo Alex Zanardi. L’ex pilota di Formula 1 rimase vittima di un terribile incidente in pista nel settembre del 2001, in seguito al quale gli vennero amputate entrambe le gare. Ma questo non ha mai scalfito l’animo e lo spirito da combattente dell’emiliano, nato a Bologna il 23 ottobre 1966. Zanardi ha corso anche in altre categorie, come F3, F3000, Karting e WTCC. Attualmente il 52enne è atleta paralimpico e corre in GT3. Gli esordi al volante risalgono al 1982, quando si piazzò terzo ai campionati italiani 100cc e dove si distinse per la guida sagace, capace di compensare i limiti di potenza del suo veicolo da kart. Questo gli valse la sponsorizzazione di un’azienda produttrice di pneumatici. Una cosa indispensabile per salire di categoria e competere a più alti livelli. La fiducia venne ben riposta, dal momento che nel 1985 e nel 1087 Alex Zanardi vinse campionato italiano ed anche europeo su 135cc. Nell’88’ c’è il primo grande salto, nella F3 nazionale. E nel ’90 si impose a Le Mans vincendo la Coppa Europa. Proprio in quell’anno il bolognese conobbe anche la moglie Daniela. Da lei ha avuto il figlio Niccolò. Aveva anche una sorella, morta nel 1979 in un incidente stradale. Tornando all’ambito professionale, l’emiliano passò poi in Formula 3000.
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Qui si fece notare da Eddie Jordan, storico manager dell’omonima scuderia di Formula 1, che gli offrì un sedile per sostituire il giovane fenomeno Michael Schumacher, prossimo al passaggio alla Benetton. L’andamento sulla Jordan fu più che buono, ma la mancanza di sponsor non consentì a Zanardi di ottenere la riconferma. Ma le porte della Formula 1 non si chiusero: nel ’93 l’italiano fu il secondo pilota della Lotus, con Johnny Herbert come compagno di squadra. Ma pure stavolta la mancanza di sponsor fece si che la cosa non durò a lungo. La Lotus lo scelse comunque come collaudatore, con la sua opinione e le prove fatte nei vari test che risultarono importanti per la scuderia inglese. Peter Lamy, prima guida, si ruppe le gambe in un incidente e questo riportò Alex al volante della vettura che era già stata sua. Ma poi avvenne l’ennesima peripezia: la scuderia lasciò il Circus per mancanza di liquidità. Zanardi trovò posto nella Formula CART piazzandosi terzo al Mondiale e classificandosi come miglior debuttante in assoluto. Fece suo il titolo l’anno dopo. E nel 1998 ci fu la replica, con una stagione assolutamente dominata.
I risultati conseguiti lo riportarono in Formula 1: nel 1999 firmò un contratto di 3 anni con la Williams. Ma qui le difficoltà furono molte, tanto che Zanardi chiuse con zero punti conquistati e con il contratto risolto anticipatamente. Tornato in Formula Cart, il 15 settembre 2001 si verificò il terribile incidente che lo rese invalido. Finito in testacoda proprio in mezzo alla pista, la sua vettura fu centrata da un altro veicolo ad oltre 300 km orari. Per salvargli la vita fu necessario tagliare le gambe. Ma da allora Alex Zanardi è come rivissuto in una seconda esistenza. Solo due anni dopo ritornò in pista, e proprio sulla pista tedesca dove subì il tremendo impatto, portando a termine i 13 giri che gli rimasero da finire in tale circostanza. E lo fece segnando dei tempi da gara! Da allora poi si è dato al paraciclismo, tanto da prendere parte alle Paralimpiadi di Londra 2012, dove vinse la medaglia d’oro nella categoria a cronometro H5. Replicò anche con un argento ed un oro a Rio de Janeiro 2016. Ed ora l’appuntamento è per Tokyo 2020.