Un padre uccide figlio di appena un anno in maniera orribile. Lo ha fatto perché si era stufato di doverlo accudire mentre la moglie se la spassava.
Un padre uccide figlio di appena un anno gettandolo in mare. L’uomo, il 52enne Wael Nabil Salman Zureikat, lo ha legato al passeggino per poi lanciarlo nelle acque thailandesi della località di Pattaya. E quando ha raccontato tutto questo alla polizia locale non è sembrato particolarmente affranto. Assurda la spiegazione: “L’ho fatto perché ero stufo di badare a lui mentre mia moglie andava a divertirsi”. La coppia è originaria della Giordania ma si trovava in Thailandia in vacanza. Dopo un litigio dai toni accesissimi però è maturata nella testa del 52enne la decisione di compiere questo estremo, ingiustificabile gesto. “Mia moglie mi lasciava sempre il piccolo per andare a ballare nei locali, sia a casa che in vacanza. E lo faceva da sola”. E così l’insensibile padre uccide il figlio tenendolo legato con le mani e con i piedi al passeggino, per poi gettarlo in mare. Ad accorgersi del corpicino è stato un passante, che sulle prime l’aveva scambiato per un bambolotto. Poi dopo una occhiata più dettagliata questa persona si è resa conto che si trattava di un bimbo.
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Subito è partita una segnalazione alle forze dell’ordine. Da qui poi è partita una indagine. Gli agenti hanno raccolto le testimonianze di alcune persone del posto e si sono avvalse delle riprese delle telecamere del circuito chiuso di sicurezza installate nelle strade. Grazie a questi elementi non è stato difficile scovare il colpevole, che dopo un breve interrogatorio ha confessato tutto, ammettendo di aver compiuto questa atrocità. Un altro dramma familiare si era consumato in Florida, dove una madre di 28 anni ha ucciso a coltellate la figlia di 11. E lo ha fatto perché sospettava che il suo compagno avesse abusato della ragazzina. “L’ho uccisa per salvare la sua anima e non farle avere rapporti. Ora è in Paradiso”, ha detto agli inquirenti.